Confindustria, ottobre: 'quadro eterogeneo, ma situazione nel complesso stabile'
I dati dell’Osservatorio congiunturale rapido relativo al mese di ottobre, realizzato dai Centro Studi di Confindustria Lecco e Sondrio e Confindustria Como, delineano un quadro principalmente caratterizzato dalla tenuta degli indicatori, sia per quanto concerne l’attività aziendale, sia in relazione all’occupazione.
L’andamento congiunturale rilevato in ottobre per le imprese dei tre territori risulta confermato anche per le sole realtà delle province di Lecco e Sondrio: è riscontrabile infatti un quadro in cui gli indicatori risultano orientati al mantenimento, sia per prevalenza diretta dell’indicazione di stabilità, sia per via del sostanziale bilanciamento tra i giudizi di aumento e di riduzione.
Tra gli indicatori, ordini e fatturato rivelano alcune differenze tra mercato domestico e export, con il primo che risulta stabile per via dell’eterogeneità dei giudizi mentre il secondo mostra più dinamicità, seppur in uno scenario di complessiva conservazione.
Anche sul fronte delle aspettative per l’evoluzione del business nei mesi finali dell’anno e su quello dell’occupazione il parere principalmente formulato dalle imprese lecchesi e sondriesi riguarda la conservazione dei livelli.
Non mancano, in linea con quanto esaminato per il campione generale delle aziende delle tre province, criticità legate alle dinamiche geo-politiche e all’andamento dei costi di approvvigionamento delle materie prime e delle commodities energetiche, che influiscono erodendo parzialmente i margini di profitto aziendali.
Sono diffusamente stabili anche i giudizi formulati riguardo il rapporto tra le imprese lecchesi e sondriesi e gli Istituti di credito.
«Il quadro delineato per le nostre province - commenta il Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Marco Campanari - sebbene caratterizzato da una certa eterogeneità dei giudizi, evidenzia complessivamente una situazione stabile, con indicatori di domanda, attività produttiva e fatturato prevalentemente orientati alla conferma dei livelli attuali. Emergono alcune difficoltà sul mercato estero, con impatti significativi o moderati sui volumi di export che interessano circa una realtà su cinque, ovvero il 17,7% del campione delle imprese associate. Nonostante ciò, il livello competitivo delle imprese del nostro territorio rimane elevato, così come lo stato di salute generale del tessuto produttivo locale. Le dinamiche rivelate non sono inaspettate e, sebbene possano comportare riflessi sui mercati e nelle relazioni con i clienti, la situazione attuale si mantiene sotto controllo ed è monitorata con attenzione dagli imprenditori e dall’Associazione. In questo contesto, restano fondamentali le misure di politica industriale che metterà in campo il Governo, mentre registriamo con favore la revisione del Green Deal europeo, ora riformulato in modo meno irrazionale: nel perseguire il nobile fine di una maggiore sostenibilità, dobbiamo ricordare che ogni politica deve essere sostenibile anche dal punto di vista economico e sociale».
«Le aziende di Lecco e Sondrio, nonostante un contesto economico complesso nell’ultimo anno, continuano a conseguire risultati significativi, distinguendosi sui mercati internazionali e registrando dinamiche di crescita - commenta il Direttore Generale di Confindustria Lecco e Sondrio, Giulio Sirtori. A conferma di ciò vi è non solo il prevalente giudizio di stabilità degli organici, osservato sia nel mese di ottobre sia nelle prospettive per i prossimi mesi dell’anno, ma anche il costante fabbisogno di nuove risorse, in particolare figure tecniche e specializzate. Una domanda che viene quotidianamente segnalata dagli imprenditori e trova parziale risposta grazie agli interventi promossi dall’Associazione, in stretta collaborazione con il mondo dell’istruzione e della formazione del territorio».
EFFETTI DELLE DINAMICHE GEO-POLITICHE
Le imprese di Lecco e Sondrio hanno comunicato di aver riscontrato, nel periodo agosto-ottobre 2025, ostacoli all’export determinati da dazi e tensioni geo-politiche, con effetto sulla loro competitività.
Nel dettaglio oltre una realtà su quattro (26,5%) tra quelle aderenti all’Osservatorio ha indicato delle criticità che hanno influito marginalmente sull’attività aziendale nel 28,5% dei casi, in maniera moderata nell’11,8% mentre in modo significativo nel 5,9%; nel rimanente 53,8% dei casi, invece, non sono stati segnalati impatti di particolare rilevanza.
Con riferimento agli ambiti principalmente colpiti, le imprese del campione hanno indicato una diminuzione dei volumi di export (36,6% dei casi), un inasprimento della competitività sul mercato (20%), una più difficile relazione con i clienti esteri (20%) e un aumento dei costi di produzione (10%). In casi più limitati sono stati inoltre segnalati incrementi dei costi di logistica e dei tempi di consegna (entrambi al 6,7%).
DOMANDA
Ad ottobre l’indicatore associato alla domanda risulta principalmente orientato alla stabilità dei livelli, con alcune differenze tra perimetro nazionale e mercato estero.
Gli ordini in Italia sono considerati in conservazione rispetto a settembre da circa quattro realtà su dieci (39,5%), in espansione dal 30,3% mentre in calo dal 30,2%.
La domanda oltre confine è valutata invece in mantenimento sui livelli del mese precedente da circa la metà del campione (48,7%), in aumento dal 21,6% e in contrazione dal 29,7%.
