Lecco: una marea arancione contro i vaccini obbligatori, in 500 alla fiaccolata al grido di ‘''Giù le mani dai nostri bimbi''
Oltre 500 cittadini - mamma e papà con bambini - domenica sera hanno manifestato a Lecco a sostegno della libertà di scelta e di vaccino per i propri figli.
La fiaccolata è stata organizzata da Veruska Scarpino e Sara Anzellotti in collaborazione con il gruppo Movimento Genitori. L'evento ha avuto l'appoggio di alcune associazioni come Auret, Comilva, Il sentiero di Nicola, Colors Radio oltre che del gruppo dei Genitori No Obbligo Lombardia. Tra le richieste: più informazioni, maggiore trasparenza dello Stato, esami pre-vaccinali e vaccini singoli e puliti.
A guidare la protesta sono state le due mamme Sara e Veruska: "Noi non siamo qui a dire che i vaccini non servono: siamo qui a chiedere libertà di scelta, informazione e consapevolezza. Tra le nostre richieste c'è anche quella di effettuare esami pre-vaccinali per verificare se il bambino può o non può ricevere quel determinato vaccino. Mentre oggi la Legge vuole imporre l'obbligatorietà di vaccinazione ma non quella di esame. Chiediamo inoltre che la Lombardia segua il modello del Veneto, che prevede una vigilanza costante e precisa. Le vaccinazioni non devono essere imposte ma devono essere accompagnate da una precisa informazione". Presenti anche alcuni esponenti locali della Lega Nord, che si è schierata apertamente contro l'obbligo di vaccinazioni. Non mancavano il Segretario provinciale Flavio Nogara e il senatore Paolo Arrigoni che ha spiegato: "Ho partecipato a questa fiaccolata per sostenere la libertà di scelta, una battaglia di civiltà. La Lega non è contro i vaccini, ma contro questo sciagurato decreto che vuole imporre l'obbligatorietà per una profilassi di vaccini massiva, in assenza di un'emergenza sanitaria. La vaccinazione non si deve imporre ai bambini, ma proporre ai genitori con un'informazione ed un consenso informato e concreto. Continueremo a batterci anche in Senato per scardinare questo pessimo provvedimento della Lorenzin, assolutamente illiberale, pensato con folli misure coercitive come la rimozione della potestà genitoriale, le pesanti multe e il divieto di accesso al nido e alla scuola dell'infanzia".
La fiaccolata è stata organizzata da Veruska Scarpino e Sara Anzellotti in collaborazione con il gruppo Movimento Genitori. L'evento ha avuto l'appoggio di alcune associazioni come Auret, Comilva, Il sentiero di Nicola, Colors Radio oltre che del gruppo dei Genitori No Obbligo Lombardia. Tra le richieste: più informazioni, maggiore trasparenza dello Stato, esami pre-vaccinali e vaccini singoli e puliti.
A guidare la protesta sono state le due mamme Sara e Veruska: "Noi non siamo qui a dire che i vaccini non servono: siamo qui a chiedere libertà di scelta, informazione e consapevolezza. Tra le nostre richieste c'è anche quella di effettuare esami pre-vaccinali per verificare se il bambino può o non può ricevere quel determinato vaccino. Mentre oggi la Legge vuole imporre l'obbligatorietà di vaccinazione ma non quella di esame. Chiediamo inoltre che la Lombardia segua il modello del Veneto, che prevede una vigilanza costante e precisa. Le vaccinazioni non devono essere imposte ma devono essere accompagnate da una precisa informazione". Presenti anche alcuni esponenti locali della Lega Nord, che si è schierata apertamente contro l'obbligo di vaccinazioni. Non mancavano il Segretario provinciale Flavio Nogara e il senatore Paolo Arrigoni che ha spiegato: "Ho partecipato a questa fiaccolata per sostenere la libertà di scelta, una battaglia di civiltà. La Lega non è contro i vaccini, ma contro questo sciagurato decreto che vuole imporre l'obbligatorietà per una profilassi di vaccini massiva, in assenza di un'emergenza sanitaria. La vaccinazione non si deve imporre ai bambini, ma proporre ai genitori con un'informazione ed un consenso informato e concreto. Continueremo a batterci anche in Senato per scardinare questo pessimo provvedimento della Lorenzin, assolutamente illiberale, pensato con folli misure coercitive come la rimozione della potestà genitoriale, le pesanti multe e il divieto di accesso al nido e alla scuola dell'infanzia".
P.V.