Lecco: crescono gli accessi in Pronto soccorso, 64.321 nel '15, 183 al giorno durante le feste. Aumentano i codici rossi e gialli
64.321 persone si sono rivolte al Pronto soccorso dell’ospedale Manzoni di Lecco nel corso del 2015, 542 in più rispetto all’anno precedente. L’affluenza durante le festività natalizie è stata particolarmente intensa, con 1.287 pazienti nelle giornate comprese tra il 25 e il 31 dicembre (183 al giorno), e 1.157 dal 1° al 6 gennaio (193 visitati quotidianamente).
Il “bilancio” dell’anno che da poco si è concluso riflette una situazione che vede non solo il numero dei casi in crescita, ma anche un incremento rispetto all’indice di gravità.
I codici poco critici hanno invece registrato una leggera diminuzione. Sommando codici verdi e azzurri (priorità per bambini, donne in gravidanza e disabili) si è passati da 46.856 a 46.685 accessi totali. I codici bianchi (non critici) sono stati 3.885, 148 in meno rispetto al 2014.
Questi numeri, se da una parte portano a pensare ad un utilizzo maggiormente “corretto” del Pronto soccorso, fanno ben comprendere la mole di lavoro che, soprattutto nelle ultime settimane dell’anno, impegna i 12 dirigenti medici attualmente in servizio, oltre al personale infermieristico e operatori sanitari.
“Sono molto soddisfatto per i medici che lavorano in reparto, il Pronto soccorso è un ambiente delicato e merita in generale una grande attenzione da parte di chi governa il Paese” ha spiegato il dottor D’Angelo. “Il numero degli accessi a Lecco è in costante crescita dal 2013, un fenomeno che riguarda in particolar modo i casi più gravi. Due anni fa visitavamo mediamente ogni giorno 3,3 codici rossi e 28,2 gialli, numero cresciuto quest’anno a 4,5 rossi al giorno e 32 gialli quotidiani. Fra Natale e l’ultimo giorno dell’anno abbiamo visto 183 pazienti al giorno, 5,8 codici rossi e 38 gialli. Tra il 1° e il 6 gennaio 193, 6 rossi e 36 gialli. Il tutto con lo stesso numero di medici”.
Delle 64.321 persone che nel 2015 si sono rivolte al Pronto soccorso dell’ospedale lecchese, 9.436 (il 14,5%) sono stati ricoverati. In gran parte (2.254 persone, pari al 23,8%) in Medicina generale, 1.610 (17%) in Ostetricia, 885 (9,37%) in Chirurgia generale.
Tra i casi che ricorda con maggiore soddisfazione del 2015, c’è quello di un medico giunto in Ps con sintomi di malessere generale, salvato da una dissecazione aortica che non lascia scampo nel 90% dei casi. “È un uomo al di sotto dei 50 anni, per il quale la macchina dei soccorsi – dal triage all’allerta dell’equipe di cardiochirurgia che lo ha operato – ha funzionato al meglio, salvandogli la vita” ha concluso il primario del Pronto soccorso, che si appresta a conoscere – al pari degli altri dirigenti medici del Manzoni – la nuova dirigenza dell’Asst di fresca nomina. “Sono fiducioso, le credenziali sono ottime, staremo a vedere”.
Nel frattempo il Pronto soccorso del Manzoni continua ad operare, con il “piano di gestione sovraffollamento” attivo durante tutte le festività natalizie.
Il “bilancio” dell’anno che da poco si è concluso riflette una situazione che vede non solo il numero dei casi in crescita, ma anche un incremento rispetto all’indice di gravità.
Il dottor Luciano D'Angelo
Nel corso del 2015, su una media di 176 pazienti visitati ogni giorno, 4,5 sono stati i codici rossi (in totale 1.631, pari al 2,5% del totale degli accessi), e 32 i codici gialli (11.687 in totale, pari al 18,2%). Sono soprattutto i casi molto o mediamente critici ad essere aumentati, crescendo in un anno di 937 unità. Nel 2014 infatti i codici rossi erano stati 1.529 (102 in meno), pari al 2,4% del totale e 4,1 al giorno, e i gialli 10.852 (835 in meno) pari al 17% e 29,7 al giorno.I codici poco critici hanno invece registrato una leggera diminuzione. Sommando codici verdi e azzurri (priorità per bambini, donne in gravidanza e disabili) si è passati da 46.856 a 46.685 accessi totali. I codici bianchi (non critici) sono stati 3.885, 148 in meno rispetto al 2014.
