Lecchese: allarme Coldiretti, anche la ''Orobica'' in estinzione

Capra in mostra a Verona
C’è anche la capra Orobica, caratteristica in particolare dell’area lecchese e del Lario Orientale, tra le 6 specie di bovini, 3 di ovini e 5 di caprini che in Regione Lombardia che vengono considerate a rischio di estinzione. L’allarme arriva da Coldiretti Lecco-Como, che sottolinea come la fattoria lombarda abbia perso oltre 360.000 animali, con il pericolo di estinzione di razze storiche, mentre ancora oggi dalle Alpi al Po si contano quasi un milione e mezzo di mucche, più di 4 milioni di maiali e 213 mila tra pecore e capre. “Una situazione – ha spiegato il presidente Trezzi – che oltre a ridurre il nostro patrimonio zootecnico, mina l’economia di un intero settore produttivo e mette a rischio la biodiversità territoriale”.

“La capra orobica è in via si estinzione perché non si adatta agli allevamenti intensivi, è un animale che ama vivere allo stato brado e in ambienti di montagna” ha spiegato Ermanno Giardini, allevatore di Colico della specie che ha ottenuto il presidio Slow Food. “Ognuno di noi ha un numero limitato di capi, produciamo i formaggi in alpeggio perché abbiamo a disposizione quei terreni. Il latte delle nostre capre è molto apprezzato, e viene utilizzato per produrre il bitto storico”. È begli alpeggi, come ha spiegato l’allevatore di Pagnona Lorenzo Colombo, che nascono il “furmagin”, il caprino e gli altri formaggi freschi del lecchese. “Il prodotto dell’Orobica è molto buono, ma la resa a fronte di un grande impegno non è alta” ha spiegato l’allevatore lecchese.

Questo il comunicato Coldiretti:

Ci sono anche le capre di razza Verzaschese e di Livio, identitarie della zootecnia lariana, tra le 14 le razze animali a rischio estinzione tutelate in Lombardia.
“Risorse preziose per il territorio, il cui allevamento va tutelato per continuare una tradizione che affonda nei secoli le proprie radici” sottolineano il presidente e il direttore di Coldiretti Como Lecco – Fortunato Trezzi e Francesco Renzoni - in occasione dell’inaugurazione della Fieragricola di Verona, al via oggi mercoledì 3 febbraio con la più grande e varia “stalla” mai aperta al pubblico in città con la presenza di 600 animali delle più diverse razze sopravvissute, realizzata da Coldiretti e Associazione Italiana Allevatori.

La capra Verzaschese dal caratteristico mantello nero si trova solamente in una ventina di allevamenti tra le province di Como e Varese. Originaria del Canton Ticino, è di taglia medio grande, con le corna arcuate all’indietro, vello nero, lucido, con pelo corto e fine. Il peso dei maschi è di 90 kg per un’altezza media al garrese di 80-90 cm; quello delle femmine di 60 kg per un’altezza di 75-80.
Ignota è invece l’origine (comunque alpina) della Capra di Livio o Lariana diffusa unicamente nell’areale montuoso della Mesolcina (valle di Livo e aree del Lario occidentale): una razza robusta e medio-grande con gemellarità non elevata. Le corna - non sempre presenti - sono a 'stambecco' o rivolte all'indietro e divaricate (tipo 'markar'). Il vello è eterogeneo, può essere uniforme, nero, bruno, rosso o giallo o pezzato.
A queste vanno aggiunte anche la Capra Orobica (diffusa in particolare nel Lecchese e Lario orientale) dalle corna imponenti e il cui latte è utilizzato per la realizzazione del Bitto Storico nella vicina Valtellina e la Capra Bionda dell’Adamello.
Ma nelle province lariane sono anche altre le razze a rischio: tra i bovini, Rendena, Grigio Alpina, e ancora Bianca di Val Padana, Bruna linea carne; tra gli ovini la Pecora Brianzola.

“La sopravvivenza di queste razze a rischio estinzione – conclude il presidente Trezzi – è garantita dal lavoro di allevatori delle nostre due province di Como e Lecco che scelgono di investire su animali custodi di biodiversità genetica e testimoni della nostra storia rurale, da cui dipende la tipicità dei prodotti della nostra agricoltura”.
Negli ultimi cinque anni – sottolinea Coldiretti – la fattoria lombarda ha perso oltre 360 mila animali, con il pericolo di estinzione di razze storiche, mentre ancora oggi dalle Alpi al Po si contano quasi un milione e mezzo di mucche, più di 4 milioni di maiali e 213 mila tra pecore e capre. “Una situazione – continua il presidente Trezzi – che oltre a ridurre il nostro patrimonio zootecnico, mina l’economia di un intero settore produttivo e mette a rischio la biodiversità territoriale”.
Attualmente tra le razze in pericolo in Lombardia si contano 6 tipi di bovini, 3 ovini e 5 caprini.

Federazione Provinciale Coldiretti Como-Lecco
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