La ''Montanina'' ha 65 anni: dal Volta di Lecco a Renate

E’ anno di celebrazioni anniversarie il 2017 per i Piani Resinelli, dove recentemente, il 15 agosto, si è ricordato il centenario della chiesetta del Sacro Cuore, inaugurata nel 1917 per iniziativa della parrocchia di Abbadia Lariana. Per l’occasione è tornato ai Piani Resinelli, con i suoi “Ragni”, il vescovo emerito di Mantova, mons. Roberto Busti, già prevosto di Lecco ed ora residente a Carate Brianza dove, nel 1964, prete novello della diocesi di Milano, ebbe la sua prima destinazione pastorale.

La Montanina ai Piani Resinelli

E’ stato particolarmente festeggiato dai rocciatori di Pinuccio Castelnuovo, già capo gruppo dei Ragni nonché assessore al Comune di Lecco. Ricorre, quest’anno, anche il 65° della casa la “Montanina”, che nel 1952 contrassegnò le celebrazioni dei 50 anni del Collegio Volta di Lecco, fondato nel 1902. Nell’agosto 1952 l’allora vescovo di Como mons. Felice Bonomimi consacrò l’altare della chiesetta della casa di montagna del Collegio Volta ai Piani Resinelli. Mons. Bonomini è ricordato nella storia della diocesi di Como per essere stato vescovo per ben 27 anni, dal 1947 al 1974. La Montanina dei Piani Resinelli è ora della comunità parrocchiale di Renate; da alcuni anni è divenuta sede della “Tre giorni chierichetti” della diocesi di Milano, con affollati turni. C’è un programma di 72 ore all’insegna di giochi, canti, balli, con momenti significativi di preghiera, coordinati da don Pier Paolo Zannini, responsabile del Movimento Chierichetti e direttore di Fiaccolina, il mensile per ragazzi che ha dedicato nel numero estivo di giugno-luglio recente un “fumetto” all’abate geologo lecchese Antonio Stoppani.

Il Collegio Volta nl 1952, quando venne inaugurata la Montanina

Era il giugno 1950 quando il Collegio Volta di Lecco, con il rettore don Franco Longoni (poi prevosto a Merate), acquistava ai Piani Resinelli la costruzione “La Montanina, che aveva un ampio appezzamento di terreno ricco di faggi e di betulle, in una verde distesa di prati all’ombra del gruppo delle Grigne”. Vennero iniziati i lavori di trasformazione ed adattamento, su progetto del lecchese ing. Francesco Meschi.

Un turno della “Tre giorni chierichetti, con il panorama dei Piani

La Montanina doveva essere il “regalo” del Collegio Volta per i suoi cinquant’anni di cammino educativo in mezzo ai giovani. La trasformazione della villetta originaria portò ad un complesso di tre piani, capaci di dare alloggio ad una ottantina di persone, tra superiori, assistenti e ragazzi. Nelle immediate vicinanze della Montanina veniva realizzata la chiesetta, in un primo tempo dedicata alla Madonna della Neve, ma poi divenuta Madonna del Faggio in seguito all’affresco realizzato dal pittore Giovanni (detto Vanni) Rossi, nativo di Ponte San Pietro (1894-1973).

Un turno della “Tre giorni chierichetti” davanti alla chiesetta Madonna del Faggio

La Madonna del Faggio si inserisce nella cornice dei faggi maestosi che circondano la Montanina. In un articolo del 1952, del compianto e noto giornalista Giampiero Gerosa, si può leggere “La Montanina è nata sul tronco di diverse fondamentali ragioni, in particolare per le vacanze estive, per gli allievi rimandati ad ottobre, con la possibilità di seguire, sotto la guida di appositi insegnanti una preparazione per la sessione di esami autunnali, fatta con continuità, aiutata, inoltre, dal favore del clima e dell’ambiente, tanto diversi dal caldo della città. Ma anche per gli allievi promossi viene seguito un programma leggero, ma continuo, di esercitazioni, così che la conoscenza delle materie rimanga fresca nella mente del ragazzo”.

Don Agostino Butturini, attuale vice rettore del Collegio Volta, che è stato l’ultimo prete negli anni ‘70 alla Montanina

Giampiero Gerosa concludeva “Migliore e concreto elemento per il festeggiamento del 50° anniversario di fondazione del Collegio Volta” non si poteva trovare”. Nelle recenti cronache della “Tre giorni chierichetti” ai Piani Resinelli si può leggere, in un articolo di Chiara Balestrieri, “Posso dire di avere contemplato la bellezza in ogni tramonto che ha ricoperto d’oro le cime della Grignetta, in ogni stella che ha illuminato il cielo durante i giochi notturni, in ogni grillo che ha cantato tra l’erba del bosco”. Un bel biglietto da visita per i Piani Resinelli, che cercano anche un rilancio turistico, dopo essere stati conosciuti per decenni come la montagna di Lecco e di una vasta zona di Lombardia.
A.B.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.