Questi numeri, se da una parte portano a pensare ad un utilizzo maggiormente “corretto” del Pronto soccorso, fanno ben comprendere la mole di lavoro che, soprattutto nelle ultime settimane dell’anno, impegna i 12 dirigenti medici attualmente in servizio, oltre al personale infermieristico e operatori sanitari.
L'esterno del Pronto soccorso
Accanto al dottor Luciano D’Angelo, direttore della struttura, lavorano attualmente i dottori Gianpaolo Schiavo, Antonio Ernesti, Claudio Scarazzati, Cristina Lorini, Paolo Spreafico, Marco Tonini, Mario Cerino, Sergio Lambrughi, Valter Tantardini, Catia Galimberti, Massimo Cazzaniga, Fausto Gianola, mentre due medici sono in aspettativa.“Sono molto soddisfatto per i medici che lavorano in reparto, il Pronto soccorso è un ambiente delicato e merita in generale una grande attenzione da parte di chi governa il Paese” ha spiegato il dottor D’Angelo. “Il numero degli accessi a Lecco è in costante crescita dal 2013, un fenomeno che riguarda in particolar modo i casi più gravi. Due anni fa visitavamo mediamente ogni giorno 3,3 codici rossi e 28,2 gialli, numero cresciuto quest’anno a 4,5 rossi al giorno e 32 gialli quotidiani. Fra Natale e l’ultimo giorno dell’anno abbiamo visto 183 pazienti al giorno, 5,8 codici rossi e 38 gialli. Tra il 1° e il 6 gennaio 193, 6 rossi e 36 gialli. Il tutto con lo stesso numero di medici”.
Accessi dal 25 al 31 dicembre
Accessi dal 1° al 6 gennaio
Per evitare un eccessivo allungamento dei tempi di attesa, soprattutto per i codici meno gravi sui quali i malati più critici hanno la priorità, è stata avviata in via sperimentale una gestione differente dei pazienti. “Durante un turno in cui sono presenti tre medici, uno si occupa esclusivamente dei codici di gravità minore, mentre gli altri due gestiscono i gialli e rossi. È presto ora per fare un primo bilancio, ma questa procedura proseguirà nel corso di quest’anno per cercare di avviare un percorso di cura personalizzato a partire dal Pronto soccorso” ha spiegato il primario. Gli accessi in condizioni mediamente o molto gravi sono determinati, oltre che da traumi, da virosi caratteristiche per lo più del periodo invernale, o da situazioni croniche presenti soprattutto in persone anziane. “Alcuni soggetti fragili sono maggiormente colpite dai virus, e diverse patologie possono aggravarsi e determinare quadri clinici particolarmente problematici”.Delle 64.321 persone che nel 2015 si sono rivolte al Pronto soccorso dell’ospedale lecchese, 9.436 (il 14,5%) sono stati ricoverati. In gran parte (2.254 persone, pari al 23,8%) in Medicina generale, 1.610 (17%) in Ostetricia, 885 (9,37%) in Chirurgia generale.
Il prospetto dei ricoveri inviati dal Ps di Lecco
“Questo dato costituisce un buon indicatore per l’attività del Ps, perché riflette una appropriatezza nel numero dei ricoveri” ha commentato il dottor D’Angelo.Tra i casi che ricorda con maggiore soddisfazione del 2015, c’è quello di un medico giunto in Ps con sintomi di malessere generale, salvato da una dissecazione aortica che non lascia scampo nel 90% dei casi. “È un uomo al di sotto dei 50 anni, per il quale la macchina dei soccorsi – dal triage all’allerta dell’equipe di cardiochirurgia che lo ha operato – ha funzionato al meglio, salvandogli la vita” ha concluso il primario del Pronto soccorso, che si appresta a conoscere – al pari degli altri dirigenti medici del Manzoni – la nuova dirigenza dell’Asst di fresca nomina. “Sono fiducioso, le credenziali sono ottime, staremo a vedere”.
Nel frattempo il Pronto soccorso del Manzoni continua ad operare, con il “piano di gestione sovraffollamento” attivo durante tutte le festività natalizie.