Lecco: presentato il volume sulla storia del Monumenti ai Caduti di Castiglioni e del suo restauro
Terminati da poco i lavori di restauro, la città di Lecco è tornata a parlare del suo Monumento ai Caduti. L'occasione è stata quella della presentazione di un volume - curato dall'architetto Eugenio Guglielmi con il contributo di Alosio Bonfanti, Katiuscia Vassena, Massimo Dell'oro e Bruna Mariani - che raccoglie i documenti storici e le fasi operative dei lavori realizzati. Come ha spiegato il curatore stesso questa mattina nella sede dell'Ordine degli Architetti di Lecco, il testo ripercorre le vicende che portarono la città lariana all'organizzazione dei Comitati popolari, a partire dai primi anni del conflitto mondiale, per il ricordo dei Caduti, fino 1926, anno dell'inaugurazione del grande gruppo bronzeo sul lungolago. "I documenti conservati presso l'Archivio Comunale di Lecco hanno permesso di fare luce su molti aspetti ancora inediti, a partire dal Concorso per l'affidamento dell'opera ,fino ad arrivare alla sua assegnazione al Castiglioni, figura già nota nel panorama artistico nazionale ed internazionale" ha spiegato Guglielmi.
L'architetto Eugenio Guglielmi, direttore artistico del restauro e curatore del volume
Terminata la parte introduttiva ci si è quindi addentrati nella parte di carattere storico e tecnico, con una prima analisi a cura di Eugenio Guglielmi. L'architetto, direttore artistico del restauro e curatore del volume, si è soffermato in particolare sulla figura del Castiglioni, artista e scultore nato a Milano nel 1884. Come spiegato da Guglielmi, nonostante la sua abilità e la grandiosità delle sue opere, Castiglioni inizialmente ha faticato a emergere, soprattutto perchè si inseriva in un contesto storico - quello del ventennio fascista - difficile. Fortunatamente con gli anni le sue opere sono state rivalutate, e oggi sono considerate di grande rilievo storico e artistico. Tra le varie opere a suo nome vanno ricordate la porta monumentale dedicata a S.Ambrogio del Duomo di Milano, alcuni dei più bei monumenti funebri inseriti nel Cimitero Monumentale del capoluogo meneghino e i sacrari del monte Grappa, di Caporetto e di Redipuglia, realizzati insieme all'architetto Giovanni Greppi.Massimo Dell'Oro, direttore dei lavori del restauro e collaboratore al volume
La bozza originale di Castiglioni dell'opera
"Queste rappresentazioni dimostrano come Castiglioni si occupasse solamente di arte, e si interessasse solo a rappresentare l'uomo, superando tutti i limiti ideologici" ha sottolineato Guglielmi. A queste opere si aggiunge ovviamente anche il Monumento ai Caduti di Lecco, tra le sculture di memoria ai caduti più importanti italiane. Come spiegato dall'architetto prima, e da Massimo Dell'Oro poi, la prima bozza dell'opera viene realizzata nel 1921. Dopo quale aggiustamento, l'opera viene riproposta dallo scultore attraverso un disegno a tempera che la ritrae così come la vediamo oggi. Da qui il via ufficiale per l'inizio dei lavori, che termineranno nel giugno del 1926.
P.M.