Ospedali: quando i tempi di attesa diventano biblici. A Lecco ben 146 gg per due 'eco', a Bellano 70 per una mammografia

L'ospedale Manzoni di Lecco
“Se fa in temp anca a muré!”. Un’espressione dialettale - probabilmente non comprensibile agli addetti del call center regionale (800.638638) – che ben racchiude l’amarezza di chi si trova a prenotare visite specialistiche ed esami diagnostici vedendosi costretto ad attendere addirittura fino a 168 giorni. Tanto, stando alle tabelle fruibili, come prescritto dalla normativa, sul sito internet dell’Azienda Ospedaliera – aggiornate all’inizio del mese in corso – bisogna infatti aspettare per poter accedere alla prima visita allergologica al Mandic di Merate. Oltre 5 mesi: provare ora, insomma, per sperare di trovare posto nel 2015. Va meglio però al Manzoni di Lecco: 43 le giornate di attesa contro comunque le 30 massime indicate da Regione Lombardia (ciò autorizza dunque gli utenti lecchesi a rivolgersi a strutture pubbliche extra-provinciali, vedi il vicino ospedale di Vimercate, sempre se ci sia posto, senza aggravi di spesa). Sempre per rimanere presso il presidio del capoluogo, poi, e sempre nell’ambito delle “prime visite”, si sforano le tempistiche dettate dal Pirellone anche per quanto attiene la chirurgia plastica (48 giorni) e quella toracica (44 giorni) ma, in questo secondo caso, si potrebbe trovare “ospitalità” a Merate dove lo “stand by” si riduce a soli 13 giorni riallungandosi però per quanto attiene la chirurgia generale (44 giorni). Ci vuole poi quasi un mese di tempo per essere visitati per la prima volta da specialisti in cardiologia, chirurgia vascolare, gastroenterologia, urologia, otorinolaringoiatria e fisiatria. Unica “scappatoia” per dimezzare l’attesa, in quest’ultimo caso, è rivolgersi all’Umberto I di Bellano: 15 i giorni e si viene visti.
Per la dermatologia, invece, si torna sotto i trenta giorni a Lecco, Merate e Bellano nonché presso gli ambulatori di Oggiono, Calolziocorte e Mandello ma si “schizza” a ben 70 a Casatenovo: un vero record, negativo ovviamente.
Le cifre consistenti non si fermano però qui. Basta arrivare, scorrendo l’elenco, alla voce “ecografia” per tornare a mettersi le mani nei capelli. 146 i giorni di “santa pazienza” da mettere in conto prima di poter effettuare a Lecco un’ecografia ostearticolare o muscolotendinia che sia. Ben 215 per i medesimi accertamenti diagnostici se si sceglie, magari per questioni di comodità, il poliambulatorio di Oggiono e 70 al presidio riabilitativo di Bellano dove ci vogliono 70 giorni anche per un’ecografia cute e sottocute che a Lecco e a Merate viene invece garantita entro 30 giorni (60 il limite massimo fissato dalla Regione). Sempre all’Umberto I poi, occorrono ben 72 giorni prima di poter essere sottoposti a mammografia.
Per una fluorangiografia (l’esame diagnostico oculistico che consente di studiare accuratamente i vasi sanguigni della retina e della coroide) meglio optare per il Mandic: si aspetta un mesetto abbondante contro i due del Manzoni (33 vs 69 giorni). Stessa soluzione da adottare anche per una ecografia dei vasi addominali con il vantaggio, nel scegliere Merate che si fa decisamente consistente: 22 giorni vs 113!
Vale invece il ragionamento contrario per una radiografia del tubo digerente: al Manzoni viene effettuata dopo 62 giorni e mentre presso l’ospedale meratese dopo ben 83 giorni di “coda” (60 quelli previsti dal Pirellone).
Emblematico infine della necessità dell’installazione della tanto agognata apparecchiatura fissa al San Leopoldo Mandic il dato relativo alla risonanza magnetica dell’apparato muscolascheletrico: 106 giorni bisogna infatti pazientare mentre a Lecco la puoi ottenere i 13 – tredici – giorni.

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A.M.
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