Bracconaggio a Perledo: sequestrati 120 coregoni, Simonetti chiede sanzioni più severe
Bracconaggio sull'alto Lario. Due pescatori professionali sono stati sorpresi nei giorni scorsi a Perledo, davanti al "Bau Bau Beach", con 120 esemplari, prevalentemente Coregoni, che sono stati poi sequestrati dal nucleo ittico venatorio della Provincia di Lecco: la pesca, infatti, era stata effettuata con reti di tipo “Oltana”, vietate in questo periodo dell'anno che coincide con la riproduzione della specie in questione.
"Queste azioni di bracconaggio danneggiano tutto il mondo della pesca, sia quella sportiva sia quella professionale. Ed è intollerabile che Regione Lombardia le sanzioni con solo 51 euro, mentre ne spende decine di migliaia per la gestione dell'incubatoio di Fiumelatte per la riproduzione del Coregone: deve dimostrare con i fatti di non essere complice e/o succube di questa gente" commenta Stefano Simonetti, presidente provinciale della FIPSAS. "L'assessore Alessandro Beduschi deve intervenire immediatamente per sanzioni più severe e più efficaci per i pescatori professionali, introducendo l'immediato sequestro del natante e una multa molto più elevata, affinché fare azioni di bracconaggio sia effettivamente sconveniente, anche con sanzioni accessorie quali la sospensione e/o revoca della licenza".
"Ogni anno a dicembre ASD FIPSAS Lecco e APS Como investono risorse economiche e attività dei volontari e guardia pesca che effettuano assistenza tecnica per il recupero e la spremitura delle femmine di Coregone Lavarello: anche per tale motivo la Regione deve cambiare le sanzioni, serve maggiore rispetto e un radicale cambio delle regole, perché tali azioni recano un danno enorme alla biodiversità del Lago: ci appelliamo quindi all’assessore Beduschi e a tutta la Giunta Regionale affinché chi pratica bracconaggio nel Lario sia espulso dal registro dei pescatori professionali" prosegue Simonetti, che poi conclude: “Complimenti al nucleo ittico venatorio della Polizia Provinciale di Lecco per questa operazione. Chi compie questi atti durante il periodo di riproduzione del Lavarello non ha il minimo rispetto delle regole e reca un danno enorme".

Stefano Simonetti
"Queste azioni di bracconaggio danneggiano tutto il mondo della pesca, sia quella sportiva sia quella professionale. Ed è intollerabile che Regione Lombardia le sanzioni con solo 51 euro, mentre ne spende decine di migliaia per la gestione dell'incubatoio di Fiumelatte per la riproduzione del Coregone: deve dimostrare con i fatti di non essere complice e/o succube di questa gente" commenta Stefano Simonetti, presidente provinciale della FIPSAS. "L'assessore Alessandro Beduschi deve intervenire immediatamente per sanzioni più severe e più efficaci per i pescatori professionali, introducendo l'immediato sequestro del natante e una multa molto più elevata, affinché fare azioni di bracconaggio sia effettivamente sconveniente, anche con sanzioni accessorie quali la sospensione e/o revoca della licenza".
"Ogni anno a dicembre ASD FIPSAS Lecco e APS Como investono risorse economiche e attività dei volontari e guardia pesca che effettuano assistenza tecnica per il recupero e la spremitura delle femmine di Coregone Lavarello: anche per tale motivo la Regione deve cambiare le sanzioni, serve maggiore rispetto e un radicale cambio delle regole, perché tali azioni recano un danno enorme alla biodiversità del Lago: ci appelliamo quindi all’assessore Beduschi e a tutta la Giunta Regionale affinché chi pratica bracconaggio nel Lario sia espulso dal registro dei pescatori professionali" prosegue Simonetti, che poi conclude: “Complimenti al nucleo ittico venatorio della Polizia Provinciale di Lecco per questa operazione. Chi compie questi atti durante il periodo di riproduzione del Lavarello non ha il minimo rispetto delle regole e reca un danno enorme".














