Carenno: accantonata la petizione per BG, ma solo fino a quando Lecco rimarrà viva

Sono stati 487 i carennesi che questa estate hanno sottoscritto la petizione per chiedere il ritorno a Bergamo nel caso di "dismissione" della Provincia di Lecco nell'area vasta con Monza e Como.
Ora - dopo che il Referendum Costituzionale del 4 dicembre ha salvato tutte le Province - la raccolta firme è stata discussa anche dal Consiglio comunale che ha deciso, all'unanimità, di archiviare la richiesta di ritorno in terra orobica ma con la precisazione che potrà essere "ripescato" qualora nuove leggi provino di nuovo a cancellare la Provincia di Lecco.
La votazione, andata in scena ieri sera, segna la conclusione (almeno per il momento) del lungo dibattito che si è aperto lo scorso anno sul possibile ritorno di Carenno con la vecchia "mamma Bergamo" di cui il comune ha fatto parte - come il resto della Valle San Martino - fino agli anni '90.
La decisione di Regione Lombardia di disegnare in anticipo i confini delle future aree vaste e quella dell'assemblea dei sindaci di guardare fin da subito a Monza (e, eventualmente, Como) avevano infatti suscitato la reazione della Valle dove si era costituito il Comitato per Bergamo, contrarissimo all'ipotesi che i comuni del circondario calolziese potessero finire schiacciati dalle grandi e popolose città dell'hinterland monzese.

L’esito della votazione. Al centro il Sindaco Pigazzini, primo a destra il capogruppo di minoranza Brini

"Il Referendum Costituzionale ha bloccato tutto e ha fatto cadere i presupposti per cui molti carennesi, il 40% dei votanti, hanno firmato la petizione. Le province rimangono quindi con gli attuali confini: la scelta non sarebbe più tra Bergamo e Monza ma tra Bergamo e Lecco" ha spiegato il sindaco Luca Pigazzini, che non ha mancato nei mesi di dibattito di esprimere la sua contrarietà al ritorno di Carenno e della Valle San Martino in "città alta".
La petizione non è però stata respinta dai consiglieri. Si è deciso infatti di archiviarla - con l'accezione, come è stato sottolineato, di conservarla - con la precisazione che, se eventuali ulteriori modifiche normative dovessero riaprire il tema riorganizzazione delle istituzioni territoriali, si possa comunque riportare in discussione la proposta sottoscritta dai quasi 500 cittadini. La minoranza guidata da Giuseppe Brini, in prima linea nella raccolta delle firme, ha "accolto positivamente l'apertura dell'amministrazione, sperando che anche gli altri comuni della Valle San Martino seguano questa stessa linea".
"I carennesi
- ha continuato - hanno detto in modo chiaro che, in caso di istituzione delle aree vaste, avrebbero voluto andare a Bergamo. Abbiamo raccolto le firme del 40% degli avanti diritto senza fare alcuna fatica".
La maggioranza non ha accolto un emendamento dell'opposizione che vincolava maggiormente l'obbligo futuro a riportare in discussione la petizione, ma alla fine l'intero consiglio all'unanimità ha approvato la linea di archiviare, ma solo per il momento, il documento. Si sono conclusi 9 mesi di discussioni e dibattiti. Carenno aveva anche ospitato il confronto tra i 2 presidenti di Provincia Flavio Polano (Lecco) e Matteo Rossi (Bergamo).
Ma non sono certo passati senza lasciare traccia.  "Nel merito avevo una visione diversa, ma personalmente sono rimasto colpito dall'impegno profuso dal Comitato: i suo membri hanno portato avanti con determinazione il loro pensiero, riuscendo a coinvolgere la cittadinanza della Valle San Martino come poche altre volte. Pur nella differenza di posizioni, devo riconoscere loro il merito di aver saputo coinvolgere i cittadini, per di più su una tematica complessa" ha concluso il sindaco Luca Pigazzini.
P.V.
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