Olginate: il 16 la Festa di S. Rocco, l’antico oratorio presente in paese dal XVIII secolo
È tutto pronto a Olginate per la tradizionale Festa di S. Rocco, e il prossimo 16 agosto come ogni anno sarà possibile riscoprire la bellezza della chiesina situata nell’omonima via del paese. La tradizione, che cade di domenica e quindi vedrà spostata la Messa in serata, resta viva in paese grazie all’associazione “Amici di San Rocco”, che per l’occasione hanno “raccontato” diversi aspetti della figura del Santo su alcuni fogli affissi in chiesa.
La chiesina olginatese conserva ancora le tracce del suo passato, compreso un varco (ora murato) che permetteva ai nobili che abitavano la palazzina annessa di accedere direttamente al luogo in cui oggi trova la sua collocazione il coro, e assistere alla Messa dall’alto.
Ogni anno il 16 agosto si tiene la festa che nella sua semplicità testimonia la venerazione degli olginatesi per questo Santo.
Questo il programma della festa:
La statua di S. Rocco che sarà portata in processione, e le informazioni sulla figura del santo
L'altare visto dall'alto. A destra S. Rocco, a sinistra la Madonna vestita
“Abbiamo pensato a questa iniziativa per permettere a chi viene in visita alla chiesa, grandi e piccini, di informarsi sulla figura che viene rappresentata in chiesa, nella grande statua che adorna una parete laterale – unitamente alla “Madonna vestita” – e in quella più piccola che viene portata in processione” ha spiegato Anna Scaccabarozzi, vera e propria “colonna” dell’associazione.La chiesina olginatese conserva ancora le tracce del suo passato, compreso un varco (ora murato) che permetteva ai nobili che abitavano la palazzina annessa di accedere direttamente al luogo in cui oggi trova la sua collocazione il coro, e assistere alla Messa dall’alto.
Il portone di ingresso, esterno e interno
Il soffitto
La chiesa dei SS. Rocco e Sebastiano è sorta nel XVIII secolo per volere della Confraternita del Santo Rosario e di Santa Croce. In paese esisteva un piccolo oratorio dedicato ai due santi, situato nelle vicinanze del torrente Aspide, che fu distrutto da una piena improvvisa. Da qui la costruzione, a partire dal 1751, della nuova struttura destinata a divenire luogo sacro, di proprietà del “Reverendo Signor don Giuseppe de Rocchi Oblato”. È del 1754 la visita pastorale del Cardinale Benedetto Odescalchi, ma la consacrazione avviene nel novembre del 1757 ad opera del prevosto di Sant’Ambrogio a Milano don Alessandro Calchi. L’ingresso è stato spostato nell’attuale posizione nel 1773, quando è stato posizionato l’altare benedetto nel 1775 dal prevosto Gian Battista Cavalli.La scalinata verso la zona del coro e la statua del santo
L'area del coro, un tempo accessibile solo ai signori della villa
Dopo la soppressione della Confraternita del Santo Rosario, l’oratorio di S. Rocco è passato in comodato d’uso alla parrocchia, perché vi venisse insegnata la dottrina cristiana. I signori Crippa, dopo anni di contenziosi, sono riusciti ad acquistare la chiesina al prezzo di 1.473 lire, facendone la cappella di famiglia. Nel 1820 l’hanno rivenduta alla parrocchia per 1.300 lire, ottenendo alcune concessioni come un’apertura che consentiva loro di assistere alle celebrazioni da casa. Per i 60 anni successivi l’oratorio è stato utilizzato per l’insegnamento della dottrina cristiana, e sede della ricostruita confraternita del SS. Sacramento.Il campanile (che si affaccia su un cortile privato) e il muro merlato
L'esterno verso il lago e la pala sopra l'altare
Risale al 1889 il muro merlato tuttora presente all’imbocco di Via San Rocco, costruito dal signor Achille Sirtori, mentre sono del 1901 gli affreschi ancora visibili del pittore Davide Benghè. Un lampadario elettrico con 4 fiamme è stato donato nel 1906 dai signori Sirtori, e nel 1993 è iniziato il restauro della facciata come era stato concepito dall’architetto Giuseppe Bovara, che in paese progettò anche la facciata della chiesa parrocchiale e il campanile.La vista dalla chiesa verso Villa Sirtori
Nel 1975, sotto la guida di Don Lino Luraschi, sono iniziati i restauri degli interni con la collaborazione del decoratore Caseri, Giuseppe Dell’Oro e altri olginatesi volenterosi, che hanno riportato la chiesina all’antico splendore. Il 2 giugno del 1939 la Sovraintendenza dei beni architettonici ha dichiarato la struttura “edificio di interesse storico”.Ogni anno il 16 agosto si tiene la festa che nella sua semplicità testimonia la venerazione degli olginatesi per questo Santo.
Questo il programma della festa: