Malgrate: un video per mostrare a Mons. Rolla la realtà della parrocchia di San Leonardo

Una sala gremita ha accolto Monsignor Maurizio Rolla a Malgrate nella serata di giovedì 16 marzo. Il Vicario episcopale ha fatto tappa in paese in occasione della visita pastorale alla parrocchia di San Leonardo; dopo aver incontrato  nel pomeriggio i ragazzi in procinto di iniziare il cammino dei 100 giorni verso la Cresima, alla sera si è soffermato a dialogare con la comunità parrocchiale presso il Nuovo Convegno in via S. Antonio 10.

Monsignor Rolla e il parroco don Andrea Lotterio

Ad aprire l'incontro è stato il parroco don Andrea Lotterio: "alla visita pastorale di oggi abbiamo deciso di dare il tema "Venite dietro a me" (Mt 4, 19) perché era la pagina del Vangelo del giorno in cui il Consiglio Pastorale si è ritrovato per la prima volta a preparare questo evento, che chiede alla nostra comunità parrocchiale di rinnovare la disponibilità ad ascoltare la voce di Gesù che ci chiama a seguirlo per crescere in vera fraternità e condivisione" ha esordito il sacerdote, passando ad illustrare le diverse iniziative attivate a Malgrate in questo senso: "nella nostra parrocchia il cammino di comunione viene vissuto in vari ambiti, dai gruppi più strutturati con le loro proposte fino ai gruppi conviviali, culturali o sportivi, che rappresentano una ricchezza e una potenziale presenza socio-culturale e politica incisiva".
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La parrocchia malgratese - ha proseguito don Andrea - offre inoltre celebrazioni in diversi orari festivi e feriali per dare la possibilità a tutti di partecipare all'Eucarestia, sacramento al quale prendono parte anche persone non necessariamente residenti in paese: una "mobilità" che, insieme alla talvolta difficile presenza dei giovani, segna anche il passaggio da una fede per tradizione a una fede per convinzione. Diversi sono i momenti di preghiera e incontro anche al di fuori della messa, dalla preparazione al Battesimo al corso prematrimoniale, dalla scuola dell'infanzia al gruppo sportivo, passando per l'oratorio, i gruppi dedicati ai giovani e alle famiglie.   Per rappresentare efficacemente la realtà viva e variegata della parrocchia di Malgrate alcuni giovani hanno realizzato un cortometraggio che è stato proiettato in sala. In pochi minuti la quotidianità, le storie e i volti della comunità hanno invaso lo schermo: Polisportiva, gruppo famiglie, compagnie teatrali, cori, movimenti, associazioni e gruppi di solidarietà come il Mani Tese, il Terza Età, la Caritas senza dimenticare le tante persone impegnate nella vita della parrocchia tra cerimonieri, catechisti, diaconi, chierichetti e sacerdoti hanno portato la propria voce quale testimonianza eloquente.

A chiudere il cerchio anche il sindaco Flavio Polano e il parroco don Andrea, che ha concluso: "cristiano è chi accoglie, chi si fida e abbatte i muri per aprire le porte della casa e del cuore, i confini a chi viene a bussare. Vorremmo immaginare le nostre parrocchie non come comunità a porte chiuse ma veri centri di incontro, luoghi di ospitalità e accoglienza".  
E proprio dall'evangelizzazione ha preso le mosse la riflessione di Monsignor Rolla: "questa parrocchia si presenta come una realtà frizzante - ha commentato il Vicario episcopale al termine del video - tutte le realtà che ci sono qui rappresentano una risorsa, ma evangelizzare non vuol dire buttare addosso agli altri ciò che abbiamo già conosciuto. Voi siete una comunità attrezzata, venite da una tradizione solida e fresca, ma probabilmente tante volte di questo tesoro si apre lo scrigno solo per rimirarlo e si finisce poi per richiuderlo e tenerlo per sé. La comunità cristiana non funziona così: certo, l'oro - che è il Signore - non va buttato dalla finestra, ma non bisogna nemmeno nasconderlo. Va fatto luccicare perché abbia una funzione orientativa e così la gente possa conoscerlo; noi non siamo il fine, ma solo il mezzo dell'evangelizzazione".

Perché il Vangelo cresca, l'uomo deve diminuire: "dobbiamo diminuire la nostra boria, la nostra petulanza, la tentazione di sentirci arrivati solo perché frequentiamo la chiesa da tanti anni. L'evangelizzazione funziona piuttosto attraverso l'esempio: non mi vergogno di dire che il mio amore per il Signore è nato insieme all'odore del letame che permeava la casa della mia catechista quando ero solo un bambino. È stato attraverso la sua figura, il suo lavoro, la sua fatica che ho potuto capire come questa donna vibrasse dei valori cristiani con il proprio esempio, stando vicino a chi aveva bisogno". Uno spunto di riflessione e un invito a mettersi al servizio degli altri hanno concluso l'intervento del Vicario: "in queste visite mi accorgo che non ci sono tanto le persone lontane dalla fede, ma piuttosto sono io a sentirmi lontano da loro se non leggo la mia appartenenza alla Chiesa con umiltà e determinazione verso la conversione; questo fa della comunità cristiana il potente esplosivo della fede. Un altro punto importante è che le famiglie ricomincino a pregare anche a casa propria, non solo in chiesa. Insomma, noi abbiamo presente un certo modo di pensare la fede che non è sbagliato, ma va dilatato e ampliato, bisogna scavare per farlo diventare un plinto".
E.T.
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