Hub di Via Balicco: il report parla chiaro, la soluzione migliore era ed è via Sassi.

Ogni scelta ha le sue conseguenze. Se butti a mare, con un che di supponenza, via Marco d’Oggiono per immaginarti la sede alla ex Deutsche, se poi lasci la ex Deutsche per la torre a Palazzo Bovara che giocoforza limita gli spazi di via Sassi, ecco che finisci in via Balicco a far la guerra ai cittadini.

Risultato: niente nuovo Comune, niente hub, molto lavoro per gli avvocati, tante decine di migliaia di euro buttati al vento e che si potevano usare per abbassare le imposte, potenziare i servizi e curare meglio il ben abitare dei cittadini.

E’ il nostro commento in merito alla Delibera di Giunta (n° 347 del 29/12/25) e all’allegata relazione tecnica del Politecnico relative alla realizzazione dell’hub dei bus in via Balicco.

Documenti, questi, che arrivano in un colpevole e imbarazzante ritardo, considerato che lo studio è stato commissionato solo il 18 dicembre, neanche due settimane fa. Una valutazione tecnica che si sarebbe dovuta fare ben prima. Ben prima di far eseguire un progetto di fattibilità economica sull’ipotesi di hub in via Balicco; ben prima di agitare di fronte ai residenti lo spauracchio dell’esproprio; ben prima di candidare il progetto al bando Multimodale urbano di Regione Lombardia, vinto ma i cui fondi sono poi stati ritirati dalla stessa Regione per il mancato rispetto di alcune richieste del bando; ben prima di lanciare un ulteriore esproprio per il passaggio di via Castagnera, per il quale i residenti hanno già lasciato intendere che si arriverà a un ulteriore ricorso al Tar; ben prima di dover far sborsare alle casse comunali altri 40.000 euro per lanciare un ennesimo ricorso, stavolta contro Regione Lombardia.

E’ assolutamente palese come il presente rapporto sia stato voluto solo e soltanto per porre rimedio ai puntuali rilievi mossi dal TAR a valle delle avviate procedure di esproprio in danno dei residenti del condominio Monte Legnone.

Se poi entriamo nel merito del puntuale e preciso studio del Politecnico, costato 12.200 euro alle casse comunali, si evidenzia come appaia condizionato, nelle sue conclusioni in favore della preferenza per via Balicco, dalle scelte urbanistiche volute e avviate dall’Amministrazione a monte, appunto, di qualsiasi valutazione tecnica sulla scelta dell’area.

Il rapporto, infatti, dice con chiarezza una cosa ben precisa: che l’alternativa progettuale a via Balicco c’era e c’è eccome ed è via Sassi. Quest’ultima ipotesi ha totalizzato infatti 34 punti su 40, contro i 36 punti su 40 di via Balicco, primeggiando addirittura su alcuni parametri, tra cui quello della distanza dalla stazione. In pratica, un risultato quasi a pari merito. Leggiamo per la precisione, che l’area di via Sassi “rappresenterebbe un’ottima opzione per la sua prossimità alla stazione e vicinanza alle altre componenti dell’hub”, che sono condizioni favorevoli ben più rilevanti di quelle ostative. Queste ultime indotte appunto dalle scelte urbanistiche operate a monte e quindi non proprie del sito; in ogni caso ancora modificabili, volendolo, in quanto riguardano l’insufficiente ampiezza dell’area, recuperabile però evitando la torre del ventilato nuovo municipio, nonché il rapporto con RFI, a suo tempo disponibile.

Non solo: via Sassi era ed è la soluzione anche meno problematica a livello procedurale, considerato che è un’area già in gran parte di proprietà comunale. Via Balicco invece dovrebbe passare attraverso il provvedimento forzato di esproprio a dei cittadini, peraltro su un’area verde. Eppure, nel report leggiamo che in via Balicco non ci sarebbero vincoli particolari alla trasformabilità dell'area, poiché già oggetto di una dichiarazione di pubblica utilità. Una affermazione per certi versi sorprendente, considerato che per ottenere quell'area si è arrivati a parlare di esproprio e che, anzi, proprio per l'ipotesi di esproprio e il conseguente ricorso al Tar si è arrivati ora a dover commissionare questo stesso studio. In altre parole, nella relazione si dà per assodato e per ininfluente proprio uno degli elementi più complessi e critico dell'intera vicenda, ovvero la disponibilità dell'area, affermando che non ci sono vincoli rilevanti nell'ipotesi di mettere lì l'hub dei bus. Stupisce, a maggior ragione, che tra i parametri di valutazione utilizzati non ci sia anche la criticità di ricorrere a eventuali espropri.

