Calolzio: in mostra i capolavori di Roberto Nava, maestro nella lavorazione del legno

Rimarrà aperta fino al 22 maggio al Monastero del Lavello la mostra di Roberto Nava, eccezionale artista calolziese, maestro della lavorazione del legno e dell’intarsio ma non solo.
Roberto, nel suo laboratorio al Tovo – la frazione dove da sempre vive – realizza dei veri e propri capolavori: quadri intarsiati anzitutto, ma anche pipe interamente fatte a mano e persino “dipinti” che ricrea graffiando i vetri con punte di diamante.

Al centro Roberto Nava

Massimo Tavola, Luca Valsecchi, Roberto Nava, Cesare Valsecchi, Dario Dell’Oro e Nevio Lo Martire

Sono tante le opere esposte al Monastero, realizzate con tecniche e materiali diversi ma tutte accomunate dall’assoluta precisione di Nava, abile nel saper riprodurre i dettagli attraverso un lungo, meticoloso e paziente lavoro. Una manualità che lascia a bocca aperta.
Ci sono anzitutto gli intarsi: perfette riproduzioni di quadri che l’artista crea con pannelli di legno, ritagliati e modellati tassello dopo tassello.
Tutto nasce da un disegno su lucido. Poi si passa all’importante scelta del materiale da utilizzare: osservandone il colore ma anche tutte le venature interne che possono riprodurre ad esempio i movimenti dei vestiti o le pieghe del corpo. Poi prende il via la lunghissima opera di ritaglio con il traforo.

“Innumerevoli sono i passaggi della lavorazione, dei quali molti sfuggono anche all’occhio attento dell’osservatore. Si aggiungono poi quei segreti che ogni intarsiatore si crea con l’esperienza” ha spiegato il calolziese. “Per quanto nell’intarsio molto sia lasciato alla fantasia dell’artigiano, la lavorazione parte da un disegno: esso viene ricalcato sul legno con una comunissima carta carbone. A questo punto subentra la fantasia, in cerca di pezzi adatti ad ottenere l’effetto ricercato. L’uso di un legno “indovinato” può migliorare di molto il lavoro. Dopo averli ritagliati con un traforo, i tasselli vengono sfumati per riprodurre ombre e dettagli: per farlo si immerge la lamina di legno nella sabbia rovente per brevi istanti, in modo da annerirla dove serve”.
Questo procedimento deve essere svolto per ogni singolo dettaglio che compone il quadro: la figura viene infatti scomposta in numerosissimi tasselli, ognuno dei quali intagliato in un diverso tipo di materiale.

Sono centinaia le parti che formano gli intarsi di Nava: per fare un esempio, nel ritrarre San Martino ogni ricciolo della capigliatura è un singolo pezzo, realizzato a mano con sega e lima. La precisione è assoluta.
I soggetti sono classici e religiosi (come San Giorgio e San Martino) e spesso vengono ambientati nei luoghi del circondario: impossibile non riconoscere la rocca di Somasca e la valletta; lo stesso monastero del Lavello, la chiesa Arcipresbiterale di Calolzio, il complesso di San Michele a Torre de Busi e altri.

Dettagli tutti da scoprire, “perdendosi” a contemplare gli intarsi esposti e ricostruire i significati “nascosti” nelle opere.
Nelle mani del calolziese (classe 1942), i legni non si trasformano solo in splendidi “mosaici” ma anche in pipe create anche queste a mano dal taglio del materiale alla sbozzatura, alla scultura e alla lucidatura – davvero pezzi unici e inimitabili - o in modellini navali, perfette riproduzioni di antichi galeoni o barche: Nava non si limita ad assembleare modellini preconfezionati, ma costruisce lui stesso ogni singola parte.

Tra le opere esposte anche delle incisioni su vetro. “Questa tecnica consiste nel graffiare leggermente la superficie con uno stilo con al punta di diamante, come se fosse una sorta di matita” ha spiegato Nava, che ha riprodotto fedelmente quadri famosi. Anche in queste opere la precisione è tutto: un solo tratto sbagliato, una minima imprecisione e l’intera rappresentazione è da buttare. Non c’è modo di “cancellare” un incisione sbagliata.
Alcuni disegni sono stati anche trasformati in sculture da Luigi Balossi.
In tanti in questi giorni stanno visitando l’esposizione, un grande omaggio che Calolzio ha voluto rendere a un maestro dell’artigianato e della manualità.

“Siamo felici di poter valorizzare i talenti del nostro territorio: le opere di Nava sono splendide e nascondono ore e ore di lavoro per ottenere questo risultato. Davvero non sfigurerebbero in un museo” ha commentato il sindaco Cesare Valsecchi, presente all’inaugurazione.
“Non mi importa sapere se la mia è “Arte”. Quello che so è che con questi miei lavori sono riuscito ad entrare nei periodi di storia e nella mentalità di uomini ed artisti di varie epoche, realizzando e interpretando a modo mio alcune delle opere che più mi hanno colpito. Il “fare” mi consente di “capire”” ha concluso l’artista.
La mostra è aperta fino al 22 maggio dalle 14.00 alle 18.00. Il sabato e la domenica anche alla mattina, dalle 10.00 alle 12.00.
P.V.
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