Ballabio, il presidente della cooperativa Itaca spiega: ''nessuna tensione coi profughi, hanno ottenuto risposte dalla Prefettura''
“Questa mattina i richiedenti asilo ospiti a Ballabio hanno manifestato una forma di dissenso non violenta, svolta in modo pacifico, relativa alla volontà di ottenere alcune informazioni da parte della Prefettura sulle modalità di gestione dell’emergenza migratoria. Non c’è stato alcun episodio di disordine o danno ai cittadini, alcuni rappresentanti della Prefettura li hanno raggiunti e incontrati nel giardino della struttura, in modo molto pacifico”.
A raccontare quanto accaduto a Ballabio nella mattinata di oggi, mercoledì 22 luglio, è Stefano Paladino, a capo della cooperativa Itaca che nel lecchese si occupa della gestione della quotidianità dei richiedenti asilo situati nella scuola di Maggianico (sono 70), nella ex scuola della frazione olginatese di Capiate (14), nella ex caserma della Guardia di Finanza di Airuno (18), in appartamenti privati a Calco (15) e a Ballabio (una trentina).
A Ballabio si tratta (al pari di quelli negli altri comuni) di africani, ma arrivati sulle coste italiane in un periodo precedente ai loro connazionali ora a Lecco e Olginate.
Le forze dell’ordine non sarebbero dunque intervenute per sedare “disordini” o “ribellioni”, come indicato dal sindaco Alessandra Consonni. Anche le ipotesi di una insofferenza dei richiedenti asilo rispetto ad alcune condizioni interne alla struttura (una ex casa di soggiorno estivo delle suore) non sembrano avere fondamento.
L’accoglienza dei richiedenti asilo da parte dei ballabiesi viene descritta come positiva. “Non ci sono state problematiche, molti residenti li aiutano. Questi ragazzi sono persone come noi, che hanno passato esperienze difficili e si adeguano alla loro condizione. Invito chi voglia saperne di più su di loro e la loro permanenza in paese a venire a trovarci, per comprendere con i propri occhi di cosa si parla”.
Il sindaco Alessandra Consonni, in un comunicato stampa relativo all’episodio di questa mattina, ha affermato che “la situazione di tensione compromette l'immagine del nostro paese nel periodo turistico e la tranquillità dei cittadini: il Prefetto sgomberi la struttura”.
Una versione dei fatti molto diversa da quella descritta da chi vive la quotidianità con i richiedenti asilo ogni giorno.
A raccontare quanto accaduto a Ballabio nella mattinata di oggi, mercoledì 22 luglio, è Stefano Paladino, a capo della cooperativa Itaca che nel lecchese si occupa della gestione della quotidianità dei richiedenti asilo situati nella scuola di Maggianico (sono 70), nella ex scuola della frazione olginatese di Capiate (14), nella ex caserma della Guardia di Finanza di Airuno (18), in appartamenti privati a Calco (15) e a Ballabio (una trentina).
A Ballabio si tratta (al pari di quelli negli altri comuni) di africani, ma arrivati sulle coste italiane in un periodo precedente ai loro connazionali ora a Lecco e Olginate.
Stefano Paladino
“Questa mattina hanno chiuso con un filo di ferro simbolico il cancello di ingresso, e hanno chiesto agli educatori di poter parlare con la Prefettura, cioè l’ente che ha in carico la loro situazione” ha spiegato Paladino. “Non si sono barricati all’interno, gli educatori erano con loro, né hanno alzato i toni o attuato comportamenti violenti di alcun genere. Poiché sono numerosi e trasportarli in Prefettura non era possibile, sono stati raggiunti nella struttura. Da qui la presenza di una vettura di accompagnamento, unitamente ad un’auto dei Carabinieri che si è soffermata all’esterno. Era presente anche la Polizia locale”.Le forze dell’ordine non sarebbero dunque intervenute per sedare “disordini” o “ribellioni”, come indicato dal sindaco Alessandra Consonni. Anche le ipotesi di una insofferenza dei richiedenti asilo rispetto ad alcune condizioni interne alla struttura (una ex casa di soggiorno estivo delle suore) non sembrano avere fondamento.
La struttura che ospita i richiedenti asilo
“L’acqua delle docce è quella che utilizzano tutti i cittadini e non si sono verificati problemi, il cibo lo cucinano loro e non se ne lamentano” ha spiegato Stefano Paladino. “Hanno chiesto risposte sulla gestione della loro emergenza in generale, sulle tempistiche e sul proprio futuro. Noi educatori ci occupiamo delle necessità pratiche e delle attività quotidiane, volevano che a rispondere fossero coloro che gestiscono l’emergenza ad un livello più alto. Per questo abbiamo chiesto la disponibilità della Prefettura a venire qui”.L’accoglienza dei richiedenti asilo da parte dei ballabiesi viene descritta come positiva. “Non ci sono state problematiche, molti residenti li aiutano. Questi ragazzi sono persone come noi, che hanno passato esperienze difficili e si adeguano alla loro condizione. Invito chi voglia saperne di più su di loro e la loro permanenza in paese a venire a trovarci, per comprendere con i propri occhi di cosa si parla”.
Il sindaco Alessandra Consonni, in un comunicato stampa relativo all’episodio di questa mattina, ha affermato che “la situazione di tensione compromette l'immagine del nostro paese nel periodo turistico e la tranquillità dei cittadini: il Prefetto sgomberi la struttura”.
Una versione dei fatti molto diversa da quella descritta da chi vive la quotidianità con i richiedenti asilo ogni giorno.