Lecco: il Rotary Club sostiene Officina Gerenzone Aps
Mercoledì 3 dicembre il Rotary Club Lecco ha dedicato una conviviale alla valorizzazione del territorio ospitando gli architetti Paolo Colombo e Carlo Brivio, fondatori di Officina Gerenzone, l’associazione che dal 2019 lavora per recuperare la memoria storica e industriale legata al fiume da cui prende il nome, fulcro per secoli dello sviluppo artigianale e produttivo di Lecco. Diventata APS nel 2024, conta già 350 soci e numerosi volontari impegnati in attività di tutela, studio e divulgazione.

Nel corso della serata sono state presentate le tante iniziative realizzate negli ultimi anni: il film “Gente di fiume”, il restauro del documentario del 1961 “Il Gerenzone”, la riqualificazione del Casello dell’Acquedotto del Paradone, la cura periodica di diverse aree del territorio, la partecipazione ai "Patti", oltre 20 proiezioni pubbliche e più di 50 passeggiate guidate. L’associazione ha inoltre raccolto un importante archivio di materiale storico e documentato 170 aziende che per decenni hanno animato la valle.
Un punto centrale dell’intervento è stato, come accennato, il progetto di restauro conservativo del casello della Diga del Paradone, definito dagli architetti “l’ultimo vero manufatto di archeologia industriale” rimasto lungo il Gerenzone. Il costo dell’opera è di 38.000 euro: 19.000 sono stati finanziati dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese, mentre i restanti dovranno essere raccolti tramite donazioni.
Officina Gerenzone ha illustrato anche il progetto “Acqua, ferro, città”, un percorso di 40 tappe che permetterà di riscoprire i luoghi in cui è nata l’identità industriale lecchese, grazie a pannelli informativi, un sito web, testimonianze orali e un totem multimediale che fungerà da punto di accesso al percorso.
In questo contesto, il contributo del Rotary Club Lecco sarà determinante per avviare la prima fase del progetto: la realizzazione dei pannelli, lo sviluppo della piattaforma digitale e il collegamento con il totem interattivo, in sinergia con la Sala dell’Industria del Museo Belgioioso. Secondo Colombo e Brivio, il sostegno del Rotary rappresenta finalmente un passo concreto verso la valorizzazione della memoria industriale di Lecco e della sua identità storica di “Città del ferro”, dopo decenni di progetti rimasti incompiuti.

Nel corso della serata sono state presentate le tante iniziative realizzate negli ultimi anni: il film “Gente di fiume”, il restauro del documentario del 1961 “Il Gerenzone”, la riqualificazione del Casello dell’Acquedotto del Paradone, la cura periodica di diverse aree del territorio, la partecipazione ai "Patti", oltre 20 proiezioni pubbliche e più di 50 passeggiate guidate. L’associazione ha inoltre raccolto un importante archivio di materiale storico e documentato 170 aziende che per decenni hanno animato la valle.
Un punto centrale dell’intervento è stato, come accennato, il progetto di restauro conservativo del casello della Diga del Paradone, definito dagli architetti “l’ultimo vero manufatto di archeologia industriale” rimasto lungo il Gerenzone. Il costo dell’opera è di 38.000 euro: 19.000 sono stati finanziati dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese, mentre i restanti dovranno essere raccolti tramite donazioni.
Officina Gerenzone ha illustrato anche il progetto “Acqua, ferro, città”, un percorso di 40 tappe che permetterà di riscoprire i luoghi in cui è nata l’identità industriale lecchese, grazie a pannelli informativi, un sito web, testimonianze orali e un totem multimediale che fungerà da punto di accesso al percorso.
In questo contesto, il contributo del Rotary Club Lecco sarà determinante per avviare la prima fase del progetto: la realizzazione dei pannelli, lo sviluppo della piattaforma digitale e il collegamento con il totem interattivo, in sinergia con la Sala dell’Industria del Museo Belgioioso. Secondo Colombo e Brivio, il sostegno del Rotary rappresenta finalmente un passo concreto verso la valorizzazione della memoria industriale di Lecco e della sua identità storica di “Città del ferro”, dopo decenni di progetti rimasti incompiuti.














