Lecco: presentato il volume sulla storia del Monumenti ai Caduti di Castiglioni e del suo restauro

Terminati da poco i lavori di restauro, la città di Lecco è tornata a parlare del suo Monumento ai Caduti. L'occasione è stata quella della presentazione di un volume - curato dall'architetto Eugenio Guglielmi con il contributo di Alosio Bonfanti, Katiuscia Vassena, Massimo Dell'oro e Bruna Mariani - che raccoglie i documenti storici e le fasi operative dei lavori realizzati. Come ha spiegato il curatore stesso questa mattina nella sede dell'Ordine degli Architetti di Lecco, il testo ripercorre le vicende che portarono la città lariana all'organizzazione dei Comitati popolari, a partire dai primi anni del conflitto mondiale, per il ricordo dei Caduti, fino 1926, anno dell'inaugurazione del grande gruppo bronzeo sul lungolago. "I documenti conservati presso l'Archivio Comunale di Lecco hanno permesso di fare luce su molti aspetti ancora inediti, a partire dal Concorso per l'affidamento dell'opera ,fino ad arrivare alla sua assegnazione al Castiglioni, figura già nota nel panorama artistico nazionale ed internazionale" ha spiegato Guglielmi.

Prima di addentrarsi in quello che è stato il percorso di stesura del testo e di raccolta del materiale è intervenuto però l'assessore al patrimonio e ai lavori pubblici del Comune di Lecco Corrado Valsecchi, introdotto dal "padrone di casa" Elio Mauri, vice presidente dell'Ordine degli Architetti di Lecco. "I monumenti sono un simbolo che ci ricordano la nostra storia. È così anche per il Monumento dei Caduti di Lecco, opera dello scultore Giannino Castiglioni, che rende omaggio ai caduti delle sanguinose guerre del secolo scorso. Renderli decorosi è quindi una necessita civica" ha affermato l'assessore, aggiungendo poi: "Purtroppo nelle nostre città sono troppi i monumenti che versano in condizioni indecorose. Un tempo le comunità si scatenavano per sostenere anche finanziariamente la realizzazione dei monumenti, ma oggi i tempi sono cambiati. Qualche mese fa, convocando le associazioni d'Arma abbiamo avanzato l'idea di restaurare il Monumento ai Caduti che si trova sul lungolago di Lecco e lanciato un appello che è stato subito raccolto da alcuni generosi sponsor privati e dalla Fonderia Battaglia di Milano, che aveva realizzato l'opera monumentale, in particolare la scultura che rappresenta l'epopea della guerra, negli anni Venti su commissione e progetto di Giannino Castiglioni. L'idea di promuovere un restauro senza pesare sui contribuenti è una formula che a Lecco sta funzionando: la statua di San Nicolò e i monumenti dedicati all'abate Stoppani e Alessandro Manzoni sono stati recentemente sistemati con il ricorso alla sponsorizzazione privata".

L'architetto Eugenio Guglielmi, direttore artistico del restauro e curatore del volume

Terminata la parte introduttiva ci si è quindi addentrati nella parte di carattere storico e tecnico, con una prima analisi a cura di Eugenio Guglielmi. L'architetto, direttore artistico del restauro e curatore del volume, si è soffermato in particolare sulla figura del Castiglioni, artista e scultore nato a Milano nel 1884. Come spiegato da Guglielmi, nonostante la sua abilità e la grandiosità delle sue opere, Castiglioni inizialmente ha faticato a emergere, soprattutto perchè si inseriva in un contesto storico - quello del ventennio fascista - difficile. Fortunatamente con gli anni le sue opere sono state rivalutate, e oggi sono considerate di grande rilievo storico e artistico. Tra le varie opere a suo nome vanno ricordate la porta monumentale dedicata a S.Ambrogio del Duomo di Milano, alcuni dei più bei monumenti funebri inseriti nel Cimitero Monumentale del capoluogo meneghino e i sacrari del monte Grappa, di Caporetto e di Redipuglia, realizzati insieme all'architetto Giovanni Greppi.

Massimo Dell'Oro, direttore dei lavori del restauro e collaboratore al volume

La bozza originale di Castiglioni dell'opera

"Queste rappresentazioni dimostrano come Castiglioni si occupasse solamente di arte, e si interessasse solo a rappresentare l'uomo, superando tutti i limiti ideologici" ha sottolineato Guglielmi. A queste opere si aggiunge ovviamente anche il Monumento ai Caduti di Lecco, tra le sculture di memoria ai caduti più importanti italiane. Come spiegato dall'architetto prima, e da Massimo Dell'Oro poi, la prima bozza dell'opera viene realizzata nel 1921. Dopo quale aggiustamento, l'opera viene riproposta dallo scultore attraverso un disegno a tempera che la ritrae così come la vediamo oggi. Da qui il via ufficiale per l'inizio dei lavori, che termineranno nel giugno del 1926.

"Abbiamo trovato i disegni originali di Castiglioni, grazie ai quali abbiamo scoperto che il luogo pensato in un primo momento per l'opera era quello del Piazzale dei Mille. Successivamente si è deciso di spostarsi verso la zona boschiva del lungolago - quella di fianco alla Canottieri - poichè si temeva che il terreno del Piazzale dei Mille non potesse reggere il peso di una tale opera, in quanto si trovava sopra la foce del Gerenzone". Individuata l'area il Castiglioni si è messo dunque all'opera, realizzando un progetto di tutta l'area circostante, compresi la muratura in pietra e la scalinata, e un modello in scala 1:1 dell'opera stessa. I materiali scelti sono il granito di Samolaco e bronzo recuperato da rottami di cannoni fornito dalla Fonderia Battaglia di Milano.

Come è stato fatto notare dai curatori l'opera non si affaccia verso la città, bensì verso il lago. Questo sottolinea l'attaccamento dello scultore all'ambiente, più che rispetto al contenuto. Oltre a tutti questi dati raccolti, molto è stato scoperto anche grazie al restauro sull'opera stessa: stato infatti possibile scoprire la grandiosità di questo artista in tutti quei piccoli dettagli, come la serie di segni frangiluce, che con il tempo erano andati persi. Questi e altri documenti saranno consultabili anche dai cittadini a partire da sabato 4 novembre, fino a sabato 18 novembre. Dopo la Santa Messa commemorativa dei Caduti infatti, sabato verrà inaugurata la mostra "Memoria", allestita presso la cripta del Santuario di Nostra Signora della Vittoria, con i documenti originali del Castiglioni e le immagini del lavoro di restauro.
P.M.
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