Lecco: la ex caserma Sirtori ha 150 anni

La recentissima pubblicazione “Il capitano l’è ferito – Appunti per una storia degli ospedali militari a Lecco”, dovuta ad una dettagliata e profonda ricerca di Angelo Faccinetto, permette anche di ricordare che la caserma di Via Leonardo da Vinci, ora sede di uffici della Questura, è al traguardo dei 150 anni. Anzi, ne avrebbe anche qualcuno in più, perché i lavori, come risulta dal volume di Faccinetto, risalgono al 1864 e la data ufficiale del 1867 è quella del primo insediamento di reparti militari operativi.

La caserma Sirtori, lasciata dai militari nel 1974

    Lo stabile, sorto in allora zona di periferia della città di Lecco, in località detto Pra’, verso la contrada Lazzaretto, era già stato destinato ad uso ospedale per feriti nel periodo della terza guerra di Indipendenza nazionale, combattuta nel 1866.
    Storia, quindi, plurisecolare, quella della caserma lecchese, che visse gli anni più importanti alla vigilia della prima guerra mondiale e nello stesso periodo bellico 1915/1918. Le fortificazioni della linea prealpina del Legnone, Legnoncino e valli vicine avevano un caposaldo logistico nella caserma di Lecco.
    Nella stessa guerra 1915/1918 Lecco divenne, con il fronte dello Stelvio, territorio di “retrovia militare”. Venivano anche addestrati reparti; “piazza d’armi” era la zona del lungolago “agli Alberi”, dove nel 1926 è stato inaugurato il monumento di Caduti, opera di Giannino Castiglioni. Un altro campo di addestramento era dalla Spirola al Brick, nei vasti prati alla periferia settentrionale della città di Lecco, verso la località Caviate.

I fanti della Legnano sfilano nella centralissima via Roma di Lecco

    Nel periodo tra le due guerre del Novecento, e sino al settembre 1943, la caserma Sirtori ha visto la presenza degli alpini. Era il centro di reclutamento del battaglione Morbegno del V Alpini. Le reclute si presentavano alla Sirtori per l’arruolamento e ricevevano la divisa militare in grigioverde.
    Chiusa dopo gli eventi della primavera 1945, quando la caserma ospitò per un breve periodo anche una compagnia di fucilieri USA, che avevano risalito la penisola con le armate alleate, la Sirtori venne riaperta nel novembre 1947 da un plotone della Legnano, giunto dal comando di Bergamo, con il giovane sottufficiale Carmelo Altadonna. “Dovevamo riattivare la caserma per essere pronti ad ospitare la compagnia mortai del 68° reggimento della Legnano”, dichiarò in un’intervista del 1995 il cav. Altadonna, che allora abitava a Lecco, in Via Spirola. Carmelo Altadonna, classe 1921, nativo di Messina, ha vissuto tutto il periodo della Sirtori, dal 1947 al 1974, con i militari della Legnano. “La compagnia del 68° era di mortai 81 – ricordava – poi vennero i 107. Campo di tiro era il vecchio bersaglio scomparso in località Santo Stefano. Si saliva anche a Pian Sciresa, sulle pendici del Barro. La compagnia – dichiarò sempre Altadonna – venne poi meccanizzata con carri armati. Il campo di manovra era all’interno del cimitero, mai utilizzato per sepolture, al Gaggio di Malgrate”.

Picchetto armato di guardia presso la caserma Sirtori

    La forza massima della caserma ha oscillato dai 150 ai 180 uomini. I lecchesi possono ricordare la tradizionale visita “Porte aperte” del 4 novembre. La Giornata delle forze armate era organizzata dal maresciallo Altadonna, con la collaborazione di altri sottufficiali che hanno trascorso un lungo periodo a Lecco, come Spagnolo, Rizzo, Corridoni, Agostinello, Sperlinga, Cirillo e Maruca.
    Lasciata dalla Legnano nel 1974, la Sirtori visse le sue ultime giornate “in divisa” nella primavera 1977. Era già malmessa per l’abbandono, quando ospitò il Genio Ferrovieri proveniente da Bologna, chiamato a costruire un viadotto di emergenza alle Fornasette, tra Olginate ed Airuno. Uno smottamento collinare, durante grandi piogge, aveva cancellato un tratto di binario dell’importantissima linea Milano-Lecco-Sondrio. Per la Sirtori furono gli ultimi squilli di tromba all’alba ed al tramonto, prima di un lungo, malinconico silenzio. Venne rotta a metà anni ’90 dal sindaco Giuseppe Pogliani, che ordinò la demolizione dell’ala lungo Via Nullo, verso la Canottieri, divenuta pericolante. Nel 2001 la caserma ha iniziato ad ospitare uffici della Questura di Corso Promessi Sposi.

Gruppo di famiglia alla Sirtori; è riconoscibile, primo a sinistra, l’allora sergente Carmelo Altadonna

L’area del vecchio cortile, conserva due lapidi di memoria militare: quella del Monte Santo, “calvario” della fanteria nelle battaglie dell’Isonzo, intorno a Gorizia, nel 1916/1917, e quella di Montelungo dell’8 dicembre 1943. Quel giorno i fanti della Legnano combatterono contro la munitissima linea tedesca intorno a Monte Cassino, subendo notevoli perdite ed entrando nella storia per la libertà d’Italia.
A.B.
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