Lecchese: 280 utenti per le dipendenze al SMI Broletto
280 utenti nel corso del 2014 si sono rivolti al Servizio Multidisciplinare Integrato Broletto di Famiglia Nuova, che svolge in esclusiva un servizio pubblico accreditato anche sul territorio lecchese. Il 70% dell’utenza, per lo più tra i 15 e 34 anni, afferisce alla Asl di Lecco. Si tratta di persone in cura per dipendenze da alcool, sostanze stupefacenti, gioco e anche farmaci.
Questo il resoconto dell’attività relativa allo scorso anno.
Nel corso del 2014 sono stati trattati 280 utenti (di cui 82% maschi e 18% femmine).
Il dato complessivo indica una lieve deflessione rispetto all’anno 2013 : va detto che nel corso del 2014 il servizio non ha agito alcuna azione di promozione e sensibilizzazione sul territorio e che ad oggi permangono serie criticità nella reale integrazione nella rete dei servizi territoriali. Tale scelta è stata dettata dalla intenzione della direzione del servizio di attivare una riflessione sul lavoro di equipe finalizzata al consolidamento della modalità di lavoro sempre più centrata sulla multidimensionalità e sulla integrazione tra le diverse figure professionali, nell’intendimento della realizzazione di una presa in carico globale.
L’utenza femminile in percentuale è lievemente aumentata.
In particolare il servizio si è trovato a gestire situazioni di gravidanza e di genitorialità. Si registra un discreto lavoro di integrazione con le equipe tutela minori del territorio, divenute anche soggetti invianti al servizio.
L’analisi dei dati nel corso del 2014 ha evidenziato il consolidarsi del servizio sul territorio della Provincia di Lecco.
Il 70% degli utenti trattati al servizio afferiscono alla ASL di Lecco e il 10% alle ASL delle province limitrofe (Como, Sondrio e Varese). Un analogo 8% di utenti trattati sono afferenti alla ASL di Bergamo, zona dove storicamente la cooperativa è presente con servizi residenziali e perciò riconosciuta con connotazione di luogo di cura. Confermando i dati dell’anno precedente, la fascia di età più rappresentata (per il 53%) è quella dai 15 anni ai 34 anni. In particolare la fascia dai 15 ai 24 anni è rappresentata per il 25% e quella dai 25 anni ai 34anni per il 29%. Il dato conferma la specificità del servizio che mantiene la mission di presa in carico precoce e focus sulla famiglia.
La sostanza primaria più rappresentata rimane la cannabis per il 24%; per il 20% la cocaina e per il 21% l’eroina. L’alcol è rappresentato per l’11%.
Rispetto all’anno precedente quindi si è registrato un incremento della popolazione afferente con eroina come sostanza primaria; invariata la percentuale rispetto alla cocaina mentre diminuita la rappresentazione della cannabis (in relazione all’incrementata percentuale di eroina). L’alcol risulta lievemente meno rappresentato rispetto all’anno precedente.
Le dipendenze da gioco sono decisamente diminuite come presa in carico dalla introduzione della progettazione con voucher dell’anno 2014.
Per quanto riguarda i trattamenti,il 35% è stato erogato per tossicodipendenza a livello ambulatoriale; il 22% per alcol dipendenza, e il 57% dei pazienti sono trattati in ambulatorio.
Il 23% dei trattamenti sono in Ct: particolare attenzione viene posta dal servizio , data la cultura di appartenenza, alla proposta di tipo comunitario considerata strategia di cura e di educazione.
È stata avviata la sperimentazione di un modello di cura che preveda disintossicazione residenziale breve finalizzata alla astinenza e alla disintossicazione, sostitutiva in ambiente controllato e alla rivalutazione progettuale. Tale sperimentazione al momento è attiva con la struttura residenziale Kairos e non si è ancora attivata con le strutture del territorio ed è intenzione del SMI proporla nelle sedi opportune del tavolo territoriale.
Da segnalare anche la presa in carico per dipendenza da antidolorifici (ossicodone) e BDZ (nell’1%). Inoltre si è realizzato l’avvio della progettualità sul penale minorile (che vede SMI- comunità educativa Don Guanella -USSM di Milano e Tribunale dei Minori di Milano) con la presa in carico di minori inviati dal tribunale per messa alla prova (1%).
