Nasce la ''Casa Amici Lecco'' per disabili. In Provincia 300 posti, tanti da altri territori
Sono circa 300 i posti destinati all'accoglienza delle persone diversamente abili nella Provincia di Lecco, distribuiti in Residenze Sanitarie per disabili o RSD (152 posti), Comunità Socio Sanitarie o CSS (107 posti ) e Comunità Socio Assistenziali (39 posti): è quanto ha spiegato Ruggero Plebani, responsabile dei servizi disabilità progetti innovativi e SPRAR del Comune di Lecco, intervenuto a proposito dell'offerta di residenzialità nella nostra Provincia.
Niente allarmismi, però: segnali di luce ci sono e sono evidenti. "Lo scenario sta cambiando: il Piano di Zona del Territorio di Lecco prevede il sostegno allo sviluppo di opportunità di residenzialità temporanea e/o definitiva per alleggerire il carico di cura delle famiglie e garantire un futuro alle persone disabili nella propria comunità" ha informato Ruggero Plebani. "A questo va aggiunto anche il Disegno di legge attualmente in discussione in Parlamento che, tra gli altri punti, "spinge" per la realizzazione di residenze o gruppi di appartamento destinati ai soggetti diversamente abili e in grado di riprodurre le condizioni abitative e relazionali della casa famigliare".
E' all'interno di questa visione a 360 gradi dell'accoglienza, dunque, che si inserisce l'ammirabile idea della "Casa Amici di Lecco", un progetto fortemente voluto dall'omonimo Gruppo.
La dimora, un prefabbricato in legno eco-compatibile e auto-sostenibile, a basso impatto ambientale e implicante costi di realizzazione sostenibili, avrà sede a Belledo, in via Masaccio. "Si tratta di una collocazione adeguata, in quanto mantiene intatta la propria identità comunitaria" ha sottolineato Preda. Con una disposizione architettonica che valorizza lo stare insieme durante il pranzo e nel tempo libero, e dotata di un grande giardino per l'attività ricreativa, la sistemazione sarà disponibile per ospitare 8 ragazzi disabili: "4 entreranno subito una volta che la casa sarà pronta, e piano piano verranno inseriti anche gli altri, per non creare cambiamenti troppo repentini alle loro abitudini" ha precisato il presidente. I ragazzi, dai 40 anni in su, verranno seguiti notte e giorno da badanti che vivranno con loro: delle 5 camere previste, 4 saranno infatti destinate ai ragazzi e una alle badanti. A queste si affiancherà poi il supporto delle donne di pulizia e dei volontari, dei famigliari e degli amministratori di sostegno, oltre a quello dei membri dell'Associazione Gruppo Amici e dei Servizi per la disabilità del comune di Lecco.
Un progetto curato nei minimi particolari, insomma, più "moderno" rispetto alle altre soluzioni di accoglienza e "espressione di quel welfare comunitario e generativo che sta sempre più caratterizzando il territorio lecchese", ha precisato l'assessore alle Politiche Sociali, casa e lavoro Riccardo Mariani.
Il sogno, quindi, sta a poco a poco diventando realtà grazie all'aiuto di molti, e in particolar modo all'impareggiabile sostegno di Fondazione Cariplo, che vi ha destinato 90.000 euro. "Abbiamo aderito con entusiasmo a questo progetto, il quale privilegia l'economicità dell'intervento, porta con sé una forte partecipazione dell'associazione e degli associati, prevede la sostenibilità nel tempo, e privilegia la domiciliarità e la vicinanza ai propri ambienti", ha detto Mario Romano Negri, Commissario della Fondazione Cariplo e Presidente della Fondazione Provincia di Lecco.
Con l'appoggio concreto di sponsor, sostenitori, collaboratori, e soprattutto con "l'inarrestabile passione e determinazione del presidente Preda", che con inesauribile tenacia ha perseguito il lungimirante obiettivo, i ragazzi avranno quindi ben presto una nuova casa e una nuova famiglia con cui condividere le emozioni della vita. "Vorremmo accendere l'albero di Natale in Via Masaccio": è questo l'auspicio finale del presidente Gruppo Amici Lecco.
