Introbio: 5 agosto in Biandino tra fede e sagra popolare

La data del 5 agosto conduce la gente di Introbio, ma anche della Valsassina e del lecchese, al monte di Biandino, a 1500 metri di quota, presso la chiesetta della Madonna della Neve; una marcia che rinnova il voto del 1836 di scampato pericolo al dilagare del mortale morbo del colera. Si fece il voto alla Madonna venerata nel tempietto degli alpeggi, costruito nel 1664 sul bordo alto della vasta conca che si apre da Bocca di Biandino. L’antico cippo stradale di via Sant’Antonio ad Introbio indica la distanza di ascesa impegnativa di sette chilometri e mezzo. Già alle 5.30 del 5 agosto, dopo le lodi in chiesa parrocchiale di Introbio, si muoverà la processione verso Biandino dove ai primi devoti seguiranno schiere sempre più numerose di valligiani e di escursionisti.

Una panoramica con la Messa all’aperto nei prati di Biandino e l’interno della chiesetta della Madonna

La chiesetta è stata distrutta nell’autunno 1944, durante un periodo molto doloroso di vicende belliche, ma venne subito ricostruita nel 1946/1947, grazie allo zelo del parroco don Arturo Fumagalli e con la collaborazione degli introbiesi e dei reduci del secondo conflitto mondiale 1940/1945. Le decorazioni, studiate da don Mario Tantardini, furono eseguite dal pittore Pierino Motta, di Introbio: rappresentano i misteri del Santo Rosario; sostituivano le precedenti decorazioni del pittore Giovanni Maria Tagliaferri, distrutte dalla sacrilega devastazione del 1944.

Il rientro della processione ad Introbio (dal volume: “Introbio, una comunità parrocchiale nei secoli”)

Momenti di fede e di sagra popolare si incontrano a Biandino, nella cornice di verde, di alpeggi e di baite montanare. La processione del rientro, che si forma nel pomeriggio alle 17.30 sulla mulattiera al limitare dell’abitato e che raggiunge la parrocchiale di Introbio al canto delle litanie, ribadisce la valenza della giornata nel solco ormai di 181 anni di voto mariano. Tutto si conclude con la benedizione eucaristica e con il solenne canto del Te Deum di ringraziamento. La Messa solenne in Biandino delle 11 sarà presieduta da padre Raffaele, che per più di vent’anni è stato cappellano del santuario e che ricorda i cinquant’anni della sua ordinazione sacerdotale.

Particolari del rientro della processione nel tardo pomeriggio ad Introbio (foto d'archivio)

Quest’anno la data del 5 agosto consente di ricordare che venti anni or sono, il 9 agosto 1997, veniva inaugurata l’attesa bretella di Introbio, variante stradale sul Pian del Sole, che consentiva al traffico di evitare la strettoia da piazza Carrobbio alla parrocchiale. Era attesa dal 1960, dai tempi di notevoli progetti ad Introbio, per un salto turistico di alto livello, nel periodo del consumismo e del boom economico. Stava decollando il progetto delle terme con l’acqua della giovinezza e vi fu anche la cerimonia della posa della prima pietra per una funivia da Introbio a Biandino, che però è rimasta nelle pur lodevoli intenzioni dei promotori. Qualcuno ha dichiarato “La funivia non si è fatta per Biandino perché la Madonna vuole che si continui a salire a piedi, in processione”.
A.B.
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