Come si vede, si potrebbe, con un sussulto di buon senso, porre rimedio a una scelta, pervicacemente perseguita, che non porterà altro che ulteriori contenziosi e che ha già causato la perdita di importanti finanziamenti che, comunque, si dovranno trovare per realizzare qualsiasi hub.

Non mancano però le perplessità anche su altri elementi che emergono dallo studio. Mancano, infatti, riferimenti ad esempio a questioni non indifferenti, come la futura realizzazione di nuovi insediamenti nell’area ex Leuci, la presenza del vicino stadio cittadino e delle connesse necessarie restrizioni viabilistiche in occasione delle partite e l’ipotesi di realizzazione della quarta torre e di strutture alberghiere alla Meridiana. Elementi che non sono dunque ininfluenti sulla vivibilità dell’area stessa di via Balicco.

Perplessità emergono anche sul fronte dello studio degli impatti viabilistici dell’hub in via Balicco. Leggendo la relazione emerge che i dati presi in considerazione nella simulazione dei flussi sono perlopiù quelli che risalgono addirittura al 2021 (2021, cinque anni fa!), più precisamente a un unico giorno, il 21 settembre 2021, e a un’unica ristretta fascia oraria, quella dalle 7 alle 9. Come se negli altri orari e soprattutto tra le 12.30 e le 14.30 la zona di via Balicco – via XI febbraio fosse totalmente libera dal traffico… In altre parole, stupisce il fatto che tra i criteri di valutazione non sia stato inserito anche quello dell'impatto viabilistico , che certamente è peggiorativo nello spostamento di numerosi bus in via Balicco per quel quadrante di città.

Da parte nostra non possiamo che ribadire l’appello a una valutazione più ragionata di questo tema, libera da impostazioni ideologiche o di partito preso, ma semmai più attenta a entrare nel merito delle questioni e a valutare cosa è davvero bene per la città, per i cittadini e per il territorio. Una valutazione che prenda atto che la soluzione più sensata, meno costosa e meno impattante resta quella di via Sassi, dove di fatto l’hub era stato previsto già anni fa e dove, dopo aver mandato a monte il progetto di sede comunale in via Marco d’Oggiono, ora sembra che si pretenda di andare a costruire una nuova torre per ospitare gli uffici municipali, oggi dispersi su più sedi, che costano peraltro migliaia di euro di affitti ogni anno.

Lo studio del Politecnico sembra non tenere conto, forse perché omesso dall'amministrazione, che l'area di via Sassi ha ulteriori spazi recuperabili: la parte meno nobile di palazzo Bovara che dovrà essere abbattuta, sia che si voglia fare incautamente la nuova torre del Comune, sia che possa servire all'Hub e al percorso pedonale verso stazione e binari e l'edificio di piazza Sassi di proprietà del Comune, dove ora è posizionata solo la polizia municipale ed è una proprietà che verrà dismessa.

Quindi come si può ben vedere l'unico elemento che ha consegnato un giudizio di due punti insufficiente nella relazione del politecnico su via Sassi appare il pregiudizio di questa amministrazione a utilizzare le aree comunali adiacenti che favorirebbero la localizzazione intelligente della stazione dei bus e renderebbe comoda l'accoglienza dei passeggeri in stazione.

Orizzonte per Lecco ha già presentato una osservazione al nuovo PGT che preveda l'invito a ripristinare la location di via Marco d’Oggiono per il Municipio e a rendere disponibile l'area di palazzo Bovara da abbattere per realizzare l'Hub dei Bus.
Il candidato sindaco Mauro Fumagalli e i consiglieri di Orizzonte per Lecco
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