PRODUZIONE
L’attività produttiva mostra andamenti coerenti con quanto esaminato per gli ordini, rivelando per oltre una realtà su due (51,2%) un’indicazione di stabilità mentre, in caso di variazione, è riscontrabile una maggior incidenza delle valutazioni di crescita (26,8%) rispetto a quelle di diminuzione (22%).
La capacità produttiva mediamente impiegata dalle imprese lecchesi e sondriesi in ottobre si attesta al 76,3%, confermando sostanzialmente il dato registrato per l’Osservatorio congiunturale rapido dello scorso marzo 2025 (76,2%).
All’interno delle realtà aderenti all’Osservatorio sono riscontrabili alcune differenze riguardo il tasso medio di utilizzo degli impianti, in particolare per quanto concerne la dimensione aziendale mentre a livello settoriale l’attività mostra variazioni meno marcate.
Nel dettaglio, per le aziende di Lecco e Sondrio fino a 50 occupati la capacità utilizzata è pari in media al 71,6% mentre per le realtà più grandi il dato sale all’81,2%.
Per quanto riguarda invece i comparti merceologici, si registra un impiego medio del 75,3% per le realtà metalmeccaniche e meccatroniche e del 77,4% per le imprese tessili e degli altri settori globalmente considerati.
FATTURATO
Il fatturato delle aziende di Lecco e di Sondrio registra andamenti differenziati rispetto agli ambiti territoriali di riferimento; è riscontrabile, infatti, un giudizio più eterogeneo a livello italiano, con indicazioni di stabilità, crescita e riduzione segnalate da circa un terzo del campione ciascuna, mentre una più diffusa propensione alla stabilità e alla crescita sul mercato estero.
Le vendite sul mercato italiano sono valutate in mantenimento sui livelli di settembre dal 32,6% del campione, in diminuzione dal 30,2% e in aumento dal restante 37,2%.
L’export è invece indicato come stabile per circa una realtà su due (48,7%), in aumento per il 32,4% mentre in calo per il rimanente 18,9%.
PREVISIONI
Le imprese lecchesi e sondriesi aderenti all’Osservatorio prevedono per le ultime settimane dell’anno una conferma dei livelli di business; a fianco della quota di sette realtà su dieci (69,8%) che indicano direttamente la stabilità, si riscontrano anche diffusione simile tra le ipotesi di crescita (11,6%) e quelle di diminuzione (18,6%).
Per quanto concerne la visibilità sugli ordini in portafoglio, circa un terzo (34,1%) del campione segnala di poter pianificare l’attività per un periodo limitato a poche settimane, il 47,7% delle aziende comunica un orizzonte di qualche mese e il rimanente 18,2% indica una visibilità che supera il trimestre.
MATERIE PRIME
Sul versante dell’approvvigionamento delle materie prime, le realtà dei due territori confermano la presenza di alcune criticità, sia per quanto concerne l’andamento dei listini praticati dai fornitori, sia in relazione agli effetti che l’inasprimento dei costi determina sulla gestione dell’attività aziendale.
Nel mese di ottobre un’impresa su cinque (20%) tra quelle del campione ha registrato aumenti dei costi delle commodities necessarie ai processi aziendali.
La combinazione tra l’incremento dei costi di acquisto delle materie prime fisiche e delle dinamiche dei costi dell’energia ha generato alcune conseguenze sulle imprese; esaminando nello specifico, sono stato segnalati il ridimensionamento o il posticipo degli investimenti aziendali già pianificati per circa un’impresa su dieci (9,1%), la necessità di riorganizzare parte del lavoro o dell’attività produttiva per il 13,6% del campione e una contrazione dei margini di profitto per il 40,9%. Solo in casi più limitati, infine, è stata indicatala riduzione parziale dell’attività aziendale.
Da segnalare altresì che, per via delle inefficienze esistenti lungo le catene di fornitura, interessate nel corso dell’anno anche dalle tensioni geo-politiche e dall’applicazione di misure protezionistiche, il 16,3% delle realtà lecchesi e sondriesi ha riscontrato un’estensione delle tempistiche necessarie a ricevere le merci mentre, in rari casi, le aziende hanno indicato problemi di fornitura in termini di quantità di merci richieste (il 4,7%).
CREDITO E LIQUIDITA’
Per quanto concerne la valutazione del rapporto tra le imprese di Lecco e Sondrio e gli Istituti di credito non si registrano particolari evoluzioni nel mese di ottobre.
Le condizioni praticate degli Istituti bancari e la disponibilità nell’attivare nuove linee di credito o nell’estendere quelle esistenti sono state indicate come stabili da oltre nove realtà su dieci (92,9%), in miglioramento dal 2,4% e meno favorevoli dal rimanente 4,7%.
Esaminando invece il parere formulato riguardo la propria liquidità aziendale, due realtà su cinque (39,5%) si sono rivelate soddisfatte, il 44,2% ritiene la propria situazione nella norma mentre il rimanente 16,3% considera migliorabile il proprio quadro finanziario.
OCCUPAZIONE
Nel mese di ottobre le imprese di Lecco e di Sondrio aderenti all’Osservatorio delineano, attraverso i loro giudizi, un quadro occupazionale in generale mantenimento, così come comunicato direttamente in quasi nove casi su dieci (88,6%). Nei casi di variazione le indicazioni di espansione dei livelli (9,1%) risultano più diffuse rispetto a quelle di riduzione (2,3%).
Le aspettative occupazionali per gli ultimi mesi del 2025 si confermano orientate alla conservazione, con il 95,5% del campione che comunica la stabilità; per il restante 4,5% delle imprese le previsioni indicano un aumento.














