Calolzio, la devozione di Rinaldo Losa: nel suo orto ha realizzato una cappella votiva
"Oggi nessuno costruisce più cappelle votive e luoghi di preghiera... io invece ho pensato che sarebbe potuta essere una bella cosa farlo...".
E così il calolziese Rinaldo Losa si è rimboccato le maniche, costruendo nel suo terreno in località Cantelli un piccolo angolino di fede e devozione.
Una croce, una chiesetta, un mazzo di fiori: tanto basta per creare - a due passi dal suo orto dove già le piantine di fragole iniziano a fiorire - un riservato luogo di preghiera, dove ritirarsi a riflettere e meditare, dove ritagliarsi un momento di spiritualità e intimità.
Una devozione "d'altri tempi" vien da pensare, che sembrava essersi perduta.
Ancora oggi non ci sono che due cascinali: le fabbriche per fortuna rimangono in lontananza, sullo sfondo.
E' qui che Rinaldo coltiva il suo orto. Ed è qui che ha pian piano costruito la sua "cappelletta", proprio nel punto dove i campi lasciano spazio al bosco.
Tutto è iniziato quasi per caso: prima ha posizionato una croce da lui stesso assemblata, poi ha ripulito l'area costruendo un piccolo muretto che la delimitasse e infine ha posizionato anche una piccola chiesetta a fianco del sentiero.
Davvero un capolavoro di arte popolare e fede, ma allo stesso tempo anche un inno al riciclo e alla manualità. Tutto è infatti stato costruito con materiali di recupero e tutto ha un preciso significato.
Ai piedi, incastonato nel cemento, le foto di alcuni famigliari e due immagini in ferro battuto della Madonna: "una viene da una vecchia testata di un letto, come si usava un tempo. Mentre l'altra da un monumento funebre... Su ogni blocco di cemento che forma il muretto ho poi voluto scrivere una parola: prega, pedona, ama... Chi vuole può anche aggiungere la sua, per riempire ogni mattone".
Alle spalle non manca nemmeno un piccolo rigagnolo che incornicia il quadro. E con la sua instancabile manualità Rinaldo Losa ha anche costruito una vera e propria ruota di mulino, utilizzando alcune latte e due ruote che qualche incivile aveva abbandonato a bordo strada.
Dal suo orto - dove svetta anche una bandiera della Pace - si vedono i campi l'Adda, Sala e, sullo sfondo, Calolzio, Vercurago e anche il monte Barro.
E così il calolziese Rinaldo Losa si è rimboccato le maniche, costruendo nel suo terreno in località Cantelli un piccolo angolino di fede e devozione.
Una croce, una chiesetta, un mazzo di fiori: tanto basta per creare - a due passi dal suo orto dove già le piantine di fragole iniziano a fiorire - un riservato luogo di preghiera, dove ritirarsi a riflettere e meditare, dove ritagliarsi un momento di spiritualità e intimità.
Una devozione "d'altri tempi" vien da pensare, che sembrava essersi perduta.
Rinaldo Losa
Ancora oggi non ci sono che due cascinali: le fabbriche per fortuna rimangono in lontananza, sullo sfondo.
E' qui che Rinaldo coltiva il suo orto. Ed è qui che ha pian piano costruito la sua "cappelletta", proprio nel punto dove i campi lasciano spazio al bosco.
Tutto è iniziato quasi per caso: prima ha posizionato una croce da lui stesso assemblata, poi ha ripulito l'area costruendo un piccolo muretto che la delimitasse e infine ha posizionato anche una piccola chiesetta a fianco del sentiero.
Davvero un capolavoro di arte popolare e fede, ma allo stesso tempo anche un inno al riciclo e alla manualità. Tutto è infatti stato costruito con materiali di recupero e tutto ha un preciso significato.
Ai piedi, incastonato nel cemento, le foto di alcuni famigliari e due immagini in ferro battuto della Madonna: "una viene da una vecchia testata di un letto, come si usava un tempo. Mentre l'altra da un monumento funebre... Su ogni blocco di cemento che forma il muretto ho poi voluto scrivere una parola: prega, pedona, ama... Chi vuole può anche aggiungere la sua, per riempire ogni mattone".
Alle spalle non manca nemmeno un piccolo rigagnolo che incornicia il quadro. E con la sua instancabile manualità Rinaldo Losa ha anche costruito una vera e propria ruota di mulino, utilizzando alcune latte e due ruote che qualche incivile aveva abbandonato a bordo strada.
Dal suo orto - dove svetta anche una bandiera della Pace - si vedono i campi l'Adda, Sala e, sullo sfondo, Calolzio, Vercurago e anche il monte Barro.
Paolo Valsecchi