Lecco: una mostra nel ricordo di padre Gianola, dono la cui preziosità si svela ogni giorno di più

A 25 anni dalla scomparsa di Padre Augusto Gianola, celebre missionario del P.I.M.E. nell'Amazzonia Brasiliana, la sua figura continua ad essere avvolta da una chiara luce di modernità.
Per onorare la sua memoria e l'incondizionata vocazione all'altro, cifra portante di tutta la sua vita, la Parrocchia di Laorca, la Diocesi di Milano e il P.I.M.E hanno lavorato a stretto contatto con i famigliari e gli amici di Padre Augusto per dar vita ad alcune iniziative che ne perpetuano il profondo messaggio. Primo tra gli eventi in programma, la mostra a lui dedicata, che verrà presentata domani sera, alle 20.45, presso la Camera di Commercio, e che rimarrà allestita sino  al 22 novembre al primo piano del Palazzo Comunale: "la ricorrenza dei 25 anni dalla morte di Padre Augusto rappresenta l'occasione per far conoscere questa illustre figura a tutto il territorio, specialmente alle nuove generazioni, perché spesso il tempo rende difficoltoso il travaso di informazioni e conoscenze", ha detto il sindaco Brivio, presente quest'oggi all'anteprima della mostra. "Siamo lieti di ospitare nella casa comunale questa significativa esposizione, perché questa è la casa di tutti, ed infatti a tutti si rivolge il messaggio del nostro caro padre missionario".
 

Il prefetto Liliana Baccari,  Gerolamo Fazzini e il sindaco Virginio Brivio

Peppino Ciresa, Monsignor Cecchin e Suor Pinuccia

La mostra, che racconta i 27 anni di missione di Padre Augusto a servizio degli ultimi, esprime 'la concretezza della storia del missionario': calato nel suo vissuto quotidiano, infatti, padre Augusto è colto nei suoi momenti ordinari e allo stesso tempo straordinari, dalla celebrazione della S.Messa al raccoglimento personale nella preghiera, dalla caccia agli animali al taglio della legna, sino ad arrivare ai momenti di scherzo e di imprevedibilità che lo definivano in quanto 'uomo in carne ed ossa', ancor prima che come ministro di fede.

"Il filo rosso che accompagna la visione dei pannelli è la 'pazzia', ora intesa come tratto del carattere 'fuori dagli schemi' di Padre Augusto, e ora declinabile come 'pazzia verso Dio', emblema di un amore incondizionato che è il chiodo fisso del missionario", ha spiegato Gerolamo Fazzini, il curatore della mostra. Una devozione a Dio, la sua, forte ma non sempre lineare, fatta di domande, dubbi, incertezze: una 'santa inquietudine', come è stata definita, e un desiderio d'infinito che lo porteranno ad inseguire Dio per tutta la vita, cercandolo, e trovandolo, dentro di sé e nel mondo.

 

 

"Stiamo parlando di un uomo che ha saputo combinare in maniera eccezionale il binomio composto da evangelizzazione e promozione umana: è un modello da seguire, specialmente oggi che la Chiesa attraversa momenti non facili in cui emergono esempi di scarsa autenticità"
, ha sottolineato Monsignor Franco Cecchin. Appassionato scalatore, Padre Gianola sognava di andare in missione in Birmania, e dovette rinunciare con grosso dolore alla sua montagna quando invece fu destinato in Amazzonia. Ad ogni modo, fu là che conobbe il mondo dei caboclos, il popolo che vive lungo il fiume, cui insegnò l'arte dell'agricoltura per permettergli di sostenersi senza dover emigrare. Per loro costruì anche una scuola agricola intensiva di grande fama, impensabile prima di lui per una tribù di cacciatori e pescatori: "la sua fu una vera e propria rivoluzione che, come avrebbe lui stesso precisato, 'è stata fatta non con Marx ma con il Vangelo in mano'", ha raccontato Gerolamo Fazzini.

Una dedizione al prossimo, che seppe garantirgli l'amore di molti, un amore che rimane oltre la sua scomparsa, tanto che la sua figura viene tutt'oggi venerata in Amazzonia. "Mio fratello era così semplicemente autentico che incontrava immediatamente il cuore dell'altro, a prescindere da chi si trovasse di fronte. La sua era una trasparenza che conquistava", ha ricordato la sorella del missionario, suor Pinuccia.
Per far rivivere ancor più a fondo il ricordo di Padre Augusto, oltre alla mostra allestita è stato realizzato anche un catalogo che ampia i contenuti stessi dell'esposizione e che presenta la sua vicenda biografica attraverso numerose foto d'epoca e scritti che appartengono a lui stesso. Sempre in questa direzione, sabato 14 novembre il Cardinal Scola verrà a Lecco per celebrare la S.Messa in Suffragio di quell'amico che Scola stesso ha definito 'dono che lo Spirito ha fatto a tutta la Chiesa, la cui preziosità si svela ogni giorno di più'.
Giulia Achler
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