Galbiate: prorogata la convenzione per la cava Valle Oscura. Quasi deserta l'assemblea pubblica
Il comune di Galbiate si appresta a prorogare la convenzione decennale che regola l'attività estrattiva della cava "Valle Oscura", in scadenza nel 2016. Come ha spiegato il sindaco Benedetto Negri durante l'assemblea pubblica appositamente convocata nella serata di ieri, martedì 12 luglio, presso la sala civica Ronchetti di Sala al Barro, "nel 2006 era stato stipulato un accordo di dieci anni per l'estrazione di 1 milione di metri cubi di roccia, al termine del quale i terreni su cui insiste la cava - che attualmente appartengono alla ditta Holcim - sarebbero divenuti proprietà del Comune. Lo scorso anno la Provincia di Lecco ha approvato il piano cave per regolare la situazione e per quanto riguarda la Valle Oscura è stata confermata la volumetria di 1 milione di metri cubi; di questi tuttavia al 31 dicembre 2015 risultavano estratti solo 615.000 metri cubi. Per questo motivo, avvicinandosi la scadenza, ci è stata chiesta una proroga finalizzata alla conclusione dei lavori".

L'ingresso della cava "Valle Oscura"
La cava in questione si trova sul versante sud ovest del Monte Barro, a nord ovest della frazione di Sala al Barro ed è adibita all'estrazione di rocce per uso industriale; già da molti anni e prima dell'istituzione del Parco naturalistico era presente un'attività estrattiva chiamata Valle Oscura coincidente con quella ancora attiva, oggi finalizzata al recupero ambientale del sito. Infatti il notevole interesse paesaggistico e ambientale del luogo, unito alla presenza di vincoli escludenti per l'apertura di attività estrattive ha determinato nel piano cave provinciale la necessità di concludere lo sfruttamento in atto senza consentire nuovi ampliamenti. Con questo presupposto la ditta Holcim che gestisce la cava estrae materiale calcareo rimodellando la morfologia esistente e permettendo un recupero ambientale finale migliore rispetto alla situazione antecedente l'autorizzazione: attualmente la porzione estinta della cava è stata recuperata morfologicamente e reinserita nel contesto grazie a piantumazioni e rimodellazioni volte a limitare il più possibile l'impatto visivo provocato dalle precedenti attività estrattive, mascherando le pareti dei gradoni a vista. A fine operazione saranno smantellati sia l'impianto di frantumazione che i silos di stoccaggio, restituendo così l'area al proprio contesto e rendendola nuovamente fruibile.

Il consigliere Alessandro Paroli, il sindaco Benedetto Negri e gli assessori Amabile Milani e Lauretta Invernizzi
Il consigliere Alessandro Paroli, il sindaco Benedetto Negri e gli assessori Amabile Milani e Lauretta Invernizzi
"La proroga avrà una durata di cinque anni e ha ricevuto il via libera sia dalla Provincia che dal Parco Monte Barro proprio per concludere il recupero ambientale: Valle Oscura è una delle poche cave dove è stata intrapresa una riqualificazione. Anche il Comune è d'accordo, cercheremo di fare accogliere alcune richieste nel rinnovo della convenzione, che non si rifarà da zero ma sarà semplicemente un adeguamento della precedente" ha proseguito il primo cittadino. Le richieste, le cui trattative prenderanno il via nei prossimi giorni, potrebbero riguardare qualche condizione favorevole come la cessione di terreni circostanti la cava o la possibilità per il Comune di ricevere un contributo annuale invece della soluzione unica finale. Sottratta la percentuale destinata alla provincia, si tratterebbe di 60.000 euro l'anno per un totale di circa 300.000 euro dovuti in cinque anni.

Nonostante il carattere pubblico, l'assemblea non è stata molto partecipata: esclusi i giornalisti, il pubblico raggiungeva a stento la decina di persone. Tra questi era però presente il consigliere della minoranza di "Galbiate Cambia" Paola Golfari, che dopo aver chiesto diversi chiarimenti ha sottolineato l'importanza di far valere la posizione del Comune di Galbiate nei confronti di un'attività estrattiva che avrebbe dovuto essersi già conclusa e soprattutto la necessità di iniziare a pensare da subito a una possibile destinazione dell'area riqualificata, che trovandosi nelle vicinanze delle falesie potrebbe diventare un punto importante anche dal punto di vista turistico.
Il discorso sulle cave riprenderà giovedì 14 luglio, quando nella frazione di Ponte Azzone Visconti si terrà un'altra assemblea pubblica riguardante questa volta la cava Mossini.
E.T.