Giannino Castiglioni ed i 90 anni del monumento ai Caduti di Lecco
Il FAI Marathon di domenica 16 ottobre, promosso a Lierna in memoria del grande scultore Giannino Castiglioni, capita a pochi giorni di distanza dai 90 anni della cerimonia inaugurale della sua opera più importante nella città di Lecco: il monumento ai Caduti, sul lungolago. Venne, infatti, inaugurato dal Duca d’Aosta, il comandante dell’invitta Terza Armata, il 24 ottobre 1926.
L’inaugurazione venne anticipata di dieci giorni rispetto all’anniversario del 4 novembre, per poter avere, appunto, a Lecco il Duca d’Aosta, altrimenti impegnato nelle cerimonie della ricorrenza a Roma.
Il Duca d’Aosta, dopo aver inaugurato il monumento sul lungolago, raggiunse la zona Caleotto, per porre, nell’attuale via Tubi, la prima pietra del costruendo istituto Vittorio Emanuele III, destinato alla cura dei tubercolosi. Tale istituto, attualmente sede di uffici e servizi dell’ASL, è stato inaugurato il 13 aprile 1928, dal re Vittorio Emanuele III di Savoia, venuto a Lecco per il nuovo municipio di piazza Diaz.
Il 75° del monumento, invece, nel 2001, con il sindaco Lorenzo Bodega, venne caratterizzato dalla riapertura della caserma Sirtori di via Leonardo da Vinci che, dopo lavori di rinnovamento, presentava gli uffici della Divisone Amministrativa della Questura di Lecco. Erano presenti, con altre autorità, il prefetto Giuseppina De Rosa, ed il questore, Giovanni Selmin.
Castiglioni era nato a Milano nel 1884; è deceduto nel 1971.
L’inaugurazione venne anticipata di dieci giorni rispetto all’anniversario del 4 novembre, per poter avere, appunto, a Lecco il Duca d’Aosta, altrimenti impegnato nelle cerimonie della ricorrenza a Roma.
La cartolina posta edita dal comitato per il monumento ai Caduti di Lecco
Il monumento, con l’alta stele granitica, rappresenta la figura di giovane donna che guarda lontano, sulle acque cerulee dell’antistante lago. Il monumento presenta un gruppo bronzeo che avvolge la base della stele, con la figura della Patria, e rappresenta momenti di vita e di morte del combattente. Le lapidi sui fianchi con i massicci lastroni marmorei, vedono i nomi dei i numerosi Caduti lecchesi della guerra 1915/1918. Nel 1963, con altre lapidi collocate sui lati verso i pennoni, sono stati aggiunti i nome di Caduti della seconda guerra mondiale 1940/1945.Il Duca d’Aosta, dopo aver inaugurato il monumento sul lungolago, raggiunse la zona Caleotto, per porre, nell’attuale via Tubi, la prima pietra del costruendo istituto Vittorio Emanuele III, destinato alla cura dei tubercolosi. Tale istituto, attualmente sede di uffici e servizi dell’ASL, è stato inaugurato il 13 aprile 1928, dal re Vittorio Emanuele III di Savoia, venuto a Lecco per il nuovo municipio di piazza Diaz.
Il viale sul lungolago verso il monumento, nel 1930
I bassorilievi bronzei intorno al monumento
Le celebrazioni del 50° del monumento, il 4 novembre 1976, vennero impedite da furiose precipitazioni di pioggia, che si abbatterono sul territorio lecchese, provocando gravi danni, in particolare alla linea ferroviaria in località Fornasette, tra Olginate ed Airuno. La cerimonia, che doveva svolgersi presso il monumento ai Caduti, ebbe luogo, notevolmente ridimensionata, presso il salone dell’allora civico palazzo Falck, in piazza Garibaldi. Il discorso commemorativo venne tenuto dal vice sindaco di Lecco Filippo Panzeri, che è stato poi sindaco di Imbersago.Il 75° del monumento, invece, nel 2001, con il sindaco Lorenzo Bodega, venne caratterizzato dalla riapertura della caserma Sirtori di via Leonardo da Vinci che, dopo lavori di rinnovamento, presentava gli uffici della Divisone Amministrativa della Questura di Lecco. Erano presenti, con altre autorità, il prefetto Giuseppina De Rosa, ed il questore, Giovanni Selmin.
Cerimonia presso il monumento con le “urne” di Caduti della seconda guerra mondiale anni 1940
Omaggio floreale di combattenti e reduci al monumento ai Caduti
La caserma Sirtori era stata chiusa nel 1973/1974. Si ricordò che l’ultimo reparto presente nella Sirtori dal 1945 al 1973, era stata una Compagnia di fanti della gloriosa Legnano, distintasi nella battaglia di Montelungo del dicembre 1943, primo reparto dell’Esercito Italiano impegnato nella lotta di Liberazione, contro la unitissima linea di difesa tedesca intorno a Montecassino.Filippo Panzeri, vice sindaco di Lecco, che nel 1976 tenne il discorso per i 50 anni del monumento (1926-1976)
La manifestazione di domenica a Lierna, in memoria di Giannino Castiglioni, è promossa dal FAI di Lecco, con Gaetana Santini e Francesco Bay, in collaborazione con il Comune, in particolare con il sindaco, Edoardo Zucchi. La presentazione della giornata ha avuto luogo nei giorni scorsi presso il Politecnico di Lecco, con Giannino Castiglioni, nipote del grande scultore, l’arch. Massimo Dell’Oro, vice presidente dell’associazione che porta il nome dell’artista e lo studioso Eugenio Guglielmi, autore del volume “L’arte del fare. Giannino Castiglioni, scultore”.Castiglioni era nato a Milano nel 1884; è deceduto nel 1971.
A.B.