Vercurago: a Somasca la solennità di san Girolamo con mons. Martinelli, 'dobbiamo essere persone che operano la misericordia'

Anche quest'anno sono stati moltissimi i fedeli accorsi alla basilica di Somasca per la tradizionale solennità del patrono San Girolamo, morto proprio l'8 febbraio 1537 nella frazione di Vercurago.
La festa ha preso ufficialmente il via sabato alle 17 con il trasporto dell'urna con i resti del Santo alla presenza di padre Franco Moscone, preposto generale dei padri somaschi mentre quest'oggi si è svolta la solenne celebrazione presieduta da monsignor Paolo Martinelli, vescovo ausiliario della diocesi di Milano.

A destra mons. Paolo Martinelli

In prima fila Dario Vallara, Wilna de Flumeri, Virginio Brivio e Carlo Greppi

Rimane forte la devozione di tutto il circondario per il Santo veneziano: nonostante il tempo non fosse dei migliori in tanti hanno voluto salire (a piedi o con la navetta messa a disposizione dal Comune) a Somasca per pregare insieme ai padri del convento in questo importante momento di fede.
Perché davvero "Somasca è un piccolo villaggio ma è anche una montagna Santa - come ha ricordato Moscone - Oggi ricordiamo San Girolamo nell'anno giubilare: dobbiamo essere anche noi come lui persone che non chiudono gli occhi ma anzi operano la misericordia".

La corale di Somasca

In una basilica gremita - presenti anche il sindaco di Vercurago Carlo Greppi con gli assessori Dario Vallara e Roberto Maggi; il sindaco di Lecco Virginio Brivio e l'assessore Wilna De Flumeri di Calolzio oltre che il comandante di Polizia Locale Davide Rovagnati insieme ai rappresentanti di tutte le forze dell'ordine - Martinelli ha concelebrato con diversi padri somaschi e ai sacerdoti del vicariato.

Le volontarie della pesca di beneficienza

"San Girolamo è stato un segno concreto dell'amore di Cristo: nella loro esistenza davvero i Santi sono stati coloro che han saputo vivere a pieno il Vangelo. Girolamo ha saputo in particolare creare una congregazione che continua a essere vicina ai più piccoli bisognosi, i bambini orfani e soli" ha voluto sottolineare il vescovo durante l'omelia. "Ha saputo riformare la Chiesa dal basso, da laico: il cambiamento deve venire dal popolo di Dio, non solo dal clero. Ma compito di noi sacerdoti deve ancora essere quello di svegliare il mondo. Come San Girolamo non dobbiamo avere paura di sporcarci le mani con la vita quotidiana, con i problemi della gente, dobbiamo percorrere con coraggio le periferie, sia geografiche che esistenziali".

Anche quest'anno poi, oltre ai tanti appuntamenti religiosi, la comunità di Somasca ha saputo organizzare diverse esposizioni artistiche.
Nel convento ha trovato spazio la mostra di G. Abram, scultore valtellinese e la collettiva di pittura, con quadri di Aldeghi Giuseppe, Bolis Valentini, Bonacina M.Teresa, Bono Graziella, Brambilla Gianfranco, Bucceri Ada, Carissimi Alberto, Carissimi Mauro, Colombo Carla, Comi Pinuccia, Conti Enrico, Crippa Sergio, De Angeli M. Luisa, Diaferia Vittorio, Fiaccavento Mariavita, Frigerio Nadia, Gnan Tarcisio, Gobbi Mariarita, Losa Carlo, Matrtaxia Giuseppa, Merlo Ottorino Alessandro, Mozzanica Cesare, Pozzoni Giovanna, Redaelli Sergio, Ripamonti Ippolito, Salomoni Giuseppe, Scharf Wanda, Stefanoni Tamara, Tocchetti Piera Alba, Vacante Riccardo, Zago Silvio.

Nel chiostro delle suore orsoline sono stati invece esposti i bei disegni realizzati dagli alunni delle scuole secondarie di primo grado Cittadini di Calolziocorte e Kolbe di Vercurago.
E per i più piccoli non potevano mancare poi le tradizionali bancarelle nel sagrato e tra le vie della frazione.
Solo il tempo quest'anno ha tirato un brutto scherzo: domenica in particolare la pioggia ha guastato la giornata, scoraggiando i fedeli che volevano visitare la valletta dove ha vissuto San Gerolamo, la Scala Santa e il castello dell'Innominato.
P.V.
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