Il centenario delle donne nella Canottieri Lecco

Gira o rigira, sono trascorsi cento anni dall’iscrizione alla Canottieri Lecco di soci al femminile: la ricerca storica nell’archivio sociale, condotta personalmente dal presidente Marco Cariboni, ha, infatti, dimostrato che all’inizio dell’estate 1917 le signorine Luisa Rusconi, Emilia Anghileri e Rosetta Mariani avevano presentato regolare domanda d’iscrizione alla Società Canottieri, che vedeva allora alla presidenza, dal 1913, il mitico Riccardo Badoni. La segreteria provvedeva ad affiggere il documento di richiesta d’iscrizione all’albo sociale per restare esposto non meno di quindici giorni, come previsto dallo Statuto. Sembrava tutto normale, con la regolare prassi di ammissione di nuovi soci, quando l’improvvisa presenza in sede del gentil sesso provocò sorprese e lagnanze. Ebbe allora inizio un periodo di animato dibattito per approvare o meno l’ingresso delle nuove socie.

Il presidente Marco Cariboni

Era il 1917, un anno triste di guerra, che, dopo aver già provocato lutti e miserie, vedrà la disastrosa rotta di Caporetto e l’eroica difesa sulla linea del Piave da parte dell’Esercito Italiano. La Canottieri vive intensamente il clima tragico della guerra, non solo per la mancanza dei soci giovani, fra i quali si registravano già diversi Caduti al fronte, ma anche per la vicinanza della Caserma Sirtori, ampiamente insufficiente ad ospitare tutti i militari di stanza in città, baluardo di retrovia della linea alpina dello Stelvio. La “spianata” dove oggi sorge il monumento ai Caduti, inaugurato nel 1926, era campo di addestramento per le reclute della vicina caserma al Lazzaretto. Sul piazzale brullo in riva al lago, fra la foce del Caldone ed alcuni alberi, avveniva il giuramento di scaglioni di militari del 73° Reggimento Fanteria, Brigata Lombardia “La Valorosa”.

Premiazione di alcune nuotatrici della Canottieri

L’assemblea generale ordinaria, convocata il 30 Luglio 1917 dal presidente Badoni, vide all’ordine del giorno l’argomento di ammissione di signore e signorine. L’assemblea risentì, ovviamente, dell’atmosfera bellica e lo stesso presidente Badoni, prima di entrare nella trattazione dell’ordine del giorno, inviò “un caldo e fraterno saluto ai consoci combattenti, un riverente pensiero ai Caduti e l’augurio a tutti i feriti”. Badoni espresse anche “l’augurio di una prossima pace vittoriosa, consentendo il ritorno nell’attività sociale di tutti i numerosi soci chiamati alle armi”. Era il punto 7 dell’ordine del giorno il “tasto delicato” dell’ammissione di signore e signorine nella Società in qualità di socie effettive. Il dibattito fu animato, con interventi a voci alterne. Si evidenziò che lo scopo della Canottieri Lecco era l’educazione fisica della gioventù ed in tale ruolo non poteva mancare lo sviluppo della sezione femminile, prevedendo, fra l’altro, di allestire un locale ad uso spogliatoio con docce riservate.
L’argomento non venne, comunque, approvato o archiviato, perché vennero espresse riserve all’ammissione di signore e signorine, il che provocò le dimissioni del presidente Badoni e di tre consiglieri che si ritennero sconfessati nel loro operato. Nel gruppo dei consiglieri c’era anche Vico Signorelli, che è nella storia della Canottieri Lecco il firmatario della proposta con la quale, nell’assemblea del 1913, venne costituita ufficialmente la sezione football della Canottieri, punto d’origine dell’attuale Calcio Lecco.

Il trio di fortissime raniste lecchesi: Alba Croci, Wilma Francoletti, Nucci Solari

La questione femminile tornò alla ribalta in successive riunioni, in particolare quando il presidente Badoni ritirò le sue dimissioni, non ritenendo una sconfessione del suo operato la decisione di non ammettere come socio le donne, ma solo di inserirle come iscritte su loro consenso, alla categoria delle patronesse. Sarà nell’estate 1918 che l’assemblea dei soci vede finalmente la decisione di far passare le socie patronesse a socie effettive.
Oggi la Canottieri Lecco conta 1361 soci, suddivisi in 590 femmine e 791 maschi. Gli atleti sono 288, suddivisi in 74 femmine e 214 maschi. E’ nel 1945 che entra per la prima volta nel consiglio direttivo della Canottieri una donna, la signora Giuseppina Ceppi. La presenza in consiglio del gentil sesso non ha mai superato da allora le due unità. Sono state 16 le socie entrate nel consiglio direttivo della Canottieri. Nel 2015 Carla Silva è stata la prima donna a rivestire l’incarico di segretario del consiglio direttivo. Nessuna rappresentante del gentil sesso ha ricoperto la carica di presidente o di vice della Canottieri nello storia iniziata nel 1895.

Il gruppo delle ondine della canottieri Lecco nell’anno record 1953

Nell’arco di un cammino ultrasecolare spicca nella storia “rosa” della società bluceleste la formazione delle ondine vittoriose negli anni ’50 del Novecento con Wilma Francoletti, Nucci Solari, le sorelle Tucci, ed altre. Una formazione che è stata insuperabile per alcune stagioni a livello nazionale, dai titoli tricolori ai record, insidiata qualche volta dalla Canottieri riestina. Da tener presente che le ondine lecchesi non disponevano in loco di una piscina coperta e che, ancora in condizioni ambientali difficili, a primavera, si dovevano iniziare gli allenamenti nella darsena della Canottieri. L’anno del maggiore trionfo è stato il 1953. Ai campionati assoluti italiani Francoletti vince la rana, Solari la farfalla e la staffetta con Alba Croci, Wilma Francoletti e Nucci Solari. I record non si contano più: a fine stagione arriva anche quello di staffetta. La Canottieri Lecco è la quinta società d’Italia, l’unica che nell’anno abbia ottenuti primati femminili.
A.B.
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