Lecco: nel giorno di San Nicolò le benemerenze a Invernizzi, Agostoni e Valassi. Il sindaco Gattinoni nel suo discorso alla città: 'Non dobbiamo temere il futuro'

Tre storie diverse ma unite da un filo comune, quello dell'esempio di chi ha saputo donare tempo, competenze e passione per il bene della città, con la convinzione che il talento e l'impegno abbiano senso solo se messi al servizio degli altri.
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Sono quelle di Andrea Invernizzi, Plinio Agostoni e Vico Valassi, ovvero i tre lecchesi che nella serata di ieri, sabato 6 dicembre, sono stati omaggiati con le civiche benemerenze di San Nicolò (le prime due conferite alla memoria), a chiusura di un'intensa giornata di celebrazioni per la festa patronale che poche ore prima aveva vissuto un altro momento particolarmente significativo e sentito come quello della Messa in Basilica. 
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Vico Valassi con i famigliari di Andrea Invernizzi e Plinio Agostoni

La cerimonia si è svolta nella splendida cornice del Teatro alla Società, inaugurato giusto una settimana fa dopo i lunghi lavori di restauro e riqualificazione. Un luogo che, come ha sottolineato fin da subito il sindaco Mauro Gattinoni, "racconta di noi più di mille parole, esaltandoci come una città che crede nella bellezza, nella cultura e nell'arte, una città che in questa giornata si guarda allo specchio e si riconosce nei suoi valori più autentici: generosità, laboriosità, cura degli ultimi". 
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Aperta e intervallata dai brani del Corpo musicale "Alessandro Manzoni" diretto dal Maestro Davide Spreafico, prima della vera e propria consegna dei riconoscimenti la serata ha visto appunto il lungo discorso del primo cittadino di Lecco (QUI il testo integrale): davanti a una platea composta dalle massime autorità del territorio provinciale e da numerosi volti noti delle Istituzioni, dell'associazionismo e del mondo del volontariato, Gattinoni ha esordito ricordando come nel 2020 la benemerenza civica fosse stata conferita all'intera comunità per la strenua lotta contro il Covid-19 e come da allora siano cambiate molte cose, in un clima di generale ricostruzione e in un contesto sempre più globale.
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Il sindaco Mauro Gattinoni

Con il suo mandato ormai prossimo alla conclusione, il sindaco ha quindi voluto condividere tre "linee di forza" sulle quali, a suo dire, si è particolarmente investito: la rigenerazione urbana, che significa anche rigenerazione sociale; l'assenza di una gerarchia tra grandi opere e piccole manutenzioni, tra centro e periferia; la convinzione che la comunità sia più grande del comune, per cui un pensiero di gratitudine è stato rivolto a tutti i volontari, le associazioni e le realtà che ogni giorno si dedicano con generosità alla costruzione del bene collettivo. Indicate, poi, quelle che sono state individuate come due importanti sfide per gli anni a venire, a prescindere da chi governerà la città: il tema dell'abitare e le "reti", materiali e immateriali, con un doppio riferimento da un lato all'enorme (e a volte divisiva) questione della mobilità, e dall'altro a quel "capitale di relazione" proprio di Lecco, la capacità, cioè, di collaborare in maniera trasversale con altri Enti o con i soggetti del Terzo settore. 

