Lecco,Valsecchi: 'Via Nullo è sempre stata chiusa alle bici'. Ma i 2 cartelli dicono altro

Sta facendo molto discutere l'ordinanza emessa dal Comune di Lecco (per visualizzare il testo completo clicca qui) nella quale si dispone la chiusura al transito anche delle biciclette del passaggio di via Nullo, che oggi collega viale Costituzione (Zona Canottieri/monumento) al lungolago di via Raffaello (zona Arci/ponte Kennedy).
Il documento pubblicato sull'Albo Pretorio, firmato in data 1 marzo dal responsabile del settore viabilità Andrea Pozzi, non lascia spazio a interpretazioni "Si ordina l'istituzione del divieto di transito a tutti i veicoli (velocipedi compresi) in via Nullo, tratto compreso tra via Raffaello e la piazzetta antistante la sede della Società Canottieri". (per visualizzare il testo completo dell'ordinanza clicca qui).
Stamattina ne abbiamo dato notizia ai lettori e nel primo pomeriggio di oggi, 3 marzo, è pervenuta in redazione una comunicazione dell'Assessore alla Viabilità Corrado Valsecchi.

I cartelli posizionati in via Nullo

"La messa in sicurezza di via Nullo risponde ai riscontri allarmati ricevuti dai responsabili di Artimedia e Canottieri che hanno evidenziato più volte la situazione di insicurezza e  pericolosità della zona, specialmente nelle fasi di arrivo, ingresso e uscita degli ospiti diversamente abili e dei loro accompagnatori presso il laboratorio di via Nullo. Ora, anche in relazione alle informazioni veicolate dalla stampa, intendo precisare che via Nullo è sempre stata, questo anche prima della disposizione in questione, inibita al passaggio anche delle biciclette, se non portate a mano" ha voluto precisare.
Questa sì che era una notizia, anche per noi: del divieto di transito per le due ruote in via Nullo non ne sapevamo nulla. E lo stesso siamo convinti valga per i moltissimi cittadini che ogni giorno vi passano in sella alle proprie biciclette.
Abbiamo così voluto controllare di persona, verificando che di fronte all'Artimedia e nei pressi della casetta dell'acqua nel piazzale della Canottieri si trovano 2 cartelli tondi e blu con bici e pedone stilizzati, che segnalano l'inizio di un tratto ciclopedonale.
Altri cartelli di divieto non ne abbiamo visti.
Abbiamo incrociato invece moltissimi ciclisti: pensionati dall'andatura lenta, mamme con le cuffie nelle orecchie, giovanotti con bici da corsa e abbigliamento professionale.
A dimostrare di come il passaggio sia utilizzatissimo.

Alcuni ciclisti. Sotto via Leonardo


E infatti sono molti i cittadini, in particolar modo sui social, che stanno chiedendo a Palazzo Bovara di cambiare idea e consentire a tutti i "pedalatori" di utilizzare la comoda scorciatoia che evita di dover imboccare la trafficatissima via Leonardo.
"Le mamme e i papà con i bimbi le biciclette e le biciclettine dovranno passare davanti alle sbarre del parcheggio di fianco alla canottieri, fare un tratto della poco trafficata e sicurissima via Leonardo da Vinci, svoltare in via Raffaello, dove le macchine sono parcheggiate anche sui muri. ..perdonatemi non ho parole, anzi una si: tristezza" è solo uno dei commenti apparsi su Facebook in queste ore.
Sul tema è intervenuto anche il consigliere comunale Alberto Anghileri - vero amante delle due ruote - che invita addirittura alla "disobbedienza civile": "lancio una provocazione: io continuerò ad usare la bicicletta perché ritengo un diritto violare le leggi stupide, e sono disponibile a pagarne le conseguenze. Sono curioso di vedere un vigile multare una bicicletta nei 30 metri di via Nullo".
Richieste alle quali non è potuto rimanere indifferente nemmeno lo stesso Corrado Valsecchi, che si è detto pronto a studiare un'alternativa che tenga in considerazione anche le esigenze dei ciclisti.
"L'amministrazione - ha annunciato - ha dovuto emettere l'ordinanza mantenendo tale divieto, per garantire la sicurezza, in particolare dei ragazzi di Artimedia, ma é intenzionata, nelle prossime settimane, a dare una definitiva soluzione alla regolamentazione del passaggio in quel tratto delle biciclette, in accordo con le limitazioni necessarie per garantire la sicurezza di un luogo che ha indubbie criticità da affrontare con la dovuta cautela. Occorre conciliare la sicurezza dei ragazzi disabili con la possibilità di realizzare un passaggio, anche ciclabile, attraverso itinerari condivisi che garantiscano i diritti di tutti, senza pregiudicare l'incolumità dei cittadini".
P.V.
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