Maturità/3: il quizzone ''impensierisce'' al Bertacchi, meno allo scientifico. Gli studenti raccontano la loro ''terza prova''

E anche il gradino della terza prova è stato superato: oggi all'uscita da scuola i ragazzi lecchesi hanno tirato un vero e proprio sospiro di sollievo perché, nel bene o nel male, “anche questa è andata”. Come di consueto, anche quest'anno i commenti rispetto al “quizzone” sono stati i più disparati: tra chi l'ha vissuto in positivo e chi si è lasciato invece travolgere dall'eterogeneità delle materie trattate, c'è poi un'ala maggioritaria di studenti che si è mantenuta cauta nel giudizio, forse per scaramanzia, definendo l'ultima delle proprie scritte “tutto sommato fattibile”.

Gli studenti del Liceo Scientifico

 In linea generale, la tendenza riscontrata tra gli studenti lecchesi è che, rispetto alle quattro discipline esaminate, solo una ha dato davvero del filo da torcere. Come dire che, in fondo, non si può essere preparati proprio su “tutto tutto”, ma si è fatto comunque del proprio meglio, e quanto meno la coscienza si salva. 


Per chi non è stato così cresce invece il rammarico perché, a conti fatti, si poteva forse impegnarsi di più. Ma come si dice,  “le jeux sont fait, alea iacta est”: il dado, insomma, è tratto e non si torna più indietro.   
Abbiamo raccolto alcune delle opinioni dei maturandi.


Filosofia, scienze, inglese e informatica: queste le materie con cui si sono confrontati i ragazzi del liceo scientifico del ramo di scienze applicate. “Impegnative le domande di filosofia ma per il resto la prova era fattibile. Diciamo che devono aver compensato con le domande delle seconda prova, che è stata davvero tosta” hanno confessato all'uscita da scuola. I loro colleghi del tradizionale, invece, se la sono vista con storia dell'arte, storia, inglese e scienze, e proprio quest'ultima sembra aver impensierito di più i laureandi, ma anche per loro, in fondo, “nulla di insormontabile”.

I ragazzi e le ragazze del Bertacchi

 Un po' più impensieriti, al termine della terza prova, sono apparsi invece gli alunni del Bertacchi dell'indirizzo professionale:  psicologia, matematica, diritto ed inglese le materie estratte a sorte, con la lingua straniera che ha dato non poco filo da torcere. 

I ragazzi della 5°LA del liceo Linguistico

Francesco e Dante di 5° MA del Badoni


Al contrario, per i loro colleghi di scienze umane la prova è sembrata decisamente più semplice rispetto alle simulazioni, con scienze umane, filosofia, francese e spagnolo che non hanno dato grossi problemi, e matematica un po' più macchinosa. 
Spostandosi al Manzoni, le opinioni differiscono tra i ragazzi del linguistico e quelli del classico: per i primi la prova è stata “abbordabile”, con spagnolo, scienze, francese e filosofia, tutte materie che, come confessato, “ci aspettavamo”. 

Studenti del Manzoni


Al classico, invece, qualche problema con chimica, meglio filosofia, tra Hegel e il positivismo, e poi matematica e inglese, “abbastanza complesse”. Infine, umore positivo anche tra gli studenti degli istituti tecnici: “siamo soddisfatti” -hanno detto alcuni- “siamo stati abituati a prove più difficili”.
Nel complesso, insomma, pare che i protagonisti di questa maturità 2016 non si siamo lasciati troppo sorprendere dalla sfida del quizzone: adesso, però, tutti ad attendere i tabelloni con i risultati, che confermeranno o smentiranno le loro sensazioni. 
Intanto ci si prepara all'esame orale, ultima tappa che, per la maggior parte di loro, segnerà la fine del lungo ciclo delle scuole superiori. 

Per quanto riguarda le tesine, i titoli come sempre sono i più disparati, secondo gli interessi personali dei ragazzi. Per citarne alcuni: “La società di ferro. Estrazione e lavorazione in Valsassina e Valvarrone”, “Il disturbo bipolare e i possibili effetti positivi delle malattie mentali sul carattere”, “Il proibizionismo”, “L'aggressività”, “se fossimo tutti figli di x”, che approfondisce il cosiddetto “bosone di x”, conosciuto come “la particella di Dio”, “I serial killer”; “La fotografia in movimento”, “Le Olimpiadi del 1936”, “Il Perù e il Mato Grosso”, “DNA profiling”, e i classici su Walt Whitman, Frida Kahlo, Hemingway assieme a molti altri autori. 

Giulia, Anna e Giovanni del liceo Classico Manzoni


Finalmente a tu per tu con la commissione, toccherà agli alunni raccontare la propria “opera” cercando di tirare fuori il meglio di sè: studio, buona dialettica e perché no, un po' di fortuna, saranno il cocktail perfetto con cui brindare al successo.
G.A.
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