Stabile e consolidato il dato relativo ai programmi Prefettura (29%) secondo ol protocollo concertato con dipartimento- Prefettura e associazione Il Gabbiano. “Tale programma ci ha consentito di avviare prese in carico che si sono protratte oltre il tempo definito dal protocollo e di intercettare utenza già con profilo problematico di dipendenza” ha commentato Maurizio Mattioni Marchetti.
Questo il resoconto dell’attività relativa allo scorso anno.
Nel corso del 2014 sono stati trattati 280 utenti (di cui 82% maschi e 18% femmine).
Il dato complessivo indica una lieve deflessione rispetto all’anno 2013 : va detto che nel corso del 2014 il servizio non ha agito alcuna azione di promozione e sensibilizzazione sul territorio e che ad oggi permangono serie criticità nella reale integrazione nella rete dei servizi territoriali. Tale scelta è stata dettata dalla intenzione della direzione del servizio di attivare una riflessione sul lavoro di equipe finalizzata al consolidamento della modalità di lavoro sempre più centrata sulla multidimensionalità e sulla integrazione tra le diverse figure professionali, nell’intendimento della realizzazione di una presa in carico globale.
L’utenza femminile in percentuale è lievemente aumentata.
In particolare il servizio si è trovato a gestire situazioni di gravidanza e di genitorialità. Si registra un discreto lavoro di integrazione con le equipe tutela minori del territorio, divenute anche soggetti invianti al servizio.
L’analisi dei dati nel corso del 2014 ha evidenziato il consolidarsi del servizio sul territorio della Provincia di Lecco.
Il 70% degli utenti trattati al servizio afferiscono alla ASL di Lecco e il 10% alle ASL delle province limitrofe (Como, Sondrio e Varese). Un analogo 8% di utenti trattati sono afferenti alla ASL di Bergamo, zona dove storicamente la cooperativa è presente con servizi residenziali e perciò riconosciuta con connotazione di luogo di cura. Confermando i dati dell’anno precedente, la fascia di età più rappresentata (per il 53%) è quella dai 15 anni ai 34 anni. In particolare la fascia dai 15 ai 24 anni è rappresentata per il 25% e quella dai 25 anni ai 34anni per il 29%. Il dato conferma la specificità del servizio che mantiene la mission di presa in carico precoce e focus sulla famiglia.
La sostanza primaria più rappresentata rimane la cannabis per il 24%; per il 20% la cocaina e per il 21% l’eroina. L’alcol è rappresentato per l’11%.
Rispetto all’anno precedente quindi si è registrato un incremento della popolazione afferente con eroina come sostanza primaria; invariata la percentuale rispetto alla cocaina mentre diminuita la rappresentazione della cannabis (in relazione all’incrementata percentuale di eroina). L’alcol risulta lievemente meno rappresentato rispetto all’anno precedente.
Le dipendenze da gioco sono decisamente diminuite come presa in carico dalla introduzione della progettazione con voucher dell’anno 2014.
Per quanto riguarda i trattamenti,il 35% è stato erogato per tossicodipendenza a livello ambulatoriale; il 22% per alcol dipendenza, e il 57% dei pazienti sono trattati in ambulatorio.
Il 23% dei trattamenti sono in Ct: particolare attenzione viene posta dal servizio , data la cultura di appartenenza, alla proposta di tipo comunitario considerata strategia di cura e di educazione.
È stata avviata la sperimentazione di un modello di cura che preveda disintossicazione residenziale breve finalizzata alla astinenza e alla disintossicazione, sostitutiva in ambiente controllato e alla rivalutazione progettuale. Tale sperimentazione al momento è attiva con la struttura residenziale Kairos e non si è ancora attivata con le strutture del territorio ed è intenzione del SMI proporla nelle sedi opportune del tavolo territoriale.
Da segnalare anche la presa in carico per dipendenza da antidolorifici (ossicodone) e BDZ (nell’1%). Inoltre si è realizzato l’avvio della progettualità sul penale minorile (che vede SMI- comunità educativa Don Guanella -USSM di Milano e Tribunale dei Minori di Milano) con la presa in carico di minori inviati dal tribunale per messa alla prova (1%).
Stabile e consolidato il dato relativo ai programmi Prefettura (29%) secondo ol protocollo concertato con dipartimento- Prefettura e associazione Il Gabbiano. “Tale programma ci ha consentito di avviare prese in carico che si sono protratte oltre il tempo definito dal protocollo e di intercettare utenza già con profilo problematico di dipendenza” ha commentato Maurizio Mattioni Marchetti.
