Lecco: lo stilista Antonio Riva indagato dalle Fiamme Gialle, la sua maison di moda avrebbe occultato ricavi per 850.000€

Il sostituto procuratore Nicola Preteroti
e il t.colonnello Mario Leone Piccinni
a capo del Nucleo di Polizia Tributaria della GdF di Lecco
Appassionato, curioso, ispirato, costantemente alla ricerca della bellezza pura: così si descrive, sulle pagine del sito internet della maison che porta il suo nome, Antonio Riva lo stilista lecchese, originario di Garlate finito al centro dell’attenzione della Guardia di Finanza. I baschi verdi del Nucleo di Polizia Tributaria del Comando Provinciale di Lecco compiendo accertamenti bancari sembrerebbero aver infatti appurato come il fashion designer, tra i più attivi esportatori del Made in Italiy nel mondo, soprattutto nel campo degli abiti da sposa e dei vestiti di alta sartoria senza disdegnare nemmeno la commercializzazione di profumi con “essenze pregiate per creare atmosfere sofisticate”, avrebbe occultato – relativamente alla propria società con sede nel quadrilatero della moda di Milano – ricavi per circa 850.000 euro attraverso presunti artifizi contabili. Al termine dunque di indagini dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica di Lecco, nella persona del Sostituto Procuratore Nicola Preteroti, le fiamme gialle lariane hanno dato esecuzione al sequestro di una serie di beni e quote societarie riconducibili all’imprenditore lecchese, laureato in architettura ma poi affermatosi per la semplicità e purezza delle linee delle proprie collezioni di alta moda, apprezzate ben oltre i confini nazionali  - con atelier in Russia, Germania, Corea del Sud, Belgio, Stati Uniti e Giappone oltre ovviamente nel capoluogo meneghino e in via Balicco a Lecco - per il loro forte senso delle proporzioni ma anche la personalità e il carattere che le connotano.
Una foto delle stilista  Antonio Riva
tratta dal sito internet della sua casa di moda
I finanzieri del Comando di Lecco, nello specifico su disposizione della locale Procura della Repubblica, al fine di recuperare quanto ritengono sia stato fraudolentemente sottratto al Fisco dallo stilista indagato – con il quadro accusatorio chiaramente ancora tutto da dimostrare  - hanno quindi proceduto al sequestro di conti corrente bancari non particolarmente sostanziosi, del 99% delle quote societarie della maison detenute dallo stilista stesso e di un immobile di proprietà del fashion designer situato a Garlate, per un valore di circa 350.000 euro (equivalente all'ipotizzato danno patito dall'Erario)
“Ancora una volta l’impegno del Corpo, in linea con le direttive tracciate dall’Autorità di Governo” – commentano le Fiamme Gialle -  “è stato rivolto al contrasto all'evasione, all'elusione ed alle frodi fiscali, a tutela dell’economia legale a favore delle imprese e dei cittadini rispettosi delle regole.
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