Spartitraffico in città: un problema per la sicurezza
Gentile Redazione,
scrivo per segnalare una criticità che merita attenzione urgente e che riguarda la sicurezza di tutti i cittadini: la presenza degli spartitraffico installati su alcune vie principali di Lecco. In condizioni di traffico normale il disagio è già evidente, ma è nelle situazioni di emergenza che il problema assume contorni preoccupanti. In caso di code, incidenti o della frequente chiusura del tunnel sotto Lecco, gli spartitraffico impediscono materialmente ai mezzi di soccorso – ambulanze, vigili del fuoco e forze dell’ordine – di effettuare manovre di scavalco o inversione, rallentando interventi che spesso sono questione di minuti.
Queste strutture, pensate probabilmente per migliorare la sicurezza o la fluidità del traffico, finiscono invece per trasformarsi in un ostacolo rigido e invalicabile proprio nei momenti in cui la viabilità dovrebbe essere più flessibile. Le strade principali diventano così dei corridoi bloccati, senza possibilità di sfogo o di intervento rapido. Il tema non riguarda la comodità degli automobilisti, ma la sicurezza collettiva.
È legittimo chiedersi se sia stato valutato a fondo l’impatto di questi spartitraffico sulla gestione delle emergenze e se esistano soluzioni alternative: spartitraffico rimovibili, varchi dedicati, o una diversa progettazione che consenta ai mezzi di soccorso di operare senza impedimenti.
Questa lettera vuole essere un invito a riaprire il confronto su scelte che incidono direttamente sulla sicurezza pubblica, soprattutto in una città come Lecco, già fragile dal punto di vista della viabilità e spesso soggetta a blocchi improvvisi.
scrivo per segnalare una criticità che merita attenzione urgente e che riguarda la sicurezza di tutti i cittadini: la presenza degli spartitraffico installati su alcune vie principali di Lecco. In condizioni di traffico normale il disagio è già evidente, ma è nelle situazioni di emergenza che il problema assume contorni preoccupanti. In caso di code, incidenti o della frequente chiusura del tunnel sotto Lecco, gli spartitraffico impediscono materialmente ai mezzi di soccorso – ambulanze, vigili del fuoco e forze dell’ordine – di effettuare manovre di scavalco o inversione, rallentando interventi che spesso sono questione di minuti.
Queste strutture, pensate probabilmente per migliorare la sicurezza o la fluidità del traffico, finiscono invece per trasformarsi in un ostacolo rigido e invalicabile proprio nei momenti in cui la viabilità dovrebbe essere più flessibile. Le strade principali diventano così dei corridoi bloccati, senza possibilità di sfogo o di intervento rapido. Il tema non riguarda la comodità degli automobilisti, ma la sicurezza collettiva.
È legittimo chiedersi se sia stato valutato a fondo l’impatto di questi spartitraffico sulla gestione delle emergenze e se esistano soluzioni alternative: spartitraffico rimovibili, varchi dedicati, o una diversa progettazione che consenta ai mezzi di soccorso di operare senza impedimenti.
Questa lettera vuole essere un invito a riaprire il confronto su scelte che incidono direttamente sulla sicurezza pubblica, soprattutto in una città come Lecco, già fragile dal punto di vista della viabilità e spesso soggetta a blocchi improvvisi.
Un cittadino lecchese, Ernesto Sozzi














