Lecco: dal Cantone dei Grigioni 25 rogatorie internazionali da gennaio per automobilisti 'pizzicati'... oltre il limite di velocità

Il rettilineo di Casaccia
Lecchesi diretti verso Sankt Moritz prestate attenzione, il pericolo è dietro l’angolo, anzi… in rettilineo. Il Comune di Bregaglia – municipalità del Canton Grigioni – ha da qualche tempo posizionato in località Casaccia un radar in grado di rilevare la velocità dei veicoli in transito che sta mietendo vittime su vittime. 50 km all’ora il limite imposto, facilmente superabile in un tratto in cui, finalmente, si ha la possibilità, dopo tanta “salita” di poter premere un pochino di più sull’acceleratore. Ma guai a farlo. Pur concedendo le autorità locali uno sconto di 5 km/h rispetto a quanto indicato dal tachimetro, in Svizzera se si supera di 15 km/h il massimo consentito si incorre infatti in un reato penalmente perseguibile, aspramente sanzionato. 400 euro circa la cifra chiesta per saldare il proprio conto con la Giustizia, pur non potendo cancellare però l’onta rimanendo così marchiati, oltre confine, con un “precedente” che potrebbe finire per aggravare ulteriormente il peso della multa in caso di “ricaduta” e dunque di nuova contestazione a proprio carico. Ma come fanno a “pescarti”, non essendoci un operatore appostato dietro l’autovelox? Il verbale svizzero – corredato di fotografia non solo dell’auto ma anche di un bel primo piano del conducente che non consente dunque di tentare di rigirare su di altri la responsabilità - ti raggiunge direttamente a casa (e qui, affidandosi alla Motorizzazione, anche quei “precisini” degli elvetici spesso toppano…). Se scegli di non pagare o se tuo malgrado ti trovi “indagato” senza saperlo scatta poi la rogatoria internazionale, con segnalazione alla Procura della Repubblica. Da inizio 2017 sono già ben 25 i lecchesi a carico dei quali, al quinto piano del Palazzo di Giustizia di Corso Promessi Sposi, è stato “aperto un fascicolo”, contro una media di una 30ina di pratiche ogni 12 mesi registrata nelle annualità precedenti - quando ancora Bregaglia non si era dotata del suo inclemente laser - in relazione al Canton Grigioni. Per prassi, dunque, viene delegata alla Polizia giudiziaria (Polstrada in primis ma anche Carabinieri e PL) l’audizione dell’automobilista “indisciplinato”. Due le strade – metaforiche – che lo stesso potrà poi intraprendere: l’oblazione o (decisamente meno battuta) l’andare a dibattimento. Non conveniente invece provare a percorrere l’irto sentiero del “me ne frego”. Se ripassi dalla Svizzera e vieni infatti “beccato” alla frontiera rischi perfino di finire al fresco, almeno finché non decidi di metter mano al portafogli. Un pericolo che non vale la pena di correre.
“Abbiamo avuto il caso di un imprenditore arrivato qui in lacrime” raccontano dalla segreteria del Procuratore. “La sua azienda è incappata tre volte nello stesso problema. E la cifra da pagare si è rivelata non indifferente. Oltre a saldare il conto, trattandosi di responsabilità personale, il titolare ha dovuto indicare anche il nome di chi, ogni volta, guidava il mezzo”. Insomma, anche su queste cose, gli svizzeri non scherzano e gli italiani, non così ligi a rispettare le regole, figuriamoci i limiti di velocità, devono imparare a starci attenti!
A.M.
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