Lecco: a processo per una rissa nel 2012, il giudice assolve 2 italiani e un marocchino
Assolti perchè il fatto non sussiste. E' la sentenza pronunciata quest'oggi dal giudice monocratico Nora Lisa Passoni nei confronti dei tre imputati a giudizio per una rissa scoppiata nel 2012 in una zona piuttosto centrale di Lecco, tra Via Volta e Largo Montenero.
E' stata messa dunque la parola fine su una vicenda giudiziaria che si trascinava ormai da qualche tempo; il fascicolo penale, inizialmente al vaglio del dottor Gian Marco De Vincenzi, è stato infatti ereditato dal suo successore, il giudice Passoni, al quale è spettato oggi il compito di emettere la sentenza.
Presenti in aula i tre imputati: Alessandro Esposito (attualmente detenuto in carcere a Como e difeso dall'avvocato Elvira Borsani del foro di Milano), Mario Brovelli e Belhadi Karim - agli arresti domiciliari - assistiti rispettivamente dai legali lecchesi Alessandra Carsana e Micaela Plebani, subentrata solo otto giorni fa alla collega Sonia Bova.
Su precisa domanda formulata dal giudice, tutti i difensori hanno prestato il consenso alla rinnovazione degli atti mediante lettura, senza quindi far ripartire da capo l'articolata istruttoria, originata appunto da un'accesa lite tra quattro persone. Da una parte Brovelli ed Esposito, dall'altra i marocchini Belhadi Karim e un conoscente di quest'ultimo, datosi però alla fuga nell'immediatezza dei fatti e quindi mai identificato.
Una rissa per futili motivi, innescata da un litigio avvenuto all'interno del bar del Vallo, a Lecco, e degenerata in un posteggio situato a poca distanza, dove i due magrebini avrebbero raggiunto i due italiani per ''regolare i conti''. La situazione era ben presto sfuggita di mano al gruppo, protagonista di un vero e proprio parapiglia nei pressi del furgone di proprietà del Brovelli, sul quale erano depositati alcuni attrezzi da lavoro, che l'uomo avrebbe poi brandito nei confronti dei rivali. L'arrivo - in una fase successiva - delle forze dell'ordine, aveva placato a fatica gli animi.
A conclusione dell'istruttoria, stamani il vice procuratore onorario Mattia Mascaro ha chiesto la condanna di Alessandro Esposito e Belhadi Karim a sei mesi di reclusione, mentre per il terzo imputato, Mario Brovelli, il pubblico ministero ha ipotizzato una pena di sette mesi, stante la contestazione - oltre che della rissa - anche del reato di detenzione ingiustificata di strumenti atti ad offendere. Le arringhe dei difensori hanno lasciato spazio infine alla sentenza del giudice Passoni, che ha assolto i tre imputati perchè il fatto non sussiste, riservandosi trenta giorni per il deposito delle motivazioni.
E' stata messa dunque la parola fine su una vicenda giudiziaria che si trascinava ormai da qualche tempo; il fascicolo penale, inizialmente al vaglio del dottor Gian Marco De Vincenzi, è stato infatti ereditato dal suo successore, il giudice Passoni, al quale è spettato oggi il compito di emettere la sentenza.
Presenti in aula i tre imputati: Alessandro Esposito (attualmente detenuto in carcere a Como e difeso dall'avvocato Elvira Borsani del foro di Milano), Mario Brovelli e Belhadi Karim - agli arresti domiciliari - assistiti rispettivamente dai legali lecchesi Alessandra Carsana e Micaela Plebani, subentrata solo otto giorni fa alla collega Sonia Bova.
Su precisa domanda formulata dal giudice, tutti i difensori hanno prestato il consenso alla rinnovazione degli atti mediante lettura, senza quindi far ripartire da capo l'articolata istruttoria, originata appunto da un'accesa lite tra quattro persone. Da una parte Brovelli ed Esposito, dall'altra i marocchini Belhadi Karim e un conoscente di quest'ultimo, datosi però alla fuga nell'immediatezza dei fatti e quindi mai identificato.
Una rissa per futili motivi, innescata da un litigio avvenuto all'interno del bar del Vallo, a Lecco, e degenerata in un posteggio situato a poca distanza, dove i due magrebini avrebbero raggiunto i due italiani per ''regolare i conti''. La situazione era ben presto sfuggita di mano al gruppo, protagonista di un vero e proprio parapiglia nei pressi del furgone di proprietà del Brovelli, sul quale erano depositati alcuni attrezzi da lavoro, che l'uomo avrebbe poi brandito nei confronti dei rivali. L'arrivo - in una fase successiva - delle forze dell'ordine, aveva placato a fatica gli animi.
A conclusione dell'istruttoria, stamani il vice procuratore onorario Mattia Mascaro ha chiesto la condanna di Alessandro Esposito e Belhadi Karim a sei mesi di reclusione, mentre per il terzo imputato, Mario Brovelli, il pubblico ministero ha ipotizzato una pena di sette mesi, stante la contestazione - oltre che della rissa - anche del reato di detenzione ingiustificata di strumenti atti ad offendere. Le arringhe dei difensori hanno lasciato spazio infine alla sentenza del giudice Passoni, che ha assolto i tre imputati perchè il fatto non sussiste, riservandosi trenta giorni per il deposito delle motivazioni.
G.C