Mandello: il Parkour di scena per le piazze cittadine con 100 iscritti

Eseguire un percorso superando qualsiasi genere di ostacolo presente, sfruttando la maggior efficienza di movimento possibile e adattando il proprio corpo all'ambiente circostante attraverso volteggi, salti, scalate, equilibrio ed arrampicate: lo chiamano Parkour, non è solo uno sport, è uno stile di vita, l'arte di migliorarsi, di oltrepassare le paure e gli ostacoli che si annidano dentro di sé e fuori.


Per promuovere questa disciplina sul territorio, e per divertirsi assieme ai tanti appassionati provenienti un po' da ogni dove, per il 5° anno consecutivo Emanuele Snider, praticante di Parkour mandellese, in collaborazione con la Polisportiva e con l'appoggio dell'Amministrazione comunale, ha organizzato un meeting di allenamento sul territorio che ha preso il via nella mattinata di oggi per concludersi nel pomeriggio di domani. Un centinaio, circa, gli iscritti all'evento proveniente da tutta Italia e dall'estero, tra atleti già esperti e altri appena avviati alla pratica: questi, divisi in tre gruppi, si sono allenati nel fisico e nella mente nei tre 'spot' riservati per l'occasione, e quindi l'esterno del palazzetto di Pra Magno, la piazza del Comune e la piazza della chiesa di Molina,  approfittando di qualsiasi genere di 'ostacolo' nei paraggi, come scalini, ringhiere, marciapiedi, aiuole, muri ecc.
"Questa disciplina dal punto di vista fisico consiste nel superare ostacoli, mentre a livello mentale include tutta una componente 'filosofica' che mira all'automigliorarsi sia come praticante di Parkour che come persona" ha spiegato Emanuele, per l'intero weekend nelle vesti di organizzatore e supervisore degli allenamenti. "Coraggio, preparazione e freddezza: questi tre elementi costituiscono lo spirito del Parkour e ci insegnano a confrontarci con le sfide della vita" ha raccontato.  
E in effetti, il Parkour, nato in Francia agli inizi degli anni '90, è una disciplina che viene trasmessa sia come sport che come stile di vita, come modo di pensare: la pratica, infatti, insegna a guardare a qualsiasi appiglio o ostacolo come un punto di appoggio da superare in maniera fluida ed efficiente. Trasportato nella vita quotidiana, tale insegnamento invita a non cedere dinnanzi ad un problema e, al contrario, a sfruttarlo per proseguire il cammino verso il proprio obiettivo.

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Dopo il riscaldamento tutti assieme, dalle ore 11 gli atleti sono stati quindi divisi in tre gruppi in base al livello di abilità: per i principianti, ci si è focalizzati principalmente su lavori sull'equilibrio, ostacoli bassi e piccoli scavalcamenti, mentre salendo di livello si è insistito maggiormente sull'aspetto della gestione del coraggio e della paura, che implica il lavoro su altezze sempre maggiori, distanze più lunghe e movimenti più difficili.

Terminata la prima 'sessione, gli atleti si sono riuniti per il pranzo, per poi riprendere la pratica fino al tardo pomeriggio, e di nuovo saranno in scena l'indomani con l'arrivo di nuovi appassionati. La partecipazione all'evento, è aperta a tutti dai 15 anni in su: a guidare gli iscritti, il team formato dai tre coach, e quindi Francesco Mazzù, di Milano, Antonio Calefato, di Trani, e Peter Mckee, scozzese, e gli altrettanti assistenti.
"Purtroppo qui a Mandello non esistono società che praticano il Parkour, e questo appuntamento è l'unico disponibile sul territorio, anche se a livello nazionale negli ultimi anni si sta diffondendo parecchio questa disciplina", ha annotato Snider che tuttavia non esclude di essere lui stesso, un domani, a poter avviare un simile 'esperimento': "Per ora è solo un pensiero, non c'è nulla di concreto, ma staremo a vedere".
G.A.
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