Introbio: loghi e mascotte delle olimpiadi in un libro
È stato presentato a Villa Migliavacca il volume di Paolo Cagnotto "Grafica, poster, loghi e mascotte nei giochi olimpici e paralimpici invernali". Il testo, accompagnato da tante immagini mostra come ogni grande evento moderno sia caratterizzato da una grafica che lo rende immediatamente riconoscibile e che funge sia da simbolo identitario sia da strumento economico.

Le Olimpiadi moderne, nate nel 1896 per volontà di Pierre de Coubertin, rappresentano l’evento organizzato più importante al mondo e possiedono una delle identità visive più famose di sempre: i cinque cerchi, simbolo di unione e fratellanza tra i continenti.
Nel corso del tempo, oltre ai cerchi, l’iconografia olimpica si è arricchita di manifesti, loghi, fiamma olimpica, medaglie e, a partire dal 1968, delle mascotte. Inizialmente questi elementi erano semplici e spesso realizzati in modo artigianale, ma con il progresso tecnologico e l’evoluzione dei mezzi di comunicazione sono diventati sempre più coordinati, studiati e curati dal punto di vista grafico e comunicativo.
Le medaglie, ad esempio, si sono trasformate da semplici oggetti commemorativi in veri e propri prodotti di design, come dimostrano quelle di Torino 2006 e Vancouver 2010.
I manifesti olimpici hanno un ruolo fondamentale: devono comunicare valori universali come pace, amicizia, sport e fratellanza tra i popoli, ma anche mostrare le capacità organizzative e culturali del paese ospitante. Attraverso di essi è possibile leggere l’evoluzione storica, sociale e artistica del Novecento.
Il volume da cui è tratto il testo si propone, con finalità didattiche, di analizzare manifesti, loghi e mascotte dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali, a partire dal 1924 per le Olimpiadi e dal 1976 per le Paralimpiadi, offrendo una panoramica completa dell’evoluzione della grafica legata a questi eventi.

Le Olimpiadi moderne, nate nel 1896 per volontà di Pierre de Coubertin, rappresentano l’evento organizzato più importante al mondo e possiedono una delle identità visive più famose di sempre: i cinque cerchi, simbolo di unione e fratellanza tra i continenti.
Nel corso del tempo, oltre ai cerchi, l’iconografia olimpica si è arricchita di manifesti, loghi, fiamma olimpica, medaglie e, a partire dal 1968, delle mascotte. Inizialmente questi elementi erano semplici e spesso realizzati in modo artigianale, ma con il progresso tecnologico e l’evoluzione dei mezzi di comunicazione sono diventati sempre più coordinati, studiati e curati dal punto di vista grafico e comunicativo.
Le medaglie, ad esempio, si sono trasformate da semplici oggetti commemorativi in veri e propri prodotti di design, come dimostrano quelle di Torino 2006 e Vancouver 2010.
I manifesti olimpici hanno un ruolo fondamentale: devono comunicare valori universali come pace, amicizia, sport e fratellanza tra i popoli, ma anche mostrare le capacità organizzative e culturali del paese ospitante. Attraverso di essi è possibile leggere l’evoluzione storica, sociale e artistica del Novecento.

M.A.














