Abbadia: la giovane Vittoria Silvestrini firma il suo sesto libro e porta il romance nel mondo dell’RC Drift

A 27 anni e già al sesto romanzo, Vittoria Silvestrini continua a sorprendere. Dopo aver raccontato storie ambientate tra l’Est Europa e città attraversate soltanto con l’immaginazione, oggi torna con un lavoro che segna una svolta netta: “Due cuori in Drift”, romanzo rosa pubblicato su Amazon e ambientato nel mondo dell’RC Drift, disciplina del modellismo dinamico in cui auto radiocomandate compiono derapate controllate valutate da una giuria. Un universo di nicchia, quasi sconosciuto al grande pubblico, che l’autrice ha scoperto dopo lunghe ricerche, rendendosi conto di essere di fronte a un terreno narrativo ancora inesplorato. “Non esisteva nulla, né in italiano né in altre lingue, né nei database letterari. Allora ho pensato: lo scrivo io”, racconta sorridendo durante la nostra intervista telefonica.
Vittoria_Silvestrini_1.jpg (134 KB)La scelta di abbandonare gli scenari dell’Est non è casuale: Silvestrini sentiva l’esigenza di cambiare prospettiva, di uscire dai contesti che l’avevano accompagnata fin dai primi romanzi. Così è nato un libro dall’impianto completamente anglosassone, ambientato tra Chicago, Melbourne, Las Vegas e l’outback australiano. Luoghi che l’autrice descrive con precisione nonostante non li abbia ancora visitati tutti, grazie a un metodo di lavoro che resta fedele alla “vecchia scuola”: ricerche, appunti, sopralluoghi virtuali, nessun supporto dell’intelligenza artificiale nella scrittura se non – ammette – per la realizzazione della copertina. Ed è proprio qui che emerge un tratto distintivo di questa giovane scrittrice: un approccio acqua e sapone, radicato nei metodi tradizionali, che spicca in un’epoca dominata dalla velocità digitale e dall’AI. In lei si percepisce una passione autentica per la ricerca, per l’approfondimento di tematiche nuove, una cura non scontata nelle nuove generazioni spesso travolte dalla tecnologia.
Vittoria_Silvestrini_Duecuoridrift.jpg (24 KB)Al centro della storia ci sono Melissa, giovane giornalista americana alla sua prima trasferta, e Hayden, campione australiano di RC Drift dal carattere ombroso e spigoloso. Un classico enemies-to-lovers che l’autrice - appassionata anche di motori - non nasconde di aver voluto maneggiare con ironia, pur restando lontana dai cliché più usurati dei romance ambientati nel motorsport. La scelta del modellismo dinamico, invece dei circuiti di Formula 1 tanto popolari negli ultimi anni, è frutto di una riflessione precisa: “Se l’avessi ambientato nella Formula 1 sarebbe stato uno dei tanti. Volevo qualcosa di diverso”.
Una decisione che la distingue in un panorama in cui il motorsport – complici serie come Drive to Survive, film hollywoodiani e una crescente attenzione mediatica – sta vivendo una forte espansione, soprattutto tra il pubblico femminile.
Mentre racconta la genesi del romanzo, l’autrice ripercorre anche la propria vita dell’ultimo anno: oggi svolge il servizio civile al Comune di Pescate, divisa tra ufficio e doposcuola con i bambini della scuola primaria, continuando a scrivere nei momenti liberi. È lì, tra un’attività e l’altra, che trova il tempo per le sue storie, seguendo un processo creativo che non ama incasellare. Le idee – dice – arrivano tutte insieme, all’improvviso, e quando succede prende appunti ovunque capiti. “Due Cuori in Drift” è inoltre un stand alone: nessun seguito previsto, nessuna saga da avviare. Una scelta che risponde alla natura stessa del romanzo, pensato per vivere e chiudersi in sé.
Vittoria_Silvestrini_Libri.jpg (99 KB)Quanto al pubblico di riferimento, Silvestrini sorride: “È difficile collocarlo. Gli appassionati di RC Drift, almeno in Italia, sono quasi tutti uomini e non leggono romance; le lettrici romance, invece, non conoscono questa disciplina”. Una distanza che però potrebbe rivelarsi un punto di forza, attirando chi cerca una storia diversa dal solito, capace di intrecciare sentimenti e adrenalina, luoghi lontani e derapate controllate. 

L’incontro telefonico si chiude con la sensazione che per Vittoria la scrittura sia una costante, un filo che si intreccia con la vita quotidiana senza mai spezzarsi. Ritroviamo la stessa determinazione, calma e tenacia che avevamo colto negli incontri precedenti, e che oggi intatta, viene amplificata da una nuova storia che – ancora una volta – ha trovato la sua strada.
C.C.
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