Giuseppe Preda e Mario Romano Negri
Dei 152 ospiti delle RSD, tuttavia, come ha sottolineato lo stesso Plebani, "il 60% proviene da fuori Provincia, una percentuale che sale al 73% per le CSS": sono dati, questi, che segnano una tendenza su cui vale la pena interrogarsi. La provenienza degli ospiti accolti, per oltre la metà dei casi "esterna", fa infatti riflettere a proposito dell'uso che il nostro territorio fa delle proprie strutture. Ma le criticità di questo sistema, al di là della saturazione, riguardano anche i costi elevati implicati dagli standard organizzativi previsti da normative ormai "superate" (si va dai 60 ai 110 euro giornalieri per le RSD e 80-85 euro per le CSS), l'eterogeneità per provenienza e caratteristiche delle persone che vi fanno accesso (che non facilita di fatto l'integrazione degli ospiti), e infine l'impostazione verso il "servizio" più che la "convivenza" che il modello organizzativo continua a proporre.Niente allarmismi, però: segnali di luce ci sono e sono evidenti. "Lo scenario sta cambiando: il Piano di Zona del Territorio di Lecco prevede il sostegno allo sviluppo di opportunità di residenzialità temporanea e/o definitiva per alleggerire il carico di cura delle famiglie e garantire un futuro alle persone disabili nella propria comunità" ha informato Ruggero Plebani. "A questo va aggiunto anche il Disegno di legge attualmente in discussione in Parlamento che, tra gli altri punti, "spinge" per la realizzazione di residenze o gruppi di appartamento destinati ai soggetti diversamente abili e in grado di riprodurre le condizioni abitative e relazionali della casa famigliare".
E' all'interno di questa visione a 360 gradi dell'accoglienza, dunque, che si inserisce l'ammirabile idea della "Casa Amici di Lecco", un progetto fortemente voluto dall'omonimo Gruppo.
Riccardo Mariani, Mario Romani Negri, Virginio Brivio, Ruggero Plebani e Giuseppe Preda
"Negli anni vedevamo i nostri ragazzi che ci lasciavano per andare in altre strutture, CSS o RSD: in tal modo, perdevano i legami famigliari, le amicizie, le loro abitudini" ha raccontato il Presidente dell'associazione Gruppo Amici Lecco, Giovani Preda. Dalla volontà di cambiare questo stato di cose, è nata così l'idea della struttura, un modo diverso di concepire la prospettiva abitativa per persone fragili che rimangono sole, e in grado di dar vita a un'esperienza di libera convivenza tra persone disabili che rispecchia i principi paritari di auto soddisfazione e promozione della propria autonomia.La dimora, un prefabbricato in legno eco-compatibile e auto-sostenibile, a basso impatto ambientale e implicante costi di realizzazione sostenibili, avrà sede a Belledo, in via Masaccio. "Si tratta di una collocazione adeguata, in quanto mantiene intatta la propria identità comunitaria" ha sottolineato Preda. Con una disposizione architettonica che valorizza lo stare insieme durante il pranzo e nel tempo libero, e dotata di un grande giardino per l'attività ricreativa, la sistemazione sarà disponibile per ospitare 8 ragazzi disabili: "4 entreranno subito una volta che la casa sarà pronta, e piano piano verranno inseriti anche gli altri, per non creare cambiamenti troppo repentini alle loro abitudini" ha precisato il presidente. I ragazzi, dai 40 anni in su, verranno seguiti notte e giorno da badanti che vivranno con loro: delle 5 camere previste, 4 saranno infatti destinate ai ragazzi e una alle badanti. A queste si affiancherà poi il supporto delle donne di pulizia e dei volontari, dei famigliari e degli amministratori di sostegno, oltre a quello dei membri dell'Associazione Gruppo Amici e dei Servizi per la disabilità del comune di Lecco.
Un progetto curato nei minimi particolari, insomma, più "moderno" rispetto alle altre soluzioni di accoglienza e "espressione di quel welfare comunitario e generativo che sta sempre più caratterizzando il territorio lecchese", ha precisato l'assessore alle Politiche Sociali, casa e lavoro Riccardo Mariani.
Il sogno, quindi, sta a poco a poco diventando realtà grazie all'aiuto di molti, e in particolar modo all'impareggiabile sostegno di Fondazione Cariplo, che vi ha destinato 90.000 euro. "Abbiamo aderito con entusiasmo a questo progetto, il quale privilegia l'economicità dell'intervento, porta con sé una forte partecipazione dell'associazione e degli associati, prevede la sostenibilità nel tempo, e privilegia la domiciliarità e la vicinanza ai propri ambienti", ha detto Mario Romano Negri, Commissario della Fondazione Cariplo e Presidente della Fondazione Provincia di Lecco.
Con l'appoggio concreto di sponsor, sostenitori, collaboratori, e soprattutto con "l'inarrestabile passione e determinazione del presidente Preda", che con inesauribile tenacia ha perseguito il lungimirante obiettivo, i ragazzi avranno quindi ben presto una nuova casa e una nuova famiglia con cui condividere le emozioni della vita. "Vorremmo accendere l'albero di Natale in Via Masaccio": è questo l'auspicio finale del presidente Gruppo Amici Lecco.
G.A.