Lecco, messa per San Nicolò: mons.Uberti chiede alla città di essere unita e accogliente
Alle 17 di quest'oggi la basilica di San Nicolò ha accolto un gran numero di fedeli riuniti per celebrare il patrono della città di Lecco. In prima fila sedevano le autorità civili e militari, mentre sull’altare, accanto al prevosto - monsignor Bortolo Uberti - diversi sacerdoti hanno concelebrato la solenne funzione.
Tra i presenti, particolarmente significativa la partecipazione della comunità kosovara, tradizionalmente devota al santo di origine turca. Una ricorrenza, quella di San Nicolò, molto sentita dai lecchesi.
Nell’omelia, monsignor Uberti ha fatto proprie le parole del Papa, invitando i fedeli a interrogarsi su chi sia realmente Gesù Cristo nella vita di ciascuno: ''Ciascuno di noi si chieda: chi è per me Gesù? Non possiamo dirci cristiani solo perché cresciuti in una famiglia o cultura cristiana. Le radici non bastano''.
Il prevosto ha ricordato come non sia sufficiente compiere ''cose da cristiani'', pur buone e lodevoli: ''Sul fare siamo molto bravi, ma non basta. Dobbiamo custodire una fede essenziale, libera ed evangelica, una fede leggera, non impolverata da consuetudini. Una fede consapevole che affascina la vita, non uno status o un dovere''.
Una fede, ha aggiunto, capace di dare ''senso, bellezza e verità'' a ciò che siamo e facciamo.
Il prevosto ha poi rivolto un appello diretto alla città, richiamando all’unità: ''Le divisioni impoveriscono una comunità che dovrebbe puntare alla crescita. Solo una città coesa può guardare con fiducia al futuro, dando forma ai mattoni che ne costruiscono il domani''.
Lecco, ha osservato, sta attraversando una fase di cambiamento: alcuni mutamenti appartengono alla natura stessa della città e devono essere accolti, altri vanno governati con attenzione. ''I criteri di profitto e convenienza sono riduttivi e pericolosi'', ha ammonito.
Il cambiamento – a detta del sacerdote - potrà rendere Lecco ''una delle città più belle del mondo'' solo se saprà prendersi cura delle persone, in particolare dei più fragili e di chi vive in solitudine. ''Facciamo di questa città una casa possibile per i giovani e per le nuove famiglie'' l’invito finale.
Le iniziative per San Nicolò entreranno nel vivo in serata, con la tradizionale consegna delle benemerenze civiche.
Tra i presenti, particolarmente significativa la partecipazione della comunità kosovara, tradizionalmente devota al santo di origine turca. Una ricorrenza, quella di San Nicolò, molto sentita dai lecchesi.
Nell’omelia, monsignor Uberti ha fatto proprie le parole del Papa, invitando i fedeli a interrogarsi su chi sia realmente Gesù Cristo nella vita di ciascuno: ''Ciascuno di noi si chieda: chi è per me Gesù? Non possiamo dirci cristiani solo perché cresciuti in una famiglia o cultura cristiana. Le radici non bastano''.
Il prevosto ha ricordato come non sia sufficiente compiere ''cose da cristiani'', pur buone e lodevoli: ''Sul fare siamo molto bravi, ma non basta. Dobbiamo custodire una fede essenziale, libera ed evangelica, una fede leggera, non impolverata da consuetudini. Una fede consapevole che affascina la vita, non uno status o un dovere''.
Una fede, ha aggiunto, capace di dare ''senso, bellezza e verità'' a ciò che siamo e facciamo.
Il prevosto ha poi rivolto un appello diretto alla città, richiamando all’unità: ''Le divisioni impoveriscono una comunità che dovrebbe puntare alla crescita. Solo una città coesa può guardare con fiducia al futuro, dando forma ai mattoni che ne costruiscono il domani''.
Lecco, ha osservato, sta attraversando una fase di cambiamento: alcuni mutamenti appartengono alla natura stessa della città e devono essere accolti, altri vanno governati con attenzione. ''I criteri di profitto e convenienza sono riduttivi e pericolosi'', ha ammonito.
Il cambiamento – a detta del sacerdote - potrà rendere Lecco ''una delle città più belle del mondo'' solo se saprà prendersi cura delle persone, in particolare dei più fragili e di chi vive in solitudine. ''Facciamo di questa città una casa possibile per i giovani e per le nuove famiglie'' l’invito finale.
Le iniziative per San Nicolò entreranno nel vivo in serata, con la tradizionale consegna delle benemerenze civiche.
