Civate: quasi 12 anni di carcere complessivi ai due pregiudicati che rapinarono la 'DB'

Entrambi gravati da recidiva specifica reitera, il primo anche infra quinquennale, Floriano Cazzaniga, classe 1965 e Antonio Baio, tre anni più giovane, originario di Fragagnano (TA) ma residente a Sesto San Giovanni hanno quest'oggi saldato il proprio conto con la Giustizia per quanto attiene l'ultimo episodio a loro ascritto ovvero il maldestro "assalto" alla filiale civatese della Deutsche Bank, dello scorso 16 dicembre, quando vennero braccati dai Carabinieri ancora prima di riuscire ad uscire dall'istituto di credito con il magro bottino (2.400 euro più altre banconote di valuta estera tra yen, sterline e franchi svizzeri) che erano riusciti a racimolare, minacciando con uno spadino artigianale e una fedele riproduzione di una Beretta modello 92 priva di tappo rosso, i dipendenti allo sportello.

A "fregare" la coppia - che stava agendo con i volti travisati da maschere - era stata la prontezza di un cittadino che, transitando dinnanzi alla banca intorno alle 12.40, aveva notato all'interno delle persone "sospette", segnalando subito la situazione al 112. Immediatamente era scattata l'allerta alle pattuglie del radiomobile della Compagnia di Lecco e della stazione di Valmadrera, nonché l'attivazione del personale in borghese del nucleo operativo e del nucleo investigativo provinciale.
Supportati anche dai colleghi della Questura, i militari hanno "cinturato" l'edificio, aspettando l'uscita dei due sospettati, subito tratti in arresto.

Rapina, ricettazione (della Lancia Musa risultata rubata a Torino con la quale si erano portati nel lecchese e con la quale speravano di potersi dileguare) e lesioni i reati contestati loro. Entrambi tradotti dalla Casa circondariale di Pescarenico dove sono detenuti, i due - raggiunti nelle scorse settimane dal decreto di giudizio immediato - hanno optato per il rito abbreviato, dinnanzi al giudice Paolo Salvatore. Cazzaniga, difeso di fiducia dagli avvocati Tiziana Bettega di Lecco e Simona Di Biase del foro di Milano, è stato condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione. Pena più severa per Baio, gravato della misura cautelare degli arresti domiciliari per altra causa al momento del "colpo" di Civate. Nei suoi confronti - assistito dall'avvocato meneghino Norberto Argento - è stata irrogata una pena a 6 anni e 6 mesi. I legali hanno già preannunciato che ricorreranno in Appello.


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A.M.
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