Galbiate: inaugurato il centro turistico culturale dell’Eremo del Monte Barro, progetto per la promozione del territorio
È con queste parole che nella mattinata di domenica 4 ottobre Federico Bonifacio, presidente del Parco Monte Barro, ha aperto la cerimonia di inaugurazione del centro turistico culturale presso l’Eremo del Monte Barro, un progetto che va a completare il grande complesso che comprende la Chiesa di S. Maria del XV secolo, l’ostello, il bar-ristorante, l’area espositiva, il museo archeologico del Barro, i laboratori didattici, il parco storico e il centro visitatori, intitolato a Giuseppe Panzeri, primo presidente scomparso 5 anni fa.
Da sinistra Claudia Maria Terzi, Antonio Rossi, Federico Bonifacio, Flavio Polano, Romano Negri
Da sinistra Alessandro Ghioni (Legambiente), Mauro Villa, Benedetto Negri, Simona Piazza
“Il grande complesso dell’Eremo”, ha spiegato Bonifacio, “così chiamato per l’antica presenza di un convento francescano (1491-1810), dopo essere stato sede di un albergo e di un sanatorio venne acquistato nel 1976 dal Consorzio per la salvaguardia del Monte Barro, che nel 1997 diede corso a un’importante e coraggiosa opera di riqualificazione dell’ecomostro. Da allora il Parco ha investito sulla ristrutturazione di questo complesso immerso in un ambiente naturale poco conosciuto, ma di notevole pregio, da dove si possono ammirare panorami mozzafiato. Il Parco, pur non essendo di dimensioni esagerate, ospita due musei, due stazioni sperimentali, un centro di flora autoctona e una stazione ornitologica e rappresenta una zona con un altissimo tasso di biodiversità: per questi motivi era giusto che diventasse un vero e proprio parco da vivere, un luogo di turismo sostenibile, dove si incontrano storia, cultura, natura e tradizione”.
Uno degli ambienti interni
A seguire, è intervenuto Mauro Villa, direttore del Parco, che ha ricostruito le linee guida dei lavori attuati negli ultimi anni. “Grazie ai finanziamenti ricevuti dai vari enti con cui abbiamo collaborato, in primis la Regione Lombardia e la Fondazione Cariplo, abbiamo potuto rivolgere la nostra attenzione, oltre che ai lavori più impegnativi di ristrutturazione, anche ad alcuni aspetti non concretamente visibili, ma non per questo meno importanti: innanzitutto la sicurezza degli spazi del Parco, il nuovo sistema di riscaldamento, che permette anche di ridurre le spese, e il totale rifacimento del bar, distrutto nel 2013 da un incendio causato da un violento temporale. Per dedicarci in modo ottimale a singoli interventi, inoltre, abbiamo anche deciso di appaltare una quindicina di ditte e una decina di tecnici”.
Il panorama dall'Eremo
Il taglio del nastro
Flavio Polano, sindaco di Malgrate a capo della Provincia, ha commentato: “La nostra speranza è che questo spazio diventi davvero un luogo di cultura e conoscenza, ma anche di turismo, così che possa giovare all’economia dell’intero territorio. Da parte mia e della mia giunta esprimo sinceri complimenti alla perseveranza e al coraggio di Federico Bonifacio e dei suoi collaboratori, che si sono dati da fare con grande passione e determinazione per portare a termine un grande progetto, che ora possiamo vedere realizzato”.“Passione e determinazione” sono state le parole chiave anche del breve discorso di Claudia Maria Terzi, assessore all’ambiente della Regione Lombardia, che ha rinnovato i complimenti per il progetto del centro culturale.
Anche il sindaco di Galbiate, Benedetto Negri, ha sottolineato l’impegno e l’efficienza degli addetti ai lavori del Parco, che contribuiscono a renderlo un vero e proprio fiore all’occhiello della Provincia di Lecco. “Il Parco del Monte Barro ha già ospitato molte manifestazioni importanti, in particolare in ambito ambientale, e ogni volta ne è emerso un mondo raffinato e ricco, con un inestimabile patrimonio storico e culturale. Come l’autore di una famosa citazione, che recita: La cultura è l’unica droga che crea indipendenza, sono convinto che la storia e le tradizioni di un luogo non vadano mai dimenticate, ma che, al contrario, debbano fungere da stimolo alla creazione di qualcosa di importante e significativo come questo centro”.
L'intervento del parroco
“Il prossimo passo”, ha sostenuto poi Simona Piazza, assessore alla cultura e alle politiche giovanili del Comune di Lecco, “sarà quello di mantenere una sinergia tra i vari enti che hanno collaborato alla riuscita di questo progetto, così da farlo crescere e ampliare ulteriormente”.Non poteva mancare all’evento Antonio Rossi, campione olimpico di canoa e attuale assessore allo sport della Regione Lombardia, che non ha perso l’occasione di elogiare uno dei luoghi più belli del nostro, nonché suo, territorio: nel suo discorso si è soffermato in particolare sulla struttura dell’ostello, innovativa e confortevole nei suoi 48 posti letto, che ha definito con un sorriso “il migliore di tutta la Lombardia”.
A conclusione della conferenza, svoltasi in una delle nuove aule per convegni e corsi del centro, ha parlato brevemente anche Romano Negri, della Fondazione Cariplo: “Con il nostro attuale patrimonio da 8,5 miliardi di euro, negli ultimi anni abbiamo seguito e finanziato molti progetti e siamo davvero orgogliosi e onorati di essere qui presenti oggi per l’inaugurazione del centro turistico culturale, frutto di anni di lavoro intenso e trasparente”.
A destra Massimo Pirovano (Legambiente)
Prima del taglio del nastro, tutti i presenti hanno effettuato un breve tour dell’ostello che nel 2014, primo anno di attività, ha registrato più di 3500 pernottamenti. Qui ha speso due parole anche Massimo Pirovano di Legambiente, che ha presentato il “Museo fuori di sé” nella sala del camino. “Tutte le culture cambiano con il passare del tempo ed è giusto indagarle nella loro diversità. Sarebbe bello che gli ospiti dell’ostello si fermassero per un attimo in questo museo in miniatura e che ne gustassero la singolare particolarità”.Dopo una breve visita al museo archeologico, che contiene più di 400 reperti, e la benedizione del parroco di Galbiate, don Enrico, il presidente Bonifacio, con l’aiuto della sua nipotina di 9 anni, ha tagliato il nastro e inaugurato il centro turistico culturale del Monte Barro, ringraziando ancora una volta tutti coloro che hanno reso possibile la sua realizzazione: una menzione speciale è stata fatta infine ai numerosi volontari che si occupano quotidianamente della pulizia e della manutenzione del parco, nonché a quelli che si danno da fare come guide o nel museo, e infine ai quattro dipendenti, che lavorano sempre con grande alacrità e onestà.