Valmadrera: funerali, 'regole' di comportamento in chiesa

"Il morire del cristiano è un momento di grande testimonianza di fede, oltre che prezioso momento dell'evangelizzazione e segnale indicativo di presenza nella comunità parrocchiale" ha specificato il sacerdote. Proprio per consentire a quest'ultimo di preparare in modo adeguato la celebrazione delle esequie, i parenti "devono prendere direttamente i contatti con il parroco senza far svolgere questo delicato compito all'agenzia funebre". Questo al fine di valutare l'orario più opportuno, la scelta delle letture e la possibilità della loro collaborazione alla funzione. Don Adelio deve essere avvisato anche dell'eventuale presenza di associazioni legate in qualche modo al defunto, e in ogni caso "non sono ammessi gesti e riti che non si richiamino al contesto liturgico anche se appartengono al "rituale" del gruppo associativo". Sono vietati inoltre canti non liturgici, o la riproduzione di musica. L'eventuale presenza di un coro o strumentisti legati al defunto deve essere comunicata. Stop anche agli interventi di commiato da parte di amici e parenti, salvo "situazioni di particolare rilievo pubblico". "Ci è toccato spesso assistere a interventi comprensibilmente pieni di emozioni e pianti, conditi di elogi e ringraziamenti, ma senza premura di sostenere il clima umano e di fede della celebrazione. Sono possibili solo parole di "introduzione", al tocco di campana che segna l'inizio del rito. Anche battere le mani è un gesto "scomposto" nel contesto di un rito funebre, dunque da evitare accuratamente". Un vero e proprio "vademecum" cui attenersi, nel giorno del triste addio ad un proprio caro defunto.
