Lecco: i genitori di Francesco Pischedda all'ospedale Manzoni. Sul posto i vertici delle forze dell'ordine e il prefetto

Francesco Pischedda

C'è un'aria di grande mestizia e sgomento alla camera mortuaria dell'ospedale Manzoni di Lecco. I genitori di Francesco Pischedda, il poliziotto della stradale morto in servizio durante l'inseguimento e la colluttazione con un ladro a Colico, sono arrivati dalla Sardegna, partiti nottetempo da Bosa, il suggestivo paesino dalle case colorate in provincia di Oristano dove il ragazzo, nato a Imperia, è cresciuto. A prenderli in aeroporto sono stati i colleghi del figlio.

Tante le autorità che stanno raggiungendo la morgue per porgere l'estremo saluto al giovane e per stringere in un abbraccio parenti, amici, colleghi. Due vetture con i colori istituzionali della polizia sono parcheggiate all'ingresso quasi a voler vegliare la salma del compagno. Sul posto sono giunti oltre al Questore Gabriella Ioppolo e i dirigenti della Questura di Lecco, in primis il comandante della Polizia Stradale Mauro Livolsi, il prefetto Liliana Baccari, i vertici dell'Arma dei carabinieri con il Comandante provinciale Pasquale Del Gaudio, il comandante Massimo Dell'Anna della Finanza, il capo della polizia locale di Lecco Franco Morizio. A prestare parole di conforto a mamma e papà (poliziotto in pensione dal 2010), arrivati in città con la nonna e la sorella, c'è il cappellano della Polizia Don Andrea Lotterio. Presente, straziata da un dolore inimmaginabile, anche Anna, la giovane compagna con il quale l'agente conviveva a Nuova Olonio (frazione di Dubino, in provincia di Sondrio) e che, solo una manciata di mesi fa, lo aveva reso padre di una bimba.
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