Lecco: i lavoratori delle Poste in presidio, la nuova riorganizzazione crea disagi
Hanno sfidato l’afa del pomeriggio di oggi per protestare contro una riorganizzazione del lavoro che sta causando notevoli disagi, tra cui la perdita dell’impiego per una quarantina di dipendenti ai quali non è stato rinnovato il contratto. I lavoratori di Poste italiane hanno partecipato al presidio promosso di fronte alla Prefettura di Lecco dai funzionari di Slp-Cisl, Cnfsal Com, Failp-Cisal, Uil Poste, al quale ha preso parte anche il vice sindaco Francesca Bonacina.
L’attenzione, anche in vista del periodo estivo caratterizzato dalle ferie di numerosi dipendenti, è massima.
Dipendenti e sindacalisti presenti al presidio
“L’incontro di venerdì con la dottoressa Liliana Baccari è stato positivo, si è fatta carico del nostro appello ad interessare il Governo in merito alle rimostranze dei lavoratori” ha spiegato Antonio Pacifico, Slp Cisl. “In Provincia di Lecco ci sono 6 centri di recapito, e la nuova riorganizzazione – che prevede orari diversi per i portalettere e la consegna della posta a giorni alterni – obbliga i dipendenti a carichi di lavoro molto pesanti. Una quarantina di contratti a termine non sono stati rinnovati, le linee di recapito sono scese da 177 a 123. Le zone sono coperte, ma si lavora in un modo meno efficace. In molti uffici inoltre, soprattutto quelli medio-piccoli, il personale è carente. Abbadia lariana ha ad esempio un solo addetto, a Lecco c’è un solo sportellista”.Antonio Pacifico
“Si lavora male, i nuovi orari di consegna non coincidono con quelli di apertura delle aziende, e questo crea problemi all’utenza” ha spiegato uno dei postini presenti al presidio. “Ognuno ha più zone da coprire, e ad ogni passaggio il carico è “doppio” perché avviene a giorni alterni”.Giusy Di Marco e Giuseppe Incorvaia
Giusy Di Marco, rappresentante del sindacato autonomo Confsal, ha sottolineato le difficoltà nel dialogare con l’azienda. Giuseppe Incorvaia, di Uil Poste, ha spiegato che i territori di Lecco e Como sono tra quelli più colpiti da questa riorganizzazione. “La consegna quotidiana della posta non viene più garantita, viene meno un servizio sociale costituito dalla presenza degli sportelli e dalla garanzia del recapito” ha spiegato.L’attenzione, anche in vista del periodo estivo caratterizzato dalle ferie di numerosi dipendenti, è massima.