Lecco: la battaglia di Erna, quel tragico 17 ottobre 1943...
Il comitato provinciale di Lecco dell’ANPI, con il presidente Enrico Avagnina, ha reso noto che domenica 18 Ottobre ricorderà l’anniversario della battaglia di Erna, inizio della Resistenza e della lotta della Liberà per tutta l’alta Lombardia. Un gruppo del Circolo “Libero Pensiero” di Rancio si troverà alle 8,30 sul piazzale della funivia, in località Versasio, per salire a piedi sino al Pizzo Erna, lungo il sentiero delle case di Costa e della Capanna Stoppani, che furono colpite dalla rappresaglia nazista.
Giulio Alonzi, protagonista della Liberazione anche nel Lecchese, ha lasciato scritto: “Sul Pizzo Erna si è avuta la prima pagina della lotta di Lecco per il riscatto della Nazione, in nome della libertà e della dignità. Tutto questo va ricordato perché le troppe ed immeritate miserie di oggi non offuschino quella che fu la dura volontà di ieri”.
Deposizione di omaggi floreali alla lapide di Erna
Raduno di ex partigiani con Ulisse Guzzi ed Oreste Dell’Era. A destra Giacomo Frigerio, grande amico dei Piani Erna
Il 17 Ottobre 1943 era domenica, ma Lecco appariva paurosamente deserta. Nelle chiese erano state celebrate solo le messe di primo mattino, poi vennero chiuse. Il servizio telefonico non funzionava; ristoranti ed osterie avevano le saracinesche abbassate. La gente rimaneva in casa, osservando, con cautela, dalle finestre i movimenti dei tedeschi nelle strade vuote.Le quattro sorelle garibaldine Villa del Garabuso di Acquate
Il giorno precedente una divisione di truppe da montagna, bavaresi, era giunta nel Lecchese con colonne di automezzi da Milano e da Bergamo. I controlli dei tedeschi erano severissimi. Movimenti di truppe si segnalavano a Ballabio, verso i Resinelli, in Valsassina, a Calolziocorte, nelle valli bergamasche, sulla costa lariana, a Varenna. Era l’inizio di un vasto “rastrellamento”, che intendeva fare terra bruciata intorno alle nascenti formazioni partigiane.Raduno ai Piani Erna, presso il rifugio Marchett
Così è nata, sul Pizzo Erna, la prima battaglia della Resistenza. Le strette “maglie” del dispositivo tedesco scattarono verso Erna con pattuglie che raggiunsero Costa, la Capanna Stoppani, Campo de’ Boi, presso l’edificio di vacanze estive dei collegi di Desio, Tradate e Saronno. I fienili sono incendiati, le baite sventrate con bombe a mano, la stessa chiesetta di Erna devastata e colpita da pallottole la statua della Madonna. La gente di Bonacina, Acquate, delle località lungo i Poggi, da Falghera a Versasio, è terrorizzata; si trova la guerra dentro casa, una guerra sino ad allora su fronti lontani. Uomini e giovani vengono requisiti come portatori forzati di munizioni. I partigiani opposero resistenza, vi furono scontri a fuoco con caduti da ambo le parti. I tedeschi impegnarono anche l’artiglieria, schierata sulla linea dell’attuale Via Eremo, che era un viottolo campestre nella vasta distesa di verde che divideva allora i nuclei rionali di Belledo e di Germanedo.La vecchia capanna Antonio Stoppani, del CAI Lecco, risalente al 1895 e distrutta nel rastrellamento nazista dell’autunno 1943
Sotto una panoramica dei Piani d’Erna
Giulio Alonzi, protagonista della Liberazione anche nel Lecchese, ha lasciato scritto: “Sul Pizzo Erna si è avuta la prima pagina della lotta di Lecco per il riscatto della Nazione, in nome della libertà e della dignità. Tutto questo va ricordato perché le troppe ed immeritate miserie di oggi non offuschino quella che fu la dura volontà di ieri”.
A.B.