La santa mela del nutrizionista
Basta tradizione: la bella mela rossa e paffuta con la barbetta e i baffi di cotone, il cappello di cartone, i bimbi di Lecco devono scordarsela.
-Queste tradizioni primitive, contadine, forse anche un po' da poveri, per il Comune devono dare spazio alla modernità, al doveroso calibrare vitamine e sali minerali che i piccoli alunni altrimenti svaccano per colpa già dei loro genitori che li riempiono di merendine. Così basta alle tradizionali mele di San Nicolò. E per le sole classi quinte della scuola primaria, perché quelli più piccoli altrimenti si ingozzano, le mele gliele si dà già affettate e essiccate in un sacchettino che non farà tradizione ma fa nutrizione. Per quale cavolo di motivo in Comune han dovuto fare una riunione evidentemente d'urgenza per decidere che bisognava mandare in purea una tradizione centenaria pur di vendere qualche sacchettino di mele essiccata manco fossimo una bancarella della Pro Loco in Valtellina o Trentino, non è dato sapere.
- Poi ci sono gli studenti delle scuole medie che solo grazie a un'iniziativa di Confcommercio riceveranno la mela intera, nel sacchettino con il racconto della tradizione del miracolo di S.Nicolò. Devi essere però uno dei 400 studenti dell’Istituto Comprensivo 1 perché il santo le tre mele rosse le ha trasformate in oro mica le ha moltiplicate, quindi quelli degli altri comprensivi si seccheranno loro in attesa di ricevere la mela che non maturerà.
- Infine, son pronte altre 400 mele comprate dal Comune per €1.000 fatte preparare e confezionare con un nastrino blu celeste in ambito di formazione lavoro agli alunni dell'Enaip, queste invece sono di marzapane e saranno offerte ai partecipanti la consegna delle Benemerenze civiche di San Nicolò sabato al Teatro della società.
- Ovviamente questa storiella è da cogliere come una piccola cosa mica stiamo parlando dell'aumento delle tasse comunali, del traffico caotico e peggiorato dalle scelte del Comune, dall’asilo della Bonacina chiuso La mela rossa, paffuta e con la barba di cotone di San Nicolò però è una piccola tradizione una cosa semplice, ma evidentemente le cose carine, piccole, semplici, tradizionali, niente. Non sono più di moda. Seccano.
-Queste tradizioni primitive, contadine, forse anche un po' da poveri, per il Comune devono dare spazio alla modernità, al doveroso calibrare vitamine e sali minerali che i piccoli alunni altrimenti svaccano per colpa già dei loro genitori che li riempiono di merendine. Così basta alle tradizionali mele di San Nicolò. E per le sole classi quinte della scuola primaria, perché quelli più piccoli altrimenti si ingozzano, le mele gliele si dà già affettate e essiccate in un sacchettino che non farà tradizione ma fa nutrizione. Per quale cavolo di motivo in Comune han dovuto fare una riunione evidentemente d'urgenza per decidere che bisognava mandare in purea una tradizione centenaria pur di vendere qualche sacchettino di mele essiccata manco fossimo una bancarella della Pro Loco in Valtellina o Trentino, non è dato sapere.
- Poi ci sono gli studenti delle scuole medie che solo grazie a un'iniziativa di Confcommercio riceveranno la mela intera, nel sacchettino con il racconto della tradizione del miracolo di S.Nicolò. Devi essere però uno dei 400 studenti dell’Istituto Comprensivo 1 perché il santo le tre mele rosse le ha trasformate in oro mica le ha moltiplicate, quindi quelli degli altri comprensivi si seccheranno loro in attesa di ricevere la mela che non maturerà.
- Infine, son pronte altre 400 mele comprate dal Comune per €1.000 fatte preparare e confezionare con un nastrino blu celeste in ambito di formazione lavoro agli alunni dell'Enaip, queste invece sono di marzapane e saranno offerte ai partecipanti la consegna delle Benemerenze civiche di San Nicolò sabato al Teatro della società.
- Ovviamente questa storiella è da cogliere come una piccola cosa mica stiamo parlando dell'aumento delle tasse comunali, del traffico caotico e peggiorato dalle scelte del Comune, dall’asilo della Bonacina chiuso La mela rossa, paffuta e con la barba di cotone di San Nicolò però è una piccola tradizione una cosa semplice, ma evidentemente le cose carine, piccole, semplici, tradizionali, niente. Non sono più di moda. Seccano.
Paolo Trezzi














