Monte M.: si staccano due grossi massi alla Levata, sopralluogo di Vvff e Sindaco
Torna a fare paura la parete rocciosa che sovrasta la frazione Levata a Monte Marenzo: intorno alle 18.30 si è verificato un distaccamento di due grossi massi che fortunatamente non hanno causato particolari danni ma solo tanta preoccupazione.
Una grande roccia – grossa poco meno di una piccola utilitaria – è stata trattenuta dalla prima fila di reti paramassi in una zona difficilmente accessibile del bosco mentre una seconda, dalla dimensione di circa un metro cubo, è riuscita a superare le prima protezioni finendo la sua corsa sul sentiero che costeggia, a monte, la ferrovia della linea Lecco-Bergamo, comunque ulteriormente protetta da un’altra rete che non è stata intaccata.
Solo pochi minuti prima della scarica, un residente era transitato a piedi proprio in quel tratto di sentiero che porta dalle case al bosco, dopo aver superato con un sottopasso la ferrovia.
Durante il sopralluogo è stata osservata anche una pianta pericolante a ridosso dei binari.
La frana dunque ha causato danni solo alle protezioni paramassi ma il pensiero è andato immediatamente al maggio 2013 quando dalla parete rocciosa si erano staccati enormi macigni che avevano completamente schiacciato un’auto in sosta, distrutto il balcone di un’abitazione e tranciato i cavi di alimentazione della tratta ferroviaria, obbligando i residenti a lasciare le proprie case per sicurezza.
Dopo quell’episodio era stato messo in campo un importante intervento per la posa di reti e protezioni che oggi hanno dimostrato la loro utilità trattenendo le rocce che altrimenti avrebbero potuto rotolare sui binari o addirittura fino alle case.
Una grande roccia – grossa poco meno di una piccola utilitaria – è stata trattenuta dalla prima fila di reti paramassi in una zona difficilmente accessibile del bosco mentre una seconda, dalla dimensione di circa un metro cubo, è riuscita a superare le prima protezioni finendo la sua corsa sul sentiero che costeggia, a monte, la ferrovia della linea Lecco-Bergamo, comunque ulteriormente protetta da un’altra rete che non è stata intaccata.
Il masso più piccolo. Sulla destra, oltre la rete, si trova la linea ferroviaria
Solo pochi minuti prima della scarica, un residente era transitato a piedi proprio in quel tratto di sentiero che porta dalle case al bosco, dopo aver superato con un sottopasso la ferrovia.
Durante il sopralluogo è stata osservata anche una pianta pericolante a ridosso dei binari.
La frana dunque ha causato danni solo alle protezioni paramassi ma il pensiero è andato immediatamente al maggio 2013 quando dalla parete rocciosa si erano staccati enormi macigni che avevano completamente schiacciato un’auto in sosta, distrutto il balcone di un’abitazione e tranciato i cavi di alimentazione della tratta ferroviaria, obbligando i residenti a lasciare le proprie case per sicurezza.
Dopo quell’episodio era stato messo in campo un importante intervento per la posa di reti e protezioni che oggi hanno dimostrato la loro utilità trattenendo le rocce che altrimenti avrebbero potuto rotolare sui binari o addirittura fino alle case.
P.V.