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"Con una battuta un po' provocatoria dico che "Lecco non basta a Lecco", perché il nostro capoluogo sente il dovere, e già in gran parte svolge il compito, di coordinare dinamiche di sviluppo e servizio su scala superiore (sul turismo, la cultura o i servizi sociali), e lo stesso vale anche su temi come la mobilità integrata, lo sport, in ogni ambito in cui delle dinamiche di scala rendono più raggiungibile il risultato. "Lecco non basta a Lecco" significa già ora accollarsi anche delle responsabilità o delle quote di lavoro anche dove queste non ci spetterebbero. E non ci siamo mai tirati in dietro, come Città a servizio del territorio", ha proseguito il sindaco avviandosi verso la conclusione, con l'invito ai lecchesi "a non temere il cambiamento ma ad agire per governarlo, a non preoccuparsi per il futuro, non perché sia tutto semplice, ma perché lo affronteremo insieme, e soprattutto a credere nei nostri ragazzi e nei nostri giovani". 
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"Il domani non arriva da solo: si prepara. Non è un destino già scritto, ma è il percorso che costruiamo con le scelte di ogni giorno. E noi siamo fiduciosi, perché abbiamo gli strumenti, i progetti e - soprattutto - una comunità che sa guardare lontano, per una città capace di futuro. Una città sobria, concreta r generosa, che in questi cinque anni da sindaco non mi ha mai fatto mancare la sua esigente fiducia, e per il cui servizio sono stato e sarò per sempre onorato", la chiosa di Gattinoni, che insieme ai moderatori della serata - i giornalisti Lorenzo Bonini e Caterina Franci - ha poi introdotto i tre benemeriti di questo 2025, presentati anche tramite altrettanti video.
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Il primo ad essere ricordato è stato l'acquatese Andrea Invernizzi (1934-1991), primatista italiano nella corsa che "rappresenta un fulgido esempio di dedizione, impegno e sacrificio, e dimostra come, con forza e resilienza, anche i sogni e i traguardi più estremi possano essere raggiunti e superati". A ritirare il riconoscimento alla sua memoria sono stati, con grande emozione, i figli Annamaria e Stefano.
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I figli di Andrea Invernizzi con il sindaco

Ancora più commossi, dopo di loro, i famigliari di Plinio Agostoni (1943-2024), ingegnere, imprenditore e già presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, che ha saputo lasciare una forte impronta sul territorio grazie alla visione sostenibile ed etica che ha portato nella sua azienda - la Icam, fondata dal padre in Valtellina - ma anche nel Sociale e soprattutto nell'ambito dell'educazione scolastica.
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I figli e la moglie di Plinio Agostoni

Chi ha avuto la possibilità di ritirare in prima persona il suo "San Nicolò d'oro" è stato invece Vico Valassi, classe 1937, a sua volta ingegnere e imprenditore nel settore edile, già presidente di Ance nazionale e, tra le altre cose, di UniverLecco, che ha contribuito alla realizzazione di infrastrutture strategiche per il territorio e soprattutto alla nascita del campus lecchese del Politecnico di Milano. "Figura chiave e di spicco del panorama istituzionale, imprenditoriale e associativo del lecchese e non solo, ha guidato e orientato con la sua lungimiranza e la sua grande capacità di fare rete anche la crescita dello stesso campus universitario negli ambiti della formazione scientifica, della ricerca e della riabilitazione", è stato riportato nella motivazione del riconoscimento.
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Vico Valassi

Al microfono, non senza emozione, Valassi ha quindi voluto rivendicare con orgoglio la sua forte "lecchesità" ("non mi sono mai mosso da via Lazzaretto") per poi sottolineare l'importanza di essersi sempre sentito parte di un sistema ben definito ed efficiente, "perché da soli non si va da nessuna parte".
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Tra gli applausi scroscianti dei presenti, la cerimonia si è quindi avviata verso la conclusione, con il rinfresco a cura dei ragazzi di ENAIP. Non prima, però, di un ultimo importante momento, quello dedicato alle delegazioni delle città "gemelle" Macon, Overijse, Igualada e Szombathely, per le quali è stato predisposto per questo fine settimana un apposito programma con diversi momenti di incontro e confronto.
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In occasione dell'evento a teatro, in particolare, sono stati sottoscritti dei patti con le ultime due località (la prima spagnola, la seconda ungherese) per attestare il rinnovo degli impegni assunti rispettivamente 30 e 35 anni fa, confermando la solidità di relazioni costruite nel tempo. 
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Relazioni che non hanno solo un valore simbolico, ma raccontano un grande sguardo europeo, fatto di amicizia, dialogo, collaborazione e condivisione di valori comuni, quelli che ancora una volta la città di Lecco, nel giorno che più la rappresenta, ha voluto rimarcare come propri, per guardare al futuro con fiducia e coraggio.
Benedetta Panzeri
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