Uno stadio d'improvvisa illuminazione (elettorale)

Il comportamento della maggioranza sulla vicenda dello stadio ha raggiunto livelli difficili da giustificare.
Per due anni Sindaco, Giunta e consiglieri di maggioranza han espresso un muro di no, buttando sempre la risposta negativa in tribuna, bloccando la sostituzione urgente della vecchia cabina a gasolio dell’impianto d’illuminazione, dopo aver già bloccato per anni la pedana per gli spettatori con disabilità motoria.
Lo ha sempre fatto con argomentazioni deboli, spesso contraddittorie, nessuna tecnica e sempre ribadite con pomposa arroganza.

Nel Consiglio comunale del 17 novembre, meno di un mese fa, le posizioni espresse in Aula parlavano chiaro e dovrebbero pesare come macigni sulla loro credibilità politica:
-Anghileri (La Sinistra cambia Lecco) ha definito lo stadio “una prigione per i residenti” e ricordato che oggi si gioca sempre, una volta solo la domenica, quasi auspicandone la chiusura.
-Galli (AmbientalMente) ha fatto peggio di tutti. Ha suggerito di “far giocare di pomeriggio e staccare i cartelloni pubblicitari” come se il problema tecnico fosse risolvibile con un cambio di orario anziché con un impianto sicuro e funzionante Poi ha pure dichiarato che per lui non è serio impegnare risorse “a fine mandato” per la nuova cabina.
-Frigerio (Italia Viva) ha sostenuto che la convenzione ha ancora due anni di validità, invitando persino a “far giocare la squadra che dista 20 km da qui” e allusivamente sottolineando "non so se la squadra che gioca in C di un Comune di 4000 abitanti a 20 km da qui è aiutata dal suo Comune"
Dichiarazioni desolanti, imbarazzanti, registrate e rese in Aula, non in conversazioni al bar.
Poi oplà "improvvisa illuminazione" l' 11 dicembre, con le elezioni vicine e dopo la forte indignazione di tifosi e cittadini, la maggioranza ha di colpo cambiato posizione: progetto vidimato, solo l'interrurore da tirare su.
Non c’è stato alcun nuovo elemento tecnico, nessuna novità normativa, nessuna emergenza sopraggiunta.
L’unico vero fattore nuovo è il calendario elettorale.
Costo 180.000 € (meno peraltro dei soldi spesi, sempre a fine mandato, per i fiorellini sul lungolago che il consigliere Galli non ha però trovato disdicevole spendere).
Ciò che “non si poteva fare” è diventato possibile senza esitazioni nel tentativo evidente di ripulire l’immagine e limitare i danni politici..
Un cambio di passo, il far credere elettorale, per tutti quelli che ci cascheranno.
Paolo Trezzi
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