Lecco: niente medaglia per Ripamonti nel K2 1000 a Rio, finale conclusa al 6^ posto

E’ stata comunque una bella prova quella del lecchese Nicola Ripamonti - insieme al compagno Giulio Dressino - nella finale olimpica della canoa K2 1000 metri: purtroppo però il podio è rimasto lontano e gli azzurri hanno concluso la gara al sesto posto, regalandoci comunque l’emozione di una finale olimpica conquistata con fatica.

La gara è stata dominata dai tedeschi, seguiti da serbi e australiani: gli equipaggi che i “book-makers” davano per favoriti.
Più indietro Ripamonti e Dressino, che hanno combattuto fino all’ultimo. “Ci siamo fatti un po’ sorprendere alla partenza, ma poi siamo riusciti a distribuire bene il percorso: sono molto contento ed è andata bene così. Anche se forse il mio concittadino Antonio Rossi mi prenderà in giro” ha commentato con spontaneità Nicola ai microfoni di Rai Sport.
Già, perché il pensiero non può che andare al campione olimpico: la disciplina è la stessa di Antonio Rossi – Oro a Sidney 2000 – ed entrambi si sono allenati alla Canottieri cittadina.

“E’ stato un bellissimo sesto posto, che ha confermato la grande tradizione italiana nel K2 1000 metri. Come italiano e come tifoso speravo in una medaglia, ma Serbia, Australia e Germania hanno dimostrato di essere i migliori equipaggi in acqua, come ci aspettavamo. Complimenti a Ripamonti e Dressino: due ragazzi seri, che si allenano duramente anche d’inverno e con la pioggia, su cui dobbiamo puntare molto” è stato il commento dello stesso Rossi, che ha seguito la gara dallo studio Rai.

Nato a Lecco l’11 gennaio 1990, Nicola Ripamonti - alto 1 metro e 77 cm –  indossa la maglia delle Fiamme Gialle ed è allenato da Claudio Gherlardini. La sua qualificazione alle Olimpiadi è arrivata solo all’ultimo, a seguito della squalifica di Romania e Bielorussia per doping che ha assegnato più equipaggi alla squadra italiana.
Dal Lario al Lagoa Rodrigo de Freitas, il bacino che ospita le gare di canoa e canottaggio, Ripamonti ha combattuto portando il nome di Lecco fino all’altro capo del mondo.
Nella seconda batteria di qualifica, vinta dai serbi Tomicevic/Zoric, i due finanzieri azzurri avevano inizialmente chiuso in quinta piazza terminando con il decimo tempo assoluto (3’30’’429).

Primo a destra Antonio Rossi

Dopo la batteria, la barca ieri era scesa in semifinale: il tandem azzurro aveva cambiato decisamente il ritmo di gara. Buona l’uscita dal blocco, veloce e rapida la passata in acqua, con un percorso pulito, curato nei dettagli e ben calibrato che ha permesso di non sprecare energie e concludere con un ottimo secondo piazzamento dietro l’equipaggio australiano.
Portando così Lecco in finale, che è appunto andata in scena quest’oggi: una gara in salita per i due azzurri, fin da subito nelle retrovie e capaci di rimontare una sola posizione nello sprint finale. Il loro tempo è stato di 3’14’’883.
Oro, come dicevamo, alla Germania con Rendschmddt – Gross (3’10’’781), argento alla Serbia (Tomicevic – Zoric – 3’10’’969) e bronzo all’Australia (Wallace – Tame – 3’12’’593).
“A questo punto è lecito sognare” aveva commentato ieri Ripamonti riferendosi alla finale.
La medaglia non è arrivata ma è stato bello sognare insieme a lui.

Domani Ripamonti scenderà di nuovo in acqua per il K4 1000. Dalle 14.59 l'Italia affronterà Russia, Repubblica Ceca, Ungheria, Spagna, Argentina e Serbia. La prima classificata al termine delle qualifiche passa direttamente in finale, le altre invece accedono alla semifinale (che si disputerà sempre domani alle 15.36).
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