Garlate: i genitori raccontato la vita di suor Angelina. In settanta alla 'Cena del Povero'

Una testimonianza di fede che va oltre ogni cosa, dell'infinito mistero di Amore verso Dio, nella preghiera, nel silenzio e nell'accettazione della Croce.

Due volontarie impegnate nella vendita del pane

Claudia Arnoldi, mamma di Suor Angelina

È stata una Santa Messa molto speciale quella celebrata nella serata di venerdì a Garlate da don Matteo Gignoli, che ha visto la presenza di Claudia e Gian Andrea, genitori di Paola Arnoldi (Suor Angelina), originaria di Dervio: i due coniugi hanno raccontato alla comunità riunita in Chiesa Parrocchiale l'esperienza della figlia, che all'età di vent'anni è entrata nel Monastero di Clausura delle Piccole Sorelle di Betlemme e dell'Assunzione della Vergine Maria e di San Bruno a Monte Corona, in Umbria, trascorrendo poi tre anni in Terra Santa, nei pressi di Gerusalemme.

Gian Andrea e Claudia Arnoldi, genitori di Suor Angelina

"La Comunità Monastica di cui fa parte Paola - ha affermato Claudia Arnoldi - è nata nel 1950, su espresso desiderio di Papa Pio XII: dopo il Noviziato a Monte Corona, Suor Angelina ha trascorso sette anni in Francia, nei luoghi della Borgogna in cui, da alcune semplici stalle abbandonate sulla montagna, hanno avuto inizio i primi insediamenti eremitici. A seguito di una permanenza di 14 anni nel Quebec, dove con altre Piccole Sorelle aveva fondato un monastero, Suor Angelina è rientrata in Italia e ha vissuto per alcuni anni sulle colline alle spalle di Gubbio, in case e capanne abbandonate dai contadini: l'esperienza in Terra Santa, immediatamente successiva, è durata tre anni. I monasteri della congregazione sono sparsi in molte parti del mondo: attualmente sono una quarantina e ben quattro si trovano nella terra di Gesù, dove sono spesso oggetto di attacchi e attentati. Solo pochi mesi fa quello di Bet-Gremal, tra Gerusalemme e Betlemme, è stato bersaglio di scritte ingiuriose e atti vandalici che hanno divelto le croci del cimitero in cui sono sepolti alcuni religiosi morti nei secoli scorsi.

Molte persone ci chiedono spesso che senso abbia oggi una scelta di vita così drastica. Al di là di tante parole e ragionamenti vorremmo che ognuno potesse accostarsi alle sorelle e ai fratelli che si trovano in queste comunità: osservare la loro testimonianza, sentire le loro preghiere, che giorno e notte si elevano all'altare del Signore nell'offerta quotidiana per tutti gli uomini, che in un mondo disorientato, in costante assenza di ideali e in un vuoto di valori, tendono ancora alla speranza e alle certezze che solo Dio è in grado di donare. La loro costante e continua preghiera è specialmente per coloro che sono testimoni di fede e che devono guidare il popolo di Dio nella sua Chiesa: Papa, vescovi, sacerdoti, missionari, religiosi e tutti coloro che aiutano i più bisognosi, gli ultimi, i più piccoli. Ringraziamo di cuore don Matteo per averci dato la possibilità di testimoniare la scelta di nostra figlia. Noi siamo in partenza per il monastero di Gubbio, dove finalmente ritroveremo Paola, che è tornata in Italia per i lavori di ristrutturazione di quel luogo sacro, a cui prenderanno parte inoltre un centinaio di volontari, che raggiungeranno l'Umbria da diverse parti d'Italia, tra cui Mandello del Lario, Dervio e Lierna".

La serata della comunità garlatese, comunque, non è finita qui: dopo la Santa Messa, infatti, più di 70 persone si sono radunate nel grande salone dell'oratorio per la "Cena del Povero", il cui ricavato sarà devoluto ai coniugi Egidio e Mari Panzeri, originari del paese, da moltissimi anni in missione nelle zone più povere dell'Ecuador.

A destra Don Matteo Gignoli

Per contribuire a questa causa, inoltre, il Gruppo Missionario ha allestito all'ingresso della Chiesa Parrocchiale un banchetto di vendita del pane, un altro gesto di solidarietà e di attenzione verso i più bisognosi.
B.P.
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