Visitabile la Linea Cadorna grazie agli alpini di Lecco
Nell’estate 1995, 80 anni dopo l’entrata dell’Italia nella Grande Guerra 1915/1918, si iniziò a scrivere di una zona di fortificazioni, tunnel e tracciati militari, presenti nella zona dell’Alto Lario, della Valvarrone e della Valsassina. L’occasione era stata data dal ritrovamento, sui ghiacciai dello Stelvio, di ordigni e materiale bellico della prima Grande Guerra mondiale.
Ivan Piazza, guida volontaria dell’ANA
La stampa locale ricordò allora che Legnone e Legnoncino erano fortificazioni dimenticate, anche se non completamente sepolte, del 1915/1918. La stampa riferiva, nell’estate 1995, di un “assalto-pellegrinaggio” alla riscoperta di tracciati, fortificazioni, trincee, casematte. Gli appassionati lecchesi di trekking militare non dovevano andare lontano sul Monte Grappa, sul Pasubio, in Valsugana sul Carso, o ad Asiago: era sufficiente raggiungere la Valvarrone, “scarpinare” verso il rifugio Roccoli Lorla, il Legnoncino, l’Alpe di Campo, sopra Pagnona. La strada, in quest’ultima località è un vecchio tracciato militare, quando il Legnone venne fortificato per controllare la Piana di Colico. Si temeva uno sfondamento austriaco verso l’Alto Lario e lungo la strada più breve per raggiungere Milano, la vecchia 36, prima valtellinese e poi lariana. Sotto la vetta del Legnoncino si poteva notare ancora il tunnel, poi sgretolato, che, forando il monte, era un nido di artiglieria pronto a spalancare bocche di fuoco sul Pian di Spagna. Si potevano notare, nel territorio, “gusci” di mitragliatrici, posti di avvistamento, fortificazioni di prima linea, tra camminamenti e trincee. Qualcuno indicava anche un piccolo “forte” dimenticato, sepolto tra i boschi: era denominato “Duello”, in territorio comunale di Sueglio.Feritoia difensiva per fucilieri
Nella corrente estate 2017 è possibile visitare la struttura militare della linea Cadorna, ovvero quello che rimane di una linea difensiva mirante a difendere il territorio nazionale da possibili avanzate di forze nemiche. Tale sistema militare, denominato “Occupazione avanzata frontiera nord” venne subito popolarmente identificato con il nome dell’allora comandante supremo dell’esercito italiano, il generale Luigi Cadorna.Fortificazioni in territorio di Sueglio
Ora, grazie all’impegno di volontari della sezione ANA di Lecco è possibile visitare un segmento di tale linea difensiva: è un percorso, ubicato nel territorio comunale di Dervio, partendo da Corenno Plinio, dalla piazza principale del caratteristico antico borgo lariano, per concludersi in località Molinelli, come ricorda Ivan Piazza, guida volontaria dell’ANA di Lecco, nonché ricercatore storico ed apprezzato poeta dialettale. E’ un tracciato che consente di rivedere trincee, postazioni di sentinelle, osservatori sul fronte, ricoveri in caverna per l’artiglieria, alloggi d’emergenza per reparti militari.Truppe alpine in movimento
La lodevole iniziativa dell’ANA di Lecco ha già portato a visitare la linea Cadorna, nella zona di Corenno Plinio, diverse scolaresche. La visita è, però, aperta a gruppi di escursionisti di qualsiasi circolo o provenienza, camminatori del tempo libero, appassionati di storia patria, cultori di memorie delle vicende nazionali del Novecento. Sarà, quest’ultima, una camminata che diventerà doveroso omaggio a tutti i militari della Grande Guerra di cento anni or sono, che furono sottoposti a fatiche terribili ed a privazioni di ogni genere; avrebbero dovuto essere ricordati con apposite, diffuse, celebrazioni centenarie, ma i relativi programmi sono stati ridimensionati per calamità e problemi urgenti di vario tipo.Caverna di ricovero
Per informazioni è necessario chiamare Piazza, al numero telefonico 339-69.45.840. Chiarimenti in proposito possono essere dati anche presso la segreteria della sezione ANA di Lecco, in via Pescatori, quartiere Pescarenico, al numero 0341-36.41.08.
A.B.