Calolzio: un privato vorrebbe edificare delle villette sulla collina di via Macorna. Dubbi in commissione
Nuovo cemento potrebbe comparire sulla collina di via Macorna a Calolziocorte, un angolo di verde a due passi dal centro, in zona Cornello.
Un privato ha chiesto al Comune la possibilità di realizzare, su terreno edificabile, 6 villette a schiera e una villa singola per un totale di oltre 2.400 metri cubi.
Ed è proprio questa la maggiore criticità, secondo quanto emerso in Commissione Territorio, dell’intervento urbanistico.
Imboccare via Macorna significa lasciarsi alle spalle il cemento e i palazzi di Calolzio: la strada a fondo cieco prosegue per alcune centinaia di metri tra gli ultimi campi rimasti ed alberi di castagni, è delimitata da un muro in pietra a secco e non lontano, tra le foglie, si può scorgere la zona della Folla ed il torrente Gallavesa. Vi può transitare una sola macchina per volta ed oggi è utilizzata solo come collegamento con una proprietà privata.
Anche a lavori conclusi, il traffico sulla futura strada, poi, ovviamente si intensificherà: come dicevamo sono previste 7 unità immobiliari, ovvero almeno 14 auto che dovranno andare avanti e indietro lunga la via che non ha a disposizione alcuno spiazzo per consentire il passaggio di due mezzi contemporaneamente.
E anche via Manzoni, su cui via Macorna si innesta, è una strada che in diversi punti (in particolare nella zona dei 2 tornanti) non permette il doppio senso.
In Commissione Territorio a lungo i consiglieri hanno discusso di queste problematiche e del rischio di compromettere un angolo di Calolziocorte finora sopravvissuto al cemento e all’urbanizzazione.
Per ora si è deciso di chiedere maggiori approfondimenti ai proponenti dell’intervento edilizio, che avanzavano domanda al Comune di un parere preliminare prima di avviare la fase di progettazione definitiva.
Non è la prima volta che la politica calolziese riflette sul destino urbanistico di via Macorna. Qui si trova infatti il contesissimo terreno pubblico che l’ex ministro Michela Vittoria Brambilla (residente a villa Ceschina, a poche decine di metri di distanza) avrebbe voluto acquisire ma che all’ultimo gli venne “soffiato” da un privato, in quel bando poi annullato a seguito di un ricorso da parte della forzista stessa.
Un privato ha chiesto al Comune la possibilità di realizzare, su terreno edificabile, 6 villette a schiera e una villa singola per un totale di oltre 2.400 metri cubi.
L’imbocco della strada
Ed è proprio questa la maggiore criticità, secondo quanto emerso in Commissione Territorio, dell’intervento urbanistico.
Imboccare via Macorna significa lasciarsi alle spalle il cemento e i palazzi di Calolzio: la strada a fondo cieco prosegue per alcune centinaia di metri tra gli ultimi campi rimasti ed alberi di castagni, è delimitata da un muro in pietra a secco e non lontano, tra le foglie, si può scorgere la zona della Folla ed il torrente Gallavesa. Vi può transitare una sola macchina per volta ed oggi è utilizzata solo come collegamento con una proprietà privata.
La zona sul fondo di via Macorna, di fronte le case di via Rossi
Una realtà che potrebbe venire stravolta dall’intervento urbanistico immaginato. La strada– secondo quanto previsto al momento – dovrebbe mantenere la stessa larghezza attuale ma come farà ad ospitare il passaggio dei mezzi da cantiere per la costruzione delle villette?Anche a lavori conclusi, il traffico sulla futura strada, poi, ovviamente si intensificherà: come dicevamo sono previste 7 unità immobiliari, ovvero almeno 14 auto che dovranno andare avanti e indietro lunga la via che non ha a disposizione alcuno spiazzo per consentire il passaggio di due mezzi contemporaneamente.
E anche via Manzoni, su cui via Macorna si innesta, è una strada che in diversi punti (in particolare nella zona dei 2 tornanti) non permette il doppio senso.
In Commissione Territorio a lungo i consiglieri hanno discusso di queste problematiche e del rischio di compromettere un angolo di Calolziocorte finora sopravvissuto al cemento e all’urbanizzazione.
Per ora si è deciso di chiedere maggiori approfondimenti ai proponenti dell’intervento edilizio, che avanzavano domanda al Comune di un parere preliminare prima di avviare la fase di progettazione definitiva.
Non è la prima volta che la politica calolziese riflette sul destino urbanistico di via Macorna. Qui si trova infatti il contesissimo terreno pubblico che l’ex ministro Michela Vittoria Brambilla (residente a villa Ceschina, a poche decine di metri di distanza) avrebbe voluto acquisire ma che all’ultimo gli venne “soffiato” da un privato, in quel bando poi annullato a seguito di un ricorso da parte della forzista stessa.
P.V.