Transizione 5.0 sospesa: e adesso? Il commento di una azienda di Valgreghentino
Nel Lecchese la manifattura non è un comparto economico: è un sistema nervoso. Quando funziona, il territorio cresce. Quando qualcosa si inceppa, la scossa arriva ovunque.


È per questo che la sospensione improvvisa della Transizione 5.0 non è stata vissuta come un semplice “aggiornamento normativo”, ma come l’ennesimo schiaffo a un distretto che investe prima ancora che il Paese decida cosa vuole fare davvero.
E la prima domanda scomoda è inevitabile: come si può chiedere alle imprese fiducia, se la si tradisce a metà del percorso?
La Grices Hydraulic Cylinders srl di Valgreghentino – storica realtà metalmeccanica fondata nel 1978, specializzata in cilindri oleodinamici forniti in tutto il mondo – è un esempio perfetto di questo cortocircuito. Ma sia chiaro: potrebbe essere la storia di decine di aziende lecchesi, perché lo schema è sempre lo stesso.


In Grices due macchinari erano ormai obsoleti. L’azienda aveva deciso di sostituirli con un tornio CNC e un centro di lavoro più efficienti, investendo risorse vere, non sulla base di slogan, ma di regole che sembravano solide.
Il nuovo tornio, installato e testato, registrava un –70% nei consumi energetici sullo stesso lotto produttivo. Dati misurati, certificati, pronti per la piattaforma GSE.
Un caso virtuoso, uno di quelli che i requisiti della Transizione 5.0 li rispettava tutti. Poi, a novembre 2025, il portale chiude. Si spegne. E insieme al portale si spegne la credibilità dell’intero percorso.
A parlare è l’amministratore Mauro Cesana: «Le regole erano chiare quando abbiamo iniziato. Le abbiamo seguite tutte. E ora? Non puoi fare impresa basandoti su un “forse”».


Mauro Cesana, amministratore Grices Hydraulic Cylinders srl
Già: ora? Chi rimborsa il tempo speso? Chi tutela le aziende che hanno investito sulla parola data?
Chi risponde del fatto che uno strumento nato per sostenere l’innovazione si sia trasformato in un vicolo cieco?
E soprattutto: com’è possibile chiedere alle imprese programmazione a lungo termine quando lo Stato non garantisce continuità nemmeno per pochi mesi?
Nel distretto lecchese, dove innovare è obbligatorio, questa incoerenza brucia più del mancato incentivo. Perché la 5.0 non ha bloccato solo pratiche amministrative: ha bloccato la fiducia.
E allora un’altra domanda – scomodissima – diventa inevitabile: perché gli imprenditori devono rispettare ogni scadenza, ogni documento, ogni controllo, quando chi legifera può cambiare le regole mentre le aziende stanno già investendo?
Cesana lo dice senza giri di parole: «Un incentivo può variare. Ma la fiducia no. Se quella viene meno, non smetti solo di investire: smetti di crederci».
Ed è qui che il caso Grices smette di essere “una storia” e diventa la fotografia di un problema sistemico. Un problema che nel Lecchese, terra che ha costruito il suo futuro sull’innovazione quotidiana non può essere liquidato come un contrattempo.
Perché alla fine resta una domanda che nessuno, al momento, sembra voler affrontare: chi si prenderà la responsabilità politica e morale di un territorio che, ancora una volta, si sente lasciato indietro proprio mentre stava facendo la cosa giusta?
La Transizione 5.0 tornerà, forse. Ma la fiducia, quella ne siamo certi. Non si riattiva con un click su un portale.